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Disastri climatici: quali sono stati i peggiori del 2022

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Disastri climatici: sono ormai all’ordine del giorno e aumentano sia di frequenza che di intensità. Il cambiamento climatico procede senza sosta e quest’anno ha causato enormi perdite sia umane che economiche. Vediamo in sintesi che cosa è successo nel 2022.

I dieci disastri climatici più costosi del 2022

Secondo il rapporto di Christian Aid,“Counting the cost 2022: a year of climate breakdown”, tutti i peggiori disastri climatici del 2022 hanno causato un impatto economico pari o superiore a 3 miliardi di dollari. Questa associazione opera in Irlanda e Regno Unito, si occupa di soccorso in caso di calamità e lavora per supportare la società civile e lottare contro la povertà. Alcuni dei disastri climatici hanno causato circa 3 miliardi di dollari di perdite in pochi giorni, come nel caso dell’uragano Fiona in Canada e Caraibi, nel mese di settembre. In altri casi, come negli episodi di siccità in Brasile e in Cina, le perdite economiche si sono distribuite nel tempo per diversi mesi. Il costo è stato di 4 miliardi di dollari per il Brasile e di 8,4 miliardi di dollari in Cina. In Europa invece la siccità ha causato una perdita di 20 miliardi di dollari.

Disastri climatici e perdite umane

I disastri climatici del 2022 non hanno risparmiato la vita umana. Le inondazioni in Pakistan hanno causato oltre 1700 vittime, oltre a 7 milioni di sfollati. Le inondazioni in Australia, tra febbraio e marzo, hanno provocato 27 vittime, mentre in Sudafrica i morti sono stati 459. L’uragano Ian, che ha colpito Cuba e parte degli Stati Uniti, ha ucciso 130 persone e ha causato 40mila sfollati. In Europa, l’evento più devastante è stata la tempesta Eunice, a febbraio, che ha colpito soprattutto Regno Unito e Irlanda causando 16 vittime. I disastri climatici producono anche danni alle abitazioni e alle infrastrutture, per non parlare delle migrazioni forzate e dell’aumento del numero di profughi ambientali.

2022: un anno devastante

Il bilancio del 2022 ci fornisce risultati allarmanti: tra i dieci peggiori disastri climatici ci sono tre tempeste cicloniche, tre eventi di siccità grave e quattro inondazioni. Il rapporto di Christian Aid si focalizza sui costi finanziari e solo sui danni assicurati, sottostimando quindi le perdite reali. Inoltre, purtroppo la maggior parte dei disastri climatici del 2022 ha colpito i paesi più poveri del mondo. Sono le zone più fragili, meno resilienti, perché non hanno la possibilità di difendersi con strategie di mitigazione e adattamento. Ecco perché i bilanci finali ci appaiono così drammatici.

Disastri climatici 2022: ecco i peggiori

La tempesta Eunice

La tempesta ciclonica Eunice ha colpito Belgio, Irlanda, Germania, Polonia, Paesi Bassi e Regno Unito tra il 14 e il 19 febbraio. Ha causato 16 vittime ed è costata oltre 4,3 miliardi di dollari. I venti forti, con raffiche fino a 200 km/h e forti mareggiate, hanno interrotto centinaia di treni, aerei e traghetti.

Le alluvioni in Australia

L’Australia orientale è stata colpita da gravi alluvioni tra il 23 febbraio e il 31 marzo. I decessi sono stati 27, gli sfollati oltre 60mila e i danni pari a 7,5 miliardi di dollari. La città più colpita è stata Brisbane con tre giorni di piogge intense che hanno allagato edifici residenziali e aziende. La città di Sydney è stata completamente allagata, causando almeno 20 vittime in quella che le autorità locali hanno definito “la peggiore alluvione degli ultimi dieci anni”.

Le alluvioni in Sudafrica

In Sudafrica le alluvioni hanno colpito le province di KwaZulu Natal e di Eastern Cap tra l’8 e il 15 aprile. Il bilancio è di almeno 459 vittime e 40mila sfollati. Il danno economico ammonta a 3 miliardi di dollari. In alcune zone sono caduti 450 millimetri di pioggia nel giro di 48 ore, che più o meno è la metà della quantità che in quella zona cade in un anno. Migliaia di persone hanno perso la casa mentre i servizi idrici ed elettrici del porto di Durban, uno dei principali in Africa, si sono interrotti.

Le alluvioni in Pakistan

Da giugno a settembre le alluvioni hanno devastato il Pakistan, causando oltre 1700 vittime e 7 milioni di sfollati. Il danno economico ammonta a 5,6 miliardi di dollari. Le acque hanno sommerso le abitazioni e fatto esondare i fiumi. La situazione si è aggravata anche a causa dei rifiuti che sono gettati nelle acque fluviali. Si è registrato un aggravamento della carenza alimentare, già compromessa a causa delle ondate di calore estivo e della guerra in Ucraina.

