Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre l’ora legale cederà il posto a quella solare. Alle ore 3 le lancette saranno spostate indietro di un’ora. Si avrà un’ora di luce in più al mattino, ma nel pomeriggio il tramonto avverrà prima. Nonostante le diverse discussioni, l’Italia è tra i paesi europei che ha deciso di mantenere il cambio dell’ora due volte l’anno.
Nel 2021, dopo un dibattito sulla possibilità di abolire il cambio dell’ora in Europa, l’Italia ha deciso di continuare con l’alternanza di ora solare e ora legale. Con l’adozione dell’ora legale, infatti, in Italia abbiamo risparmiato 1,7 miliardi di euro nel periodo tra il 2004 e il 2020, secondo i dati forniti da Terna. L’ora legale rappresenta quindi un vantaggio per la riduzione dei consumi energetici. L’Unione Europea nel 2018 ha deciso che ogni nazione è autonoma nella scelta di continuare il cambio dell’ora o eliminarlo. Solo pochi Paesi hanno rinunciato al cambio dell’ora, mantenendo per tutto l’anno l’ora legale oppure quella solare. Non esiste al momento una soluzione universale a livello europeo, con conseguenti problemi per la definizione delle fasce orarie tra i diversi Paesi.
Sono diverse le proposte di scienziati per l’abolizione del cambio dell’ora. Già nel 2018 i paesi nordici dell’Unione Europei avanzarono la proposta dell’abolizione del cambio ritenendo che i vantaggi dello sfruttamento della luce naturale fossero inesistenti. In effetti, la doppia ora ha più senso per i Paesi meridionali, considerando che nel Nord Europa in estate il sole sorge prima delle 5 e tramonta a mezzanotte, mentre in inverno le giornate rimangono in ogni caso molto brevi. Quest’anno, a causa della preoccupazione per la crisi energetica causata dalla guerra in corso tra Russia e Ucraina, il dibattito sulla questione del cambio dell’ora è stato più acceso che mai.
Adottare l’ora legale significa beneficiare della luce naturale per un’ora in più nel pomeriggio, riducendo la necessità dell’illuminazione artificiale. Questo permette, nel periodo da marzo a ottobre, di sfruttare la presenza della luce solare per ridurre i consumi di energia elettrica. Ma quanto risparmieremmo mantenendo l’ora legale anche nel resto dell’anno? Secondo uno studio condotto dal Centro Studi di Conflavoro PMI, l’ora legale consentirebbe un risparmio di 2,7 miliardi di euro solo nel 2023. I calcoli si basano sugli attuali costi applicati alle 147 ore di luce solare guadagnate con il mantenimento dell’ora legale. Considerando l’aumento dei costi dell’ultimo periodo, il risparmio sarebbe ancora più consistente di quello ottenuto finora.
La Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) ha proposto di mantenere l’ora legale tutto l’anno a vantaggio dell’ambiente e della salute. Il risparmio energetico dovuto all’ora legale ridurrebbe le emissioni di CO2 per una quantità pari a 200mila tonnellate nel corso di un anno. Di conseguenza ci sarebbero effetti positivi sulla salute, oltre a un risparmio economico pari a 70 milioni di euro. Codacons si è dichiarata d’accordo con la proposta della SIMA e, a seguito di un sondaggio, ha affermato che l’80% degli italiani sarebbe d’accordo sull’abolizione del cambio dell’ora. Il passaggio all’ora solare infatti comporta conseguenze negative sull’umore e sui disturbi del sonno. Lo sfasamento dei ritmi biologici produce stress per l’organismo sia nei bambini che negli adulti. Inoltre, il cambio dell’ora causa diversi disagi per i cittadini, dagli aggiornamenti dei sistemi informatici agli orari dei treni, fino ai problemi nelle transazioni finanziarie.
Non tutti sono d’accordo sull’abolizione definitiva dell’ora solare. Le motivazioni riguardano sia i consumi che la salute. Le stime sul risparmio energetico, secondo gli oppositori, non tengono conto del fatto che con l’ora legale si avrebbe un’ora di luce in meno al mattino. Quindi, l’energia elettrica risparmiata al pomeriggio sarebbe comunque “recuperata” durante la mattina. Anche secondo alcuni esperti del mondo scientifico, se è vero che il cambio dell’ora è un piccolo jet lag che causa stress e disagi, è anche vero che l’ora legale altera i ritmi circadiani naturali del corpo umano. Secondo alcuni studi questo potrebbe alterare il metabolismo, con conseguenze negative sul sistema cardiovascolare e sul riposo notturno.
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