Il cambiamento climatico causa una serie di condizioni ed eventi estremi come piogge intense, siccità prolungate e ondate di caldo, provocando un impatto considerevole sulla salute, l’ambiente e l’economia. Inoltre, ulteriori effetti del climate change sono legati alla riduzione della biodiversità, all’acidificazione degli oceani e all’innalzamento del livello dei mari.
Per contrastare questo fenomeno l’Accordo di Parigi sul clima ha stabilito la necessità di contenere il riscaldamento globale entro 1,5°C, attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra e il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050. Si tratta tra l’altro dell’obiettivo fissato dal Green Deal europeo, la strategia UE che prevede di rendere l’Europa climaticamente neutrale entro la metà del XXI secolo.
Ovviamente, anche le aziende sono chiamate a impegnarsi nel raggiungimento di questo traguardo, investendo nella carbon neutrality e diminuendo il loro impatto sull’ambiente e sul pianeta.
Tuttavia, per intraprendere questo processo bisogna sapere innanzitutto che cos’è la neutralità carbonica e in che modo ridurre le emissioni di anidride carbonica equivalente o CO2eq, che misura tutti i gas ad effetto serra convertendoli in una quantità equivalente di CO2.
La carbon neutrality è una condizione in cui tutte le emissioni di CO2 prodotte sono compensate, ricorrendo a soluzioni certificate ma con la possibilità di usufruire di una certa libertà nella scelta del tipo di progetti.
In particolare, la neutralità carbonica prevede il bilanciamento tra la CO2 emessa nell’atmosfera e quella evitata, ridotta o catturata in un certo periodo di tempo.
Oltre a intraprendere un percorso per raggiungere la carbon neutrality è possibile attuare strategie con le quali andare a ridurre le emissioni prodotte in azienda: solo attraverso quest’azione congiunta è possibile far sì che il proprio business raggiunga l’obiettivo Net Zero.
Oggi la carbon neutrality è un obiettivo per tantissime aziende, che devono rendere più sostenibile il proprio business e allinearsi ai target previsti dall’Unione Europea.
La neutralità carbonica può essere intesa come il primo passo verso la reale sostenibilità dell’azienda, un percorso lungo e complesso ma che può essere semplificato grazie all’innovazione tecnologica e alle soluzioni dedicate messe a disposizione da realtà specializzate. Per esempio, è possibile giungere alla neutralità carbonica con Up2You, una B Corp italiana che propone servizi con cui aiuta le aziende a impattare meno sull’ambiente.
Tra le soluzioni innovative di Up2You c’è Neutral Company, un percorso semplice e accessibile a qualunque realtà, dalle grandi aziende alle piccole imprese. Basta calcolare online le emissioni della propria organizzazione e bilanciarle sostenendo dei progetti ambientali certificati di propri interesse.
L’impegno viene certificato tramite crediti di carbonio certificati dagli enti terzi Verra e Gold Standards e registrati su blockchain, con la possibilità di richiedere un apposito kit per valorizzare l’investimento e comunicare in modo efficace gli sforzi realizzati per la neutralità carbonica.
Trasformare la propria impresa in una neutral company permette di usufruire di diversi benefici. Innanzitutto, è possibile contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico, impegnandosi attivamente nella salvaguardia del pianeta.
Questo impegno assicura dei vantaggi in termini di immagine, con la possibilità di migliorare la reputazione del brand ottenendo un riscontro positivo da parte dei consumatori.
Un altro beneficio è rappresentato dalla maggiore capacità di attrarre finanziamenti, infatti attualmente le aziende carbon neutral sono in grado di ottenere risorse per lo sviluppo del business con più facilità.
Inoltre, non bisogna trascurare la possibilità di differenziarsi dai concorrenti diretti, migliorando di fatto la competitività della propria azienda, oltre ad aumentare la capacità di attirare talenti indispensabili per la crescita dell’impresa.
La neutralità carbonica viene considerata il primo step verso la sostenibilità del business, in cui le emissioni di CO2 emesse vengono compensate in pari quantità.
Infatti, in questa fase non è detto che si riesca anche a ridurre la CO2 prodotta attraverso le attività aziendali: non a caso la carbon neutrality prevede il bilanciamento delle emissioni e accetta che in questo momento l’azienda non sia ancora in grado di diminuire la CO2.
Il passo successivo è invece l’obiettivo emissioni nette zero, ossia quando oltre alla compensazione della CO2 si adottano delle azioni efficaci per la riduzione delle emissioni in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima.
Inoltre, la condizione net zero emission privilegia le soluzioni di rimozione della CO2, ovvero i progetti che consentono di catturare o rimuovere l’anidride carbonica dall’atmosfera, anche conosciuti come soluzioni di neutralizzazione.
Al giorno d’oggi si tratta di un processo inevitabile e improrogabile, considerando gli obiettivi sempre più stringenti fissati dall’Unione Europea, ovvero la riduzione delle emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.
È importante quindi per le imprese italiane iniziare quanto prima il percorso di sostenibilità del business, sfruttando l’accessibilità delle nuove soluzioni disponibili per diventare una neutral company e successivamente un’azienda net zero.
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