Le alluvioni in Cina

Nello stesso periodo del Pakistan, anche in Cina si sono verificate gravi alluvioni. Non ci sono state vittime, ma i danni economici ammontano a 12,3 miliardi di dollari. Le province più colpite sono quelle meridionali, tra cui il Guangxi e il Jiangxi, dove si sono verificati disastri geologici. Si tratta di aree frequentemente esposte a inondazioni, ma secondo gli esperti gli episodi più recenti si sono aggravati al causa del riscaldamento globale.

La siccità in Europa

Il continente europeo è stato oggetto di un eccezionale periodo di siccità nei mesi estivi. Per la siccità è molto difficile quantificare le vittime, ma è più semplice con i danni economici, pari a circa 20 miliardi di dollari. L’estate europea 2022 è stata la più arida degli ultimi 500 anni. Mai come quest’anno è mancata acqua nel suolo, la vegetazione si è seccata e i livelli dei principali fiumi europei, come il Reno e Danubio e il nostro Po, sono scesi a livelli mai registrati prima.

L’uragano Fiona

L’uragano Fiona, di categoria 4 della scala Saffir-Simpson che misura la forza dei cicloni tropicali, ha colpito la zona tra Caraibi e Canada, uccidendo 25 persone. Sono 13 mila gli sfollati e 3 miliardi di dollari le perdite ecomiche. Si è abbattuto nel mese di settembre con forti venti che hanno superato i 160 km/h, piogge e inondazioni in diverse province. L’uragano Fiona è stato il più intenso del 2022: nella regione montuosa centrale a sud-est di Puerto Rico sono caduti 23-33 cm di pioggia in appena cinque ore. In alcune zone l’acqua ha superato il metro e mezzo di altezza.

L’uragano Ian

Ha colpito Cuba e Stati Uniti dal 23 settembre al 2 ottobre ed è stato un ciclone catastrofico che ha causato 130 vittime e 40 mila sfollati per un danno di 100 miliardi di dollari. Classificato di categoria 5 nella scala Saffir-Simpson, ovvero il livello più devastante, ha rovesciato case e imbarcazioni. Le inondazioni hanno travolto interi insediamenti sulla costa e danneggiato le linee elettriche in diverse zone.

Siccità in Brasile

In Brasile la siccità si è prolungata per tutto l’anno, per un totale di 4 miliardi di dollari di danni. La preoccupazione maggiore è la carenza di cibo e i danni all’agricoltura. Il Rio delle Amazzoni ha raggiunto livelli molto bassi, mettendo in pericolo la navigazione e il trasporto di merci e carburanti trasportati attraverso le sue acque.

Siccità in Cina

Anche la Cina quest’anno ha afrontato una grave siccità per una perdita di 8,4 miliardi di dollari. Diverse fabbriche nella provincia di Sichuan hanno dovuto interrompere o limitare la produzione per la mancanza di energia idroelettrica. Nella Cina centrale e settentrionale, diverse zone hanno sperimentato difficoltà nell’approvvigionamento dell’acqua potabile.

Disastri climatici in tutto il pianeta

Il 2022 è stato un anno record per gli eventi climatici estremi. Alluvioni, tempeste e incendi sono stati più frequenti, per non parlare delle ondate di caldo e di freddo eccezionali, come quella recente negli Stai Uniti, di cui abbiamo parlato qui. Alla luce della COP27, serve un fondo per le perdite e i danni per sostenere i paesi meno sviluppati che sono quelli che risentono maggiormente dei danni di una crisi climatica causata però dai paesi più sviluppati. Se guardiamo meglio la lista dei disastri climatici peggiori, ci accorgiamo facilmente che compaiono tutti i continenti: la crisi climatica è una realtà e ci riguarda tutti. Ecco perché è importante raggiungere gli obiettivi internazionali per il clima, per ridurre le emissioni e mitigare gli effetti del riscaldamento globale.

Eventi estremi e cambiamenti climatici

Con il cambiamento climatico che prosegue, i fenomeni di caldo estremo saranno 60 volte più probabili rispetto al passato. E purtroppo le previsioni per il 2023 non sono rassicuranti: la temperatura media del prossimo anno sarà mediamente più alta di 1,20 °C rispetto ai livelli preindustriali. Il livello dei mari da gennaio 2020 è salito di 10 mm, segnando un record nella storia del clima. Negli ultimi due anni il mare è salito del 10% rispetto al livello di trent’anni fa. E se aumenta il livello del mare, vuol dire che si sciolgono i ghiacciai. La calotta glaciale della Groenlandia anche quest’anno ha perso massa, per il ventiseiesimo anno consecutivo. Ecco perché l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, che nel 2023 compirà i suoi 150 anni, si impegnerà nella prevenzione delle conseguenze del cambiamento climatico e nel monitoraggio delle fonti di emissioni a effetto serra.