Il riscaldamento globale in Europa procede due volte più veloce rispetto al resto del pianeta. Tra le cause identificate, c’è anche la riduzione della concentrazione di aerosol in atmosfera. Il loro ruolo infatti è fondamentale per riflettere la radiazione solare e quindi per compensare l’effetto dei gas serra, che tendono invece ad assorbirla.
Un aerosol è una tipologia di colloide, ovvero una miscela in cui un liquido o un solido si trovano dispersi in un gas. Alcuni aerosol naturali sono per esempio la nebbia, le nuvole, il pulviscolo atmosferico e la foschia. Ma anche alcune bombolette spray producono degli aerosol. Un aerosol quindi è costituito da una miscela di molecole diverse, disperse in modo diverso nel gas. Gli aerosol presenti in atmosfera possono essere costituiti anche da particelle di polvere sospese in aria o dai gas di scarico prodotti dai camini. Anche lo smog e il fumo prodotto da impianti industriali contribuisce alla formazione di nuvole di aerosol in atmosfera.
Il ruolo degli aerosol è fondamentale per mitigare l’impatto del riscaldamento globale. Praticamente, queste sostanze funzionano in modo opposto rispetto all’anidride carbonica. Per questo, la loro presenza tende a bilanciare l’effetto negativo dei gas serra. Se la loro concentrazione aumentasse, l’atmosfera tenderebbe quindi a raffreddarsi piuttosto che a riscaldarsi. L’aerosol può causare, a seconda dei casi, un effetto di riflessione dei raggi solari, noto come effetto albedo, che tende ad allontanare la radiazione, ma anche di assorbimento, come fanno i gas serra. In generale, seppur con forti margini di incertezza, l’effetto di riflessione tende a prevalere e quindi riesce a compensare il riscaldamento indotto dall’effetto serra.
Una particella di aerosol che interagisce con i raggi solari è in grado di assorbirli oppure di rifletterli, cioè di deviarne la traiettoria. Questo dipende caso per caso dalla dimensione, dalla forma e dalla composizione della particella. Ma le particelle non solo interagiscono con la radiazione, ma sono anche i costituenti dei nuclei di formazione di cristalli di ghiaccio o goccioline di acqua che poi formano le nuvole. E le nuvole hanno un ruolo importante nell’effetto albedo, comportandosi come degli “specchi” che deviano la direzione della radiazione, soprattutto se le nuvole sono basse e spesse. Quelle alte e meno spesse invece tendono ad assorbire sia la radiazione solare che quella infrarossa emessa dalla Terra, riflettendola verso il basso e riscaldando l’atmosfera e la superficie terrestre. In generale, facendo una media, l’effetto complessivo delle nuvole è prevalentemente quello dell’albedo, e quindi quello raffreddante.
Secondo l’IPCC gli aerosol hanno contribuito a bilanciare il contributo energetico dei gas serra, ma continuano a rappresentare il fattore di incertezza più significativo quando si stima il loro contributo sul clima. Poiché danno un contributo raffreddante e sono prodotti dalle attività antropiche, è possibile che le azioni di mitigazione dell’inquinamento possano far diminuire la loro emissione. E, di conseguenza, la loro diminuzione in atmosfera favorisce il riscaldamento globale. È proprio quello che è successo negli anni ’80 con le prime politiche di contenimento dell’inquinamento, che hanno contribuito ad abbattere gli aerosol. Questo effetto si sta ripetendo anche oggi, ed è causato principalmente dalle politiche che favoriscono la transizione energetica. Riducendo il numero di centrali a carbone, gli aerosol in atmosfera stanno diminuendo, e la temperatura tende ad aumentare rapidamente.
Anche se le emissioni di anidride carbonica rimangono la minaccia principale per il clima, un articolo pubblicato sulla rivista JGR Atmospheres ha analizzato perché il riscaldamento globale in Europa sta procedendo più rapidamente che nel resto dei continenti. Secondo gli autori della ricerca, poiché le particelle di aerosol hanno vita breve nell’atmosfera, la loro mancata emissione dalle centrali a carbone ha causato un aumento della temperatura di oltre due gradi negli ultimi quarant’anni. Prima della mitigazione dell’inquinamento, iniziata negli anni ’80 in Europa, gli aerosol sono riusciti a compensare il riscaldamento globale causato dall’anidride carbonica e dagli altri gas serra di più di un grado nell’arco di sei mesi. Con la loro graduale diminuzione, la temperatura ha iniziato ad aumentare, e lo sta facendo sempre più rapidamente.
Il riscaldamento globale, che sta causando un cambiamento climatico, porterà a ondate di calore sempre più frequenti in Europa. Per questo, ci saranno anche più incendi, come quelli che si sono verificati nell’estate 2022 soprattutto in Europa meridionale. Paul Glantz, il coordinatore dello studio, ha spiegato che
“Il riscaldamento è amplificato a causa del suolo più secco e della diminuzione dell’evaporazione. Inoltre, c’è stata una minore copertura nuvolosa su gran parte dell’Europa, probabilmente a causa della minore quantità di vapore acqueo nell’aria”.
Quello che sta accadendo in Europa è una conferma delle previsioni dell’IPCC. La maggiore quantità di emissioni di anidride carbonica, causata dalle attività umane, rende le zone aride del pianeta sempre più secche. Questo produce un effetto a catena che, senza una decisa inversione del trend, è destinato solo a peggiorare.
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