Il segretario per l’Energia ha annunciato ufficialmente il raggiungimento di un surplus energetico derivato dalla reazione di fusione nucleare. Infatti, il 5 dicembre nel laboratorio californiano la fusione nucleare ha generato circa 25 megajoule di energia sfruttando un impulso laser di poco più di 20 megajoule. Il risultato storico si è ottenuto impiegando la tecnica di fusione a confinamento inerziale con i laser.
“Si tratta di un esperimento di fusione controllata diverso da quelli a confinamento magnetico. Il risultato è importante perché per la prima volta è stata generata una quantità di energia superiore a quella usata per ottenere la reazione”.
Ha sostenuto Stefano Atzeni, esperto di fusione nucleare dell’Università Sapienza di Roma.
Questo risultato potrebbe rappresentare un passo rivoluzionario verso un’energia illimitata, pulita e a basso costo. Inoltre, potrebbe contrastare notevolmente il fenomeno del cambiamento climatico e dell’inquinamento ambientale, nonché contribuire allo sviluppo dei paesi più poveri.
L’energia nucleare è l’energia che i nuclei degli atomi sono in grado di sprigionare in determinate condizioni. La fusione nucleare è un tipo di reazione nucleare secondo la quale due nuclei leggeri (ed esempio due nuclei di idrogeno) si combinano tra loro per formare un nucleo più pesante.
La reazione di fusione nucleare è alla base del funzionamento delle stelle e quindi del Sole.
Affinché abbia luogo la fusione nucleare è necessario che i nuclei si trovino a una distanza sufficientemente vicina in modo tale da vincere la repulsione elettrostatica. Per questo motivo i nuclei vengono confinati a una densità e a temperature altissime.
La fissione nucleare è quel tipo di reazione nucleare che consiste nel separare un nucleo (ad esempio il nucleo di uranio) pesante in due nuclei leggeri. I frammenti ottenuti dal processo di fissione nucleare sono molto nocivi sia per l’ambiente sia per la salute umana. Infatti, su questo processo nucleare si basano le centrali nucleari che esistono da molto tempo e sono da sempre al centro di polemiche sui possibili rischi causati dai prodotti radioattivi. Al contrario, l’energia ottenuta dalla fusione nucleare non genera né scorie né residui radioattivi bensì è ritenuta un’energia pulita e sostenibile.
Il laboratorio californiano National Ignition Facility ha impiegato la tecnica della fusione a confinamento inerziale utilizzando i laser. Quest’ultima “sfrutta potenti laser che fanno convergere più fasci simultaneamente su un piccolo bersaglio, riscaldandolo e comprimendolo, fino a ottenere la reazione di fusione”. L’esperimento è avvenuto in un recipiente sferico dal diametro di circa 10 metri. Nel recipiente sono stati convogliati dei fasci laser puntanti al bersaglio. Il bersaglio in questione è una microsfera da circa un millimetro di diametro con un guscio al cui interno si trovano deuterio e trizio alla temperatura di meno 250 gradi. A seguito del bombardamento il guscio viene distrutto e si genera il plasma, che comprimendo i i due elementi innesca la reazione di fusione nucleare.
La fusione a confinamento inerziale è una tecnologia meno complessa rispetto a quella a confinamento magnetico. Nonostante ciò l’Unione Europea ha optato per il confinamento magnetico. Infatti, lo scorso Febbraio l’impianto europeo JET raggiunse un risultato epocale generando 59milioni di joule in 5 secondi.
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