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ChatGPT, quanta acqua consumiamo per una conversazione?

ChatGPT è un modello di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI, basato sull’architettura GPT (Generative Pre-trained Transformer). È stato addestrato su enormi quantità di dati testuali e utilizza tecniche di apprendimento automatico per generare risposte ad una vasta gamma di domande e conversazioni. Ma qual è l’impatto ambientale che ha una conversazione? Un recente studio ha stimato qual è la quantità di acqua che il data center di ChatGPT consuma.

L’impronta idrica

L‘impronta idrica è un indicatore di sostenibilità ambientale che misura la quantità di acqua utilizzata per produrre beni o servizi. Include l’acqua usata nella produzione di alimenti, tessuti, energia elettrica e molti altri prodotti. L’impronta idrica tiene conto di tutti i tipi di acqua utilizzati, compresa l’acqua dolce e l’acqua piovana, e considera sia l’acqua diretta utilizzata nella produzione che l’acqua indiretta utilizzata per produrre i beni o i servizi necessari. L’impronta idrica aiuta a valutare il livello di impatto ambientale di un prodotto o di un’attività sull’uso delle risorse idriche.

L’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale

I software di intelligenza artificiale più popolari, tra cui ChatGPT di OpenAI e Bard di Google, richiedono una grande quantità di energia e l’utilizzo di enormi data center. L’addestramento di modelli di linguaggio come GPT-3 richiede un’enorme quantità di risorse computazionali. Di conseguenza si produce un consumo energetico elevato con notevoli emissioni di gas serra a causa della generazione di energia elettrica. I server su cui il modello è ospitato richiedono anche una refrigerazione costante, che può aumentare ulteriormente l’impatto ambientale. Molte aziende e organizzazioni stanno adottando pratiche sostenibili per ridurre l’impatto ambientale del loro utilizzo di tecnologie avanzate, compresi i grandi modelli di linguaggio.

Lo studio sul consumo di acqua di ChatGPT

Un nuovo studio ha rivelato che il consumo di acqua da parte dei data center che ospitano il chatbot di intelligenza artificiale ChatGPT è estremamente elevato. Il chatbot di OpenAI, ChatGPT, è diventato famoso per la sua capacità di rispondere alle domande degli utenti con un linguaggio simile a quello umano. Tuttavia, secondo gli esperti, questa capacità ha un impatto ambientale elevato, consumando grandi quantità di acqua. In passato è stato studiato l’impatto dell’intelligenza artificiale in termini di gas serra prodotti, trascurando quello in termini di impronta idrica. Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell’Università della California Riverside e dell’Università del Texas di Arlington. Ne è emers che una conversazione di 20-50 domande con ChatGPT consuma l’equivalente di acqua contenuta in una bottiglia da 500 ml.

Quanta acqua consuma ChatGPT?

Gli esperti nei risultati dello studio hanno stimato la quantità di acqua dolce che permette di produrre elettricità che alimenta i server del data center e di raffreddare i server stessi. Nell’addestramento di GPT-3, Microsoft potrebbe aver consumato circa 700.000 litri di acqua. Si tratta di una quantità equivalente a quella necessaria per produrre 370 auto BMW. La popolarità di questi chatbot ha portato i ricercatori a temere che il consumo d’acqua possa avere un impatto negativo sulle forniture idriche. Si tratta di un problema ambientale non trascurabile, anche a causa dei fenomeni di siccità sempre più diffusi. 

Si stima che i nuovi modelli, come GPT-4, consumano una quantità maggiore di acqua rispetto a quelli precedenti. Questi problemi non riguardano solo i modelli di OpenAI, ma anche i data center di Google. Questi infatti hanno utilizzato complessivamente 12,7 miliardi di litri di acqua dolce nel 2021, di cui circa il 90% potabile.

Intelligenza artificiale e crisi idrica

I ricercatori hanno esortato le aziende a prendere consapevolezza della propria impronta idrica e ad assumersi la responsabilità sociale nei confronti della carenza idrica globale. Si legge nello studio

“I modelli di intelligenza artificiale possono, e dovrebbero anche, assumersi la responsabilità sociale e dare l’esempio negli sforzi collettivi per combattere la sfida della scarsità idrica globale riducendo la propria impronta idrica. Anche se una bottiglia d’acqua da 500 ml potrebbe non sembrare eccessiva, l’impronta idrica totale combinata è ancora estremamente ampia, considerando i miliardi di utenti di ChatGPT“.

Maria Chiara Cavuoto

Dottoressa Magistrale in Ingegneria Energetica, da sempre curiosa di capire il perché dei fenomeni scientifici e appassionata di divulgazione. Sono autrice per CuE dal 2020, quando ho iniziato ad occuparmi degli articoli sulla pagina Energy, ma in questi anni ho avuto la possibilità di incontrare nuovi mondi e scoprire nuovi interessi. Oggi collaboro e scrivo per l'intero network.

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Maria Chiara Cavuoto

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