L’inquinamento a Milano sta aumentando e in città sono stati registrati elevati livelli di sostanze dannose per l’ambiente e la salute. È quanto emerge dal monitoraggio di IqAir, azienda svizzera che svolge quotidianamente indagini sulla qualità dell’aria. Negli scorsi giorni il capoluogo lombardo si è posizionato al terzo posto nella classifica mondiale.
Il 21 marzo 2023 Milano si è posizionata al terzo posto nella classifica delle città più inquinate del mondo. Al primo posto si posiziona Teheran in Iran, mentre al secondo Pechino in Cina. Nella top five troviamo anche Hanoi, capitale del Vietnam, e Dhaka, capitale del Bangladesh, che si posizionano rispettivamente al quarto e quindi posto della classifica. Il sesto posto spetta a Chiang Mai, in Thailandia, il settimo a Chengdu in Cina, l’ottavo a Instanbul. Nella giornata del 22 marzo invece Milano è scesa al quarto posto, dopo Teheran, Shenyang e Kabul.
A Milano, l’aria che si respira è di scarsa qualità e questo problema è stato segnalato molte volte dalle organizzazioni ambientaliste. Queste stanno chiedendo con forza che le autorità intervengano per contrastare l’inquinamento che rappresenta un rischio significativo per la salute perché può causare diverse malattie, soprattutto cardiovascolari e respiratorie. I dati elaborati da IqAir sono molto importanti perché incrociano le informazioni relative ai diversi inquinanti. Attualmente, per quanto riguarda i livelli di inquinamento a Milano, ci sono concentrazioni alte di biossido di azoto e PM 2,5. Con l’arrivo del caldo e del sole, si registra poi un aumento significativo delle concentrazioni di ozono troposferico.
L’inquinamento, secondo diversi studi, è uno dei fattori di rischio di morte prematura. Secondo alcune stime, gli elevati livelli di particolato sottile (PM 2,5) hanno causato 6 milioni di morti premature nel 2019. Secondo l’organizzazione Cittadini per l’aria, nata a Milano per difendere il diritto all’aria pulita, ogni anno nel capoluogo lombardo muoiono 1500 persone a causa delle concentrazioni elevate di NO2. Questa associazione di cittadini si occupa anche di fornire dati sulle concentrazioni di NO2 e sulle percentuali di rischio di malattie e infezioni respiratorie.
I dati forniti da IqAir sull’inquinamento a Milano relativo alla giornata del 21 marzo fornisce per la città un quadro allarmante. I livelli di inquinamento sono saliti sopra le soglie ritenute accettabili per un’adeguata qualità dell’aria. La media calcolata per il PM 10 ha raggiunto la concentrazione di 47.75 µg/m³. In questa giornata l’intera Pianura Padana si è collocata tra le aree più inquinate d’Europa.
Secondo quanto riportato da IqAir, circa la metà della produzione di ossidi di azoto (NOx) a Milano deriva dal traffico intenso. Questo è responsabile, anche se in misura minore, all’aumento del particolato fine, che è quello più dannoso per le vie respiratorie. Anche il riscaldamento è responsabile della produzione di inquinanti, in particolare di NOx e polveri sottili. Il settore agricolo invece è responsabile dell’emissione di ammoniaca e particolato secondario, ovvero delle polveri sottili che si originano direttamente nell’atmosfera in seguito a reazioni chimiche.
La posizione attuale di Milano nella classifica delle città più inquinate del mondo è il risultato di una situazione che non è stata gestita correttamente. Infatti, sia per gli inquinanti primari che per quelli secondari è possibile controllare il livello delle emissioni. Per esempio, eliminare i veicoli diesel potrebbe quasi completamente annullare il biossido di azoto prodotto. A Milano invece il traffico non è gestito correttamente e molti veicoli inquinanti circolano in città liberamente. La Regione Lombardia inoltre sta anche finanziando l’utilizzo del legno come combustibile, che è responsabile dell’emissione di alti livelli di particolato.
Le istituzioni sembrano sottovalutare la gravità della situazione dello smog a Milano. Il Protocollo Aria della Regione Lombardia infatti non prevede nessuna misura contro lo smog. Nonostante l’aria sia irrespirabile e piena di polveri sottili, al momento nel mese di marzo non sono state registrate giornate con valore di smog oltre la soglia consentita. Le norme europee consentono il superamento del limite per il PM 10 per un massimo di 35 giorni all’anno. Per il momento, quest’anno la soglia è stata superata già 12 volte.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le particelle atmosferiche, note come particolato, sono costituite da una miscela complessa di particelle solide e liquide di sostanze organiche e inorganiche sospese nell’aria. Queste particelle si originano da processi naturali come l’erosione del suolo, gli incendi boschivi e le eruzioni vulcaniche, ma principalmente dalle attività umane, in particolare dalla combustione per la produzione di energia.
La loro pericolosità per la salute umana dipende dalla loro composizione e dal fatto che possono trasportare altri inquinanti ancora più pericolosi, come i metalli pesanti. Tuttavia, il pericolo maggiore è rappresentato dalle loro dimensioni. Più piccole sono, più dannose sono le particelle che penetrano in profondità nei nostri polmoni. Mentre le particelle con diametro inferiore a 10 micron (PM 10) possono causare irritazioni, allergie e bronchiti, il PM 2,5 può essere assorbito dagli alveoli polmonari e dal sangue, aumentando il rischio di tumori e malattie cardiovascolari o respiratorie.
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