Tempesta polare negli Stati Uniti: si tratta di un evento eccezionale annunciato nei giorni scorsi che continua a flagellare il Nord America. Secondo i meteorologi, che hanno chiamato la tempesta artica Elliot, la situazione attuale è un “pericolo potenziale per la vita”. Lo Stato più colpito è quello di New York, dove le strade ghiacciate e le pesanti nevicate hanno causato diversi incidenti, tra cui la mancanza di energia elettrica.
La situazione che si sta verificando negli USA è un’anomalia nel fenomeno del vortice polare, che in questo caso è sceso a latitudini a cui normalmente non arriva. Il vortice polare infatti è una massa di aria a bassa pressione che si forma intorno al Polo Nord, ma che può estendersi anche alle zone circostanti. Normalmente, il vortice si trattiene sul polo a causa di una corrente a getto che si origina a causa della differenza di temperatura tra il polo e le zone alle latitudini inferiori. In inverno, il vortice polare scende verso il Canada e gli USA oppure verso l’Europa o l’Asia. L’effetto di questa discesa è il verificarsi di nevicate abbondanti per diversi giorni e ondate di gelo.
Le temperature registrate negli USA hanno raggiunto negli ultimi giorni dei livelli record. Nello stato del Montana il termometro ha segnato addirittura 45 gradi sotto zero. Sono almeno 40 le vittime, secondo gli ultimi aggiornamenti di questa mattina. La popolazione infatti è esposta a un’insolita tempesta artica con nevicate abbondanti, venti forti e un freddo estremo nella maggior parte degli USA. La tempesta di ghiaccio negli USA è una crisi che la governatrice di New York, Kathy Hochul, ha definito “di proporzioni epiche, la più devastante tempesta invernale mai registrata qui”. Dall’inizio degli anni ’80 in Florida questo appena trascorso è stato il Natale più freddo di sempre. E nella zona dei Grandi Laghi la maggior parte del paesaggio è interamente ghiacciato. La tempesta polare ha colpito gran parte degli USA nella settimana di Natale. Il giorno della vigilia di Natale, tutti gli Stati Uniti continentali hanno sperimentato temperature sotto i 20 gradi.
La tempesta artica ha provocato vittime in tutta la zona dei Grandi Laghi lungo il confine con il Messico. Si sono registrate vittime in Colorado, Kansas, Oklahoma, Nebraska e New York. Tra le città più colpite c’è Buffalo, nella contea di Erie nello stato di New York, dove le temperature sono state le più gravi registrate dal 1977. Si tratta decisamente di un’anomalia climatica, e non è il primo caso. Le nevicate abbondanti hanno creato cumuli che stanno impedendo alle persone di uscire di casa ed hanno interrotto le linee elettriche. Nella giornata di domani 27 dicembre è prevista una nuova perturbazione che porterà nevicate in pianura su Illinois, Indiana, Tennessee, Kentucky e Ohio.
Il National Weather Service nei giorni scorsi ha lanciato l’allarme della tempesta polare in un bollettino, che ha raccomandato ai cittadini di restare in casa. In alcune zone, infatti, stare all’aperto avrebbe potuto portare al congelamento nel giro di circa dieci minuti. Il servizio meteorologico degli USA ha inoltre raccomandato a chi esce di casa di coprirsi il più possibile e di munirsi dei kit di sicurezza invernale. Soprattutto a Buffalo i venti forti e le nevicate hanno bloccato le operazioni di soccorso da parte dei pompieri. Nella giornata di Natale, ai cittadini è stato imposto il divieto di circolazione. La tempesta polare sta bloccando le linee aeree e causando diversi disagi nei trasporti. Alcune persone sono rimaste bloccate in auto per diversi giorni e a Merrit, in Canada, un pullman è sbandato a causa del ghiaccio, causando quattro vittime.
La popolazione è in serio pericolo di vita: le temperature estremamente basse e la tempesta di ghiaccio negli USA possono indurre incidenti o causare la morte per congelamento. Per questo le autorità stanno ripetutamente invitando i cittadini a restare in casa. Anche il presidente Joe Biden è intervenuto sulla questione:
“Ho riunito la squadra per fare il punto sul freddo estremo e sulle tempeste che stiamo vedendo in tutta l’America. Chiedo a tutti di seguire gli avvertimenti e le indicazioni delle autorità locali e del Servizio Meteorologico Nazionale. Siamo pronti ad aiutare le nostre comunità, in qualsiasi modo abbiano bisogno”.
La governatrice di New York ha paragonato la situazione a una guerra. La mattina di Natale oltre 200 mila persone in diversi Stati si sono ritrovate senza energia elettrica. Nonostante nella giornata di ieri ci sia stata una parziale attenuazione della perturbazione, il bilancio della tempesta polare rimane drammatico. Oltre alle vittime e ai disagi provocati dal gelo, si stanno diffondendo anche immagini di saccheggi nelle case ghiacciate. New York ha già dichiarato lo stato di emergenza. Il Servizio Meteorologico Nazionale aveva dichiarato infatti temperature possibili fino a -57 gradi, mettendo in guardia dal pericolo di congelamento. Oltre tremila voli sono stati cancellati e i ritardi segnalati sono più di novemila. Nella giornata di Natale la situazione meteorologica migliorata ha permesso l’intervento dei soccorsi. Secondo quanto riportato dal CNN, ci sono state tredici vittime nella sola contea di Erie, nello stato di New York, di cui alcune sono morte in strada e altre in auto.
Quando si pensa al cambiamento climatico lo si collega sempre alla sua causa, il riscaldamento globale. Sembra quasi un paradosso che un riscaldamento possa portare a ondate di freddo così estremo come quello che si sta verificando negli Stati Uniti. Anche il presidente Biden ha sottolineato la gravità dell’evento:
“Non si tratta di una giornata di neve, come quando eravate bambini. Questa è una cosa seria”.
Secondo gli esperti, il fatto che sia in corso un riscaldamento globale altera il meccanismo delle correnti a getto. La maggiore quantità di energia termica in atmosfera devia il flusso delle correnti, portando il getto fuori dalla propria traiettoria. Non tutti gli scienziati però sono d’accordo con questa teoria. Questa particolare deviazione della traiettoria nel caso degli USA potrebbe non essere influenzata dal riscaldamento globale, ma tutta la comunità scientifica è d’accordo nel sostenere che l’alterazione del clima rende più probabile questa condizione. Il vortice polare si indebolisce a causa del riscaldamento dell’aria, provocando un’anomalia dei venti e quindi l’ingresso di aria polare anche a latitudini più basse.
Sembra una contraddizione, ma è proprio così: il riscaldamento globale genera anche ondate di freddo estremo, proprio come nel caso della tempesta di ghiaccio negli USA. Dobbiamo sempre ricordare che il riscaldamento globale non è la conseguenza dell’alterazione climatica, ma la sua causa. Diversi studi dimostrano che gli inverni molto rigidi che si stanno verificando sono causati dal surriscaldamento e dallo scioglimento dei ghiacciai polari. Questi fenomeni tendono a spingere le masse di aria polare verso le latitudini inferiori. Ecco perché, senza un’azione globale per il clima e l’abbattimento delle emissioni, situazioni così estreme potrebbero diventare non solo sempre più frequenti, ma anche sempre più catastrofiche.
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