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Inquinamento atmosferico, l’Italia tra le peggiori d’Europa

inquinamento atmosferico

L’inquinamento atmosferico è un grave problema ambientale che si verifica quando sostanze dannose vengono rilasciate nell’aria, compromettendo la qualità dell’aria che respiriamo. Ci sono diverse fonti di inquinamento atmosferico, tra cui il traffico veicolare, le attività industriali, l’agricoltura, l’edilizia e le attività domestiche. Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Agenzia Ambientale Europea, la situazione risulta piuttosto critica, anche per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico nel nostro Paese.

Il problema dell’inquinameto atmosferico

I principali inquinanti atmosferici includono ossidi di azoto, ossidi di zolfo, ozono troposferico, particolato e monossido di carbonio. Questi inquinanti possono avere effetti dannosi sulla salute umana, causando malattie respiratorie come l’asma e la bronchite, e possono anche contribuire al cambiamento climatico. Per affrontare il problema dell’inquinamento atmosferico, ci sono diverse strategie che possono essere adottate. Una di queste consiste nella riduzione delle emissioni di inquinanti da fonti come il trasporto e le attività industriali, attraverso l’uso di tecnologie pulite. Inoltre, le politiche di incentivi per le energie rinnovabili, l’efficienza energetica e il trasporto pubblico sono misure fondamentali per la riduzione dell’inquinamento dell’aria.

Le cause dell’inquinamento atmosferico

L’inquinamento atmosferico è causato principalmente dall’emissione di sostanze nocive nell’atmosfera da parte delle attività umane. Tra esse troviamo principalmente l’industria, il trasporto, l’agricoltura e la produzione di energia. Le principali fonti di inquinamento atmosferico derivano dalle attività industriali e dagli scarichi dei veicoli. Altre cause dipendono dall’uso di prodotti chimici e pesticidi in agricoltura, dal riscaldamento domestico, dall’incenerimento dei rifiuti e dalle attività di estrazione di combustibili fossili. Inoltre, le condizioni meteorologiche e l’inversione termica possono contribuire ad aggravare la situazione, poiché favoriscono l’accumulo di inquinanti nell’aria e la formazione di smog.

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Quali sono gli inquinanti atmosferici?

Gli inquinanti atmosferici sono sostanze che vengono rilasciate nell’aria e che possono causare danni alla salute umana e all’ambiente. Alcuni degli inquinanti atmosferici più comuni includono:

  • Ossidi di azoto (NOx): sono prodotti principalmente dal traffico veicolare, ma anche dalle attività industriali e dalle centrali termoelettriche. Gli ossidi di azoto possono causare problemi respiratori e contribuire alla formazione di ozono troposferico.
  • Ossidi di zolfo (SOx): sono rilasciati principalmente dalle centrali termoelettriche che bruciano combustibili fossili come il carbone e il petrolio. Gli ossidi di zolfo possono causare problemi respiratori e contribuire all’acidificazione delle acque e dei terreni.
  • Ozono troposferico (O3): si forma come inquinante secondario quando gli ossidi di azoto reagiscono con i composti organici volatili in presenza di luce solare. L’ozono troposferico può causare problemi respiratori e danneggiare le piante.
  • Particolato (PM): ècomposto da particelle solide e liquide di varie dimensioni e si produce da fonti come il traffico veicolare, l’agricoltura e le attività industriali. Il particolato può causare problemi respiratori e aumentare il rischio di malattie cardiache.
  • Monossido di carbonio (CO): prodotto principalmente dal traffico veicolare e dalle attività industriali. Il monossido di carbonio può essere letale se presente in concentrazioni elevate, perché impedisce il trasporto di ossigeno nel sangue.

Ci sono anche molte altre sostanze che possono essere considerate inquinanti atmosferici, tra cui i composti organici volatili, il mercurio e i clorofluorocarburi (CFC).

La situazione europea

Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia Ambientale Europea (EEA, European Environment Agency) sullo stato della qualità dell’aria in Europa, nonostante i tentativi di ridurre gli inquinanti atmosferici, nel 2021 la maggior parte degli europei ha continuato a respirare quantità di polveri sottili ben oltre la soglia di sicurezza stabilita dall’OMS. La situazione non è migliore per gli altri inquinanti principali. Secondo il rapporto infatti il 76% della popolazione è stato esposto a livelli eccessivi di PM10, il 94% all’ozono e il 90% all’NO2. Nella regione centrale ed orientale dell’Europa, l’uso di combustibili solidi e il parco veicoli sono le principali cause dell’elevata concentrazione di PM10 nell’aria. Per quanto riguarda l’ozono, la situazione è altrettanto preoccupante, poiché questo inquinante si forma a causa di reazioni chimiche tra gli ossidi di azoto rilasciati in atmosfera e i composti organici volatili.

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I dati sull’inquinamento atmosferico in Italia

I dati provvisori per il 2022 relativi alla situazione italiana confermano la scarsa qualità dell’aria soprattutto nella Pianura Padana. Gran parte della zona infatti è colorata di arancione sulla mappa degli inquinanti atmosferici, a causa delle concentrazioni di PM10 che superano i limiti stabiliti dall’Unione Europea. Alcune zone delle Marche e del Lazio presentano livelli assimilabili a quelli di paesi come la Polonia o la Bulgaria. La situazione per i PM2.5 è ancora più drammatica, con ampie zone del Centro-Sud dell’Italia che superano i livelli consentiti per le polveri sottili. Nel nord Italia le concentrazioni elevate di inquinanti hanno diverse cause. Qui infatti le emissioni sono elevate a causa delle intense attività antropiche, e tendono ad accumularsi facilmente a causa delle condizioni meteorologiche di questa regione geografica. Lo dimostra il fatto che attualmente la Pianura Padana risulta essere tra le zone più inquinate d’Europa.