I gas fluorurati saranno eliminati completamente in Europa entro il 2050, con i primi stop alla produzione già dal 2024. L’Europarlamento ha appena votato a favore di un percorso che preveda il phase-out graduale di queste sostanze dannose per il clima. Nonostante le resistenze dell’industria, una maggioranza molto ampia ha dato un mandato forte a Strasburgo per negoziare con il Consiglio l’ultimo passaggio legislativo.
Con 426 voti a favore, 109 voti contrari e 52 astenuti, il 30 marzo 2023 l’Europarlamento ha approvato una proposta che prevede una riduzione significativa dei gas fluorurati. Tra di essi ci sono gli HFC (idrofluorocarburi), i PFC (perfluorocarburi), l’esafluoruro di zolfo e il trifluoruro di azoto. Questi gas hanno un elevato potenziale di effetto serra, fino a 24mila volte superiore a quello della CO2. Sono stati introdotti negli anni ’90 come alternativa agli HCFC, dannosi per lo strato di ozono, che sono in via di smantellamento. La proposta dell’Europarlamento mira a limitare l’uso di questi gas, con l’obiettivo di ridurre il loro impatto ambientale.
I gas fluorurati sono una categoria di gas utilizzati in vari settori, tra cui l’industria elettronica, la refrigerazione, la climatizzazione, i prodotti chimici e altri. Questi gas sono composti di fluoro, carbonio e, in alcuni casi, altri elementi. La loro introduzione è stata in passato un’alternativa agli HCFC e ai CFC, dannosi per lo strato di ozono. Tuttavia, anche se i gas fluorurati non hanno effetti diretti sull’ozono, sono dei gas ad effetto serra, con un elevato potenziale di riscaldamento globale. Vediamo quali sono i principali gas fluorurati.
HFC è l’abbreviazione di idrofluorocarburi, in inglese hydrofluorocarbons. Sono composti chimici utilizzati come refrigeranti e propellenti in frigoriferi, condizionatori d’aria, spray, schiume isolanti, elettronica, prodotti chimici e molto altro. Gli HFC nascono come alternativa ai CFC (clorofluorocarburi) e agli HCFC (idroclorofluorocarburi), considerati dannosi per lo strato di ozono. Tuttavia, sebbene gli HFC non abbiano effetti diretti sullo strato di ozono perché sono privi di cloro, sono considerati gas ad effetto serra. Per questo motivo, in diversi paesi sono state adottate normative per limitare o vietare l’uso di HFC a favore di alternative più sostenibili.
I perfluorocarburi (PFC, perfluorocarbon) sono una categoria di gas fluorurati che contengono fluoro e carbonio. A differenza degli HFC, non contengono atomi di idrogeno. Nascono per diverse applicazioni, come la produzione di prodotti chimici, l’isolamento elettrico, l’elettronica e la produzione di semiconduttori. Anche se non contengono cloro e quindi non hanno effetti diretti sull’ozono, i PFC sono considerati gas serra. La loro concentrazione nell’atmosfera è più bassa rispetto ad altri gas serra come la CO2 o il metano. Tuttavia, i PFC sono tra i gas serra più persistenti: possono rimanere nell’atmosfera anche per migliaia di anni.
L’esafluoruro di zolfo (SF6) è un gas incolore e inodore composto da zolfo e sei atomi di fluoro. È utilizzato principalmente come isolante elettrico ad alta tensione nelle apparecchiature elettriche, come ad esempio trasformatori, interruttori elettrici e in altre applicazioni industriali. Nonostante l’SF6 non sia tossico e non danneggi direttamente lo strato di ozono, è stato identificato come un potente gas serra. L’SF6 infatti è uno dei gas serra più potenti, con un potenziale di riscaldamento globale di circa 23.500 volte maggiore rispetto a quello della CO2. Per questo motivo, sono state adottate misure per limitare l’uso e le emissioni di SF6 in molte parti del mondo. Tuttavia, l’SF6 continua ad essere ampiamente utilizzato in molti settori e le sue emissioni sono in aumento. Ciò avviene a causa della crescente domanda di energia elettrica e della crescita del mercato delle apparecchiature elettroniche.
Il trifluoruro di azoto (NF3) è un gas incolore, inodore e non infiammabile composto da tre atomi di fluoro e uno di azoto. Si utilizza principalmente nell’industria elettronica per la pulizia delle attrezzature di produzione, la produzione di pannelli a schermo piatto e celle fotovoltaiche. Anche se il trifluoruro di azoto è presente in quantità relativamente basse nell’atmosfera, è un gas serra circa 17.000 volte più potente rispetto alla CO2. Inoltre, il trifluoruro di azoto è uno dei gas serra le cui emissioni sono aumentate notevolmente negli ultimi anni. Anche in questo caso la causa principale è l’espansione del mercato dei prodotti elettronici.
Secondo l’emendamento di Kigali al protocollo di Montreal, l’Unione Europea ha l’obbligo di ridurre gli HFC del 85% entro il 2036. Tuttavia, la proposta di Strasburgo prevede una tabella di marcia accelerata. È prevista infatti una riduzione del 23,6% dei gas fluorurati sul mercato europeo, rispetto ai volumi del 2015, già a partire dal 2024. Entro il 2027, questa quota scenderà all’11%, e poi continuerà a diminuire fino a raggiungere il livello zero entro il 2050. L’obiettivo principale è quello di raggiungere una riduzione significativa degli HFC già entro il 2030.
L’eurodeputato olandese Bas Eickhout dei Verdi/ALE ha spiegato la decisione europea con queste parole:
«I gas fluorurati non sono ben noti, ma hanno importanti implicazioni per il nostro clima, in quanto sono gas ad effetto serra molto potenti. Nella maggior parte dei casi, le alternative naturali sono facilmente disponibili. Ecco perché abbiamo votato per l’obiettivo ambizioso di eliminare completamente i gas fluorurati entro il 2050 e nella maggior parte dei settori già entro la fine di questo decennio. Stiamo dando un chiaro segno al mercato e una spinta a investire nelle alternative. Molte imprese europee sono già in prima linea in questo sviluppo e ne beneficeranno, grazie alla loro posizione sul mercato e alle opportunità di esportazione».
Il Parlamento europeo ha revisionato il quadro legislativo riguardo alle emissioni di gas fluorurati. L’obiettivo è quello di prevenire ulteriori emissioni e contribuire agli obiettivi climatici dell’UE, rispettando l’emendamento di Kigali e il protocollo di Montreal. Questo obiettivo è in linea con le norme dell’UE aggiornate sulla neutralità climatica entro il 2050.
I deputati europei vogliono proseguire nell’adozione di soluzioni sostenibili per il clima. Per questo intendono rafforzare i requisiti che regolano l’immissione di prodotti contenenti gas fluorurati sul mercato unico europeo. Sono previste specifiche date per il graduale phase-out dei gas fluorurati nei settori in cui esistono delle possibili alternative. Sono coinvolti i settori della produzione di apparecchiature di refrigerazione e di condizionamento d’aria, pompe di calore e quadri elettrici. Inoltre, i Parlamento europeo si impegna a ridurre il commercio illegale di gas fluorurati. Sarà consentito alle autorità doganali di sequestrare i gas fluorurati a effetto serra importati o esportati in violazione del Regolamento europeo.
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