L’energia eolica è una fonte rinnovabile il cui sfruttamento è in forte crescita. Infatti, i dati riportati nel Global Wind Report 2022 dimostrano che nell’anno 2021 la capacità eolica globale installata nel 2021 è risultata pari a 837 GW, ovvero al 12.4 % in più rispetto all’anno precedente. Negli anni avvenire l’energia eolica aumenterà in modo esponenziale al fine di raggiungere i target del Net Zero entro il 2050. Di conseguenza, la quantità di elementi costituenti un aerogeneratore, che dovranno essere smaltiti, aumenteranno. A tal proposito, secondo le stime dell’Università di Cambridge, entro il 2050 circa 43 milioni di tonnellate di materiale proveniente dall’industria eolica dovranno seguire un percorso di smaltimento. Un’attenzione particolare è rivolta alle pale eoliche della turbina, che a differenza degli altri componenti, sono ritenute più difficili da smaltire.
La maggior parte dei componenti della turbina eolica (il 90 %) sono facilmente riciclabili dato che è costituita da elementi metallici. Tuttavia, l’enorme quantità di polimeri rinforzati con fibre (FRP) utilizzati nelle pale delle turbine è difficile da smaltire.
Oggigiorno la maggior parte delle pale dismesse vengono riutilizzate in altri paesi, come l’Ucraina, oppure vengono riassemblate in Italia, nel Regno Unito, in Danimarca e in Svezia. Circa il 20% delle pale viene riciclato perché non è ritenuta economicamente conveniente l’opzione del riutilizzo.
Una soluzione per lo smaltimento delle pale eoliche risiede nel loro riciclaggio. Attualmente sono poche le aziende europee in grado di riciclarle. Una di esse è una start-up spagnola Reciclalia, che riceve le pale da Francia, Portogallo e Nord Africa. Le tecnologie di Reciclalia sono in grado di lavorare la materia organica delle pale fino a ottenere fibra di vetro e fibra di carbonio pulite.
In seguito, le fibre di vetro o carbonio possono essere impiegate nuovamente nel settore nautico, nel mondo dello sport e come materiali isolanti per l’edilizia.
Le pale eoliche dimesse possono essere riutilizzate per realizzare ponti urbani, case o addirittura piccoli hotel. Inoltre, possono essere riutilizzate anche come glamping pod, barriere antirumore, pensiline per i mezzi pubblici e riparti per biciclette.
Le pale eoliche, essendo realizzate con materiali compositi, risultano particolarmente adatte a questo scopo in quanto il materiale è durevole, resistente al danneggiamento e all’aggressione ambientale e facile da riparare”.
Anev
Continuum realizzerà in Europa 6 impianti di riciclo delle pale eoliche e si troveranno in Danimarca, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna e Turchia. Ciascun impianto riciclerà almeno 36.000 tonnellate di pale a fine vita ogni anno trasformandole in pannelli compositi di alto valore.
L’azienda danese Vestas si impegna ad aumentare la sostenibilità dell’intero processo di produzione. Il suo obiettivo è quello di costruire pale completamente sostenibili.
“Oggi le nostre pale sono riciclabili al 42-43 per cento. Quindi c’è ancora un buon margine di miglioramento. Me se ci chiediamo quando arriveremo alle pale riciclabili al 100 per cento, ci vorrà ancora tempo”
Lisa Ekstrand di Vestas
Anche Enel Green Power si impegna a dare un prezioso contributo alla sfida della nuova vita delle pale eoliche. Sulla piattaforma di Open Innovability, ha lanciato due challenge per raccogliere idee e stimoli: una per individuare strade innovative sulle possibili modalità di riciclo e riutilizzo delle pale eoliche, l’altra per esplorare le possibilità di produrre materiali da costruzione isolanti dalle pale dismesse.
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