Quando si parla di energia prodotta da fonti rinnovabili non si fa solo riferimento al solare, all’eolico, al geotermico e alla biomassa, bensì anche al moto ondoso delle onde marine. Infatti, la US Energy information Administration ha stimato che, se si sfruttassero correttamente le onde che circondano le coste degli USA si potrebbe ricavare circa il 64% dell’energia elettrica necessaria al paese. Il motivo è dovuto al fatto che le onde marine sono altamente affidabili e sono caratterizzate da una densità di energia più alta rispetto alle altre fonti di energia rinnovabile. Tra i progetti in corso finalizzati all’uso del moto ondoso il più importante si trova in Scozia, dove l’OceanEnergy sta perfezionando il più potente impianto per la conversione di energia dalle onde.
L’impianto sviluppato in Scozia fa parte del progetto WEDUSEA, cofinanziato dal programma Horizon Europe dell’Unione Europea e da Innovative UK con 19,6 milioni di euro. Il progetto ha una durata di 4 anni e si avvalerà della collaborazione sia delle università sia delle aziende private di diversi paesi europei. Il progetto si svilupperà in 3 fasi:
L’impianto sperimentale OE35 è alla base del progetto WEDUSEA. Quest’ultima è una struttura posizionata nei pressi delle Hawaii. E’ ancorata sul fondale dell’oceano, ma galleggia in superficie ed è in grado di raggiungere una potenza di 1,25 MW, mentre le sue dimensioni sono di 38,1 x 18 metri con un pescaggio di 9,4 metri e un peso di ben 826 tonnellate.
Il generatore dell’impianto sfrutta una turbina di tipo Wells per generare elettricità. Le onde marine entrano ed escono da tre grandi camere ermetiche. Quando il livello dell’acqua nelle camere sale, l’aria fuoriesce dalla parte superiore, mentre quando il livello dell’acqua si abbassa, l’aria viene risucchiata all’interno delle camere. In entrambe le direzioni, l’aria mossa dalla colonna d’acqua attiva la turbina per produrre energia elettrica. Successivamente, l’energia prodotta può essere immessa nella rete elettrica oppure può essere utilizzata per altre applicazioni offshore. È possibile visualizzare il funzionamento dell’impianto a questo link.
Le azioni innovative intraprese in questo programma mirano a migliorare l’efficienza, l’affidabilità, la scalabilità e la sostenibilità della tecnologia dell’energia del moto ondoso e a ridurre il costo livellato dell’elettricità di questa tecnologia di oltre il 30%. Ciò contribuirà a ridurre il rischio di investimenti nell’energia prodotta dalle onde.
Myles Heward, responsabile del progetto presso l’EMEC.
Anche in Italia esiste un sistema capace di convertire l’energia elettrica dall’energia delle onde marine. Questo è il sistema ISWEC il cui nome completo è Inertial Sea Wave Energy Converte, progettato dal Politecnico di Torino e situato a largo di Ravenna. Questo tipo di applicazione aumenta l’autosufficienza energetica di strutture off-shore ed eventualmente di ambienti geografici dove l’approvvigionamento elettrico è fondamentale. L’obiettivo consiste nello sviluppare 118 impianti ISWEC industriali al fine di produrre circa 12 MW di energia elettrica dal moto ondoso.
Anche a largo delle coste di Pisa è attivo un impianto in grado di sfruttare il moto ondoso del mare per produrre elettricità. Quest’ultimo presenta una potenza di 50 kW ed è installato a circa 7 metri di profondità e dista 200 metri dalla costa. Inoltre, il sistema pisano è stato realizzato dalla start-up 40 South Energy e si è dimostrato innocuo per la navigazione e per la fauna marina.
In conclusione, grazie a tali tecnologie innovative l’Europa potrà sfruttare le onde del mare per ricavare energia elettrica. Potrà rendersi indipendente dal punto di vista energetico e contribuire significativamente alla resilienza del mix energetico globale.
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