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Trasporto stradale a idrogeno: via alla sperimentazione

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La transizione verde ha tra i suoi protagonisti un nuovo trasporto stradale, basato sulla tecnologia dell’idrogeno. In Italia parte la sperimentazione per veicoli sia leggeri che pesanti. In Gazzetta Ufficiale infatti è stato pubblicato il Decreto Ministeriale con le modalità per finanziare almeno 40 stazioni di rifornimento a base di idrogeno.

Il Decreto Ministeriale

Nei giorni scorsi è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale del 1 luglio 2022. L’investimento complessivo ammonta a 230 milioni di euro e riguarda sia i veicoli leggeri che pesanti. Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) ha definito le linee guida da seguire per la sperimentazione dell’uso dell’idrogeno nel trasporto stradale. L’intervento è previsto nel PNRR e ha lo scopo di realizzare almeno 40 stazioni di rifornimento a base di idrogeno entro il 30 giugno 2026. Secondo il Decreto del MIMS l’investimento associa questa sperimentazione allo sviluppo delle tecnologie di produzione e utilizzo dell’idrogeno. Il 40% della quota totale dell’investimento dovrà riguardare progetti per le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Gli interventi previsti

Tra i contributi principali delle emissioni nel settore dei trasporti c’è quello degli autocarri che percorrono lunghe distanze. Questo tipo di veicoli infatti copre il 5-10% delle emissioni complessive. Il PNRR per questo motivo prevede degli interventi di decarbonizzazione per i veicoli pesanti. Le attenzioni principali riguardano il trasporto pubblico locale e le aree strategiche per i trasporti pesanti, soprattutto quelle maggiormente percorse dai mezzi a lungo raggio. Le stazioni di rifornimento, adatte per auto e camion, opereranno a pressioni anche superiori a 700 bar. Secondo le stime contenute nel PNRR, il trasporto stradale a idrogeno per mezzi pesanti potrebbe interessare fino al 5-7% del mercato entro il 2030.

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Le priorità per il trasporto stradale a idrogeno

Il trasporto stradale basato sull’idrogeno è una novità per il settore energetico italiano. Le riforme previste per completare il quadro normativo riguarderanno due aspetti. Il primo è la sicurezza della produzione, del trasporto e dello stoccaggio di idrogeno, il secondo gli incentivi per l’aumento della produzione e del consumo. Le aree strategiche per il trasporto stradale pesante sono le seguenti:

  • l’asse stradale del Brennero in direzione nord-sud, fino alla pianura Padana
  • il corridoio ovest-est da Torino a Trieste
  • i corridoi delle reti transeuropee di trasporto e i punti transfrontalieri (cross-border)

Entro marzo 2023 è prevista l’assegnazione delle risorse per le 40 nuove stazioni di rifornimento, che verranno realizzate entro giugno 2026. I primi 70 milioni di euro saranno investiti per avviare la creazione delle stazioni già nel 2023. I successivi investimenti saranno poi distribuiti gradualmente entro il 2026.

I benefici del trasporto stradale a idrogeno

L’utilizzo dell’idrogeno nei trasporti è fondamentale per promuovere una transizione ecologica e il passaggio a una mobilità sostenibile. Gli obiettivi mondiali in risposta alla crisi ambientale e climatica riguardano la riduzione dell’inquinamento provocato dai carburanti di origine fossile. Con l’utilizzo dell’idrogeno si svilupperà un sistema in grado di rinnovare le infrastrutture di trasporto nelle zone in cui si installeranno le stazioni di rifornimento. Verrà anche sviluppato un sistema per la produzione di idrogeno che ha la possibilità di creare opportunità di lavoro per le industrie del settore.

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Muoversi con l’idrogeno

Uno dei problemi che in Italia ostacola la diffuzione del trasporto stradale con idrogeno è la mancanza di infrastrutture. Le stazioni di ricarica infatti sono molto poche, nonostante esistano diverse tecnologie che riguardano questo combustibile pulito. La sfida oggi quindi è quella di garantire la possibilità di sfruttarle. L’idrogeno, insieme alla mobilità elettrica, è la soluzione per decarbonizzare il settore dei trasporti azzerando le emissioni. Inoltre uno dei vantaggi dell’idrogeno è la velocità di rifornimento, che è simile a quella dei veicoli a benzina. Tuttavia oggi la produzione di idrogeno deriva ancora quasi del tutto dai combustibili fossili e solo in minima parte da fonti rinnovabili. Per parlare di una decarbonizzazione totale quindi occorre anche continuare a incentivare la produzione di idrogeno verde.