Le elezioni politiche 2022 sono vicine. Domenica 25 settembre si vota per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Le elezioni 2022 arrivano in un momento di crisi nel mondo dell’energia, visti gli attuali prezzi e la minaccia alla sicurezza nazionale. Nei piani elettorali dei partiti un importante ruolo riguarda proprio il programma energetico. Vediamo quali sono le proposte avanzate dai partiti nel caso in cui dovessero andare al governo. Nel 78% dei casi le liste non hanno spiegato da dove saranno prese le risorse finanziarie e le coperture sono incerte nel 22% dei casi.
La questione energetica rimane controversa nelle diverse proposte dei principali partiti politici. I temi che riguardano l’energia sono tanti e di varia natura, dalle rinnovabili al nucleare, dai rigassificatori all’efficienza energetica degli edifici. In generale un’idea comune è quella di ridurre i costi dell’energia che nell’ultimo periodo stanno mettendo in difficoltà sia i cittadini che le imprese. Si prevede quindi un price cap nazionale, cioè un tetto al prezzo del gas, come è stato sostenuto anche dall’attuale governo. Per realizzare ciò saranno necessari incontri europei per l’approvazione di questa misura, perché attualmente l’organizzazione del mercato energetico non la consente per l’Italia. Il prossimo governo dovrà poi affrontare le conseguenze del probabile blocco delle forniture russe di gas.
La coalizione del centrodestra, che comprende i partiti Noi moderati, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, punta sull’aumento del contributo delle fonti rinnovabili e sulla realizzazione di nuovi pozzi di estrazione di gas naturale. Questi partiti politici valutano il ricorso al nucleare di ultima generazione, che è considerato sicuro e pulito. Propongono poi dei bonus edilizi per l’efficientamento di edifici pubblici e privati.
Fratelli d’Italia propone il sostegno alle famiglie e alle imprese per il caro bollette e l’introduzione di “utenze di sussistenza” per i casi di difficoltà economica. Nei programmi elettorali della Lega rientra la riduzione dell’IVA al 5% per l’energia elettrica e l’aumento della produzione di gas naturale per la riduzione dei costi dell’energia. Secondo Forza Italia va incrementato il numero di termovalorizzatori e di impianti a biomassa. Il programma è favorevole al finanziamento della ricerca sulla fusione nucleare e allo sfruttamento del mini nucleare di quarta generazione.
Il PD nell’ambito delle elezioni 2022 condivide l’introduzione di un tetto al prezzo del gas e propone un nuovo contratto “luce sociale” per le famiglie con redditi medi e bassi. Nei programmi elettorali trova spazio anche la costruzione di nuovi rigassificatori che dovranno essere attivi solo entro il 2050. I territori dove verranno installati dovranno essere coinvolti nelle decisioni e avranno vantaggi economici. Infatti è previsto un fondo ad hoc per compensare l’impatto ambientale provocato.
L’obiettivo per lo sviluppo delle comunità energetiche si traduce nell’installazione di 85 GW di energia rinnovabile in più da realizzare entro il 2030. Il PD propone un piano per le fonti rinnovabili e per il risparmio energetico e incentivi per la rigenerazione energetica e sismica degli edifici. Si prevede anche l’installazione entro il 2027 di almeno 100 mila colonnine elettriche e di 30 mila punti di ricarica rapida.
Per le elezioni 2022 l’Alleanza Verdi – Sinistra punta all’installazione di 15 GW all’anno di potenza rinnovabile. Sarà definito un piano per il progressivo e definitivo abbandono dei combustibili fossili per il settore elettrico entro il 2035. La penetrazione delle rinnovabili sarà dell’80% entro il 2030 per raggiungere poi quasi il 100% entro il 2035. Per quanto riguarda le infrastrutture del gas, si dovrano sfruttare quelle esistenti, tra gasdotti, stoccaggi e rigassificatori, prima di realizzarne di nuove.
Queste serviranno a compensare eventuali stop di forniture di gas dalla Russia. Tra le priorità c’è anche l’aumento dell’efficienza energetica per gli edifici, che dovranno raggiungere almeno la classe C. Anche in questo caso nei programmi elettorali si condivide l’opinione dell’introduzione del tetto al prezzo del gas, ma solo in via temporanea.
Più Europa è tra i partiti politici che sostengono la realizzazione di nuovi impianti di rigassificazione nazionale. Un altro punto chiave è il rafforzamento della ricerca per la fusione nucleare e lo sfruttamento del mini nucleare di quarta generazione. Tra i programmi energetici rientra l’aggiornamento del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) per promuovere la transizione energetica. Un ulteriore obiettivo è la riduzione della burocrazia che oggi è tra i principali freni allo sviluppo delle fonti rinnovabili.
Il Movimento 5 stelle introduce la proposta di un nuovo superbonus per le imprese, permettendo il loro investimento a costo zero nelle rinnovabili e nel risparmio enegetico. Si prevede un “Energy recovery fund” finanziato dall’emissione di debito comune europeo. Questo ha lo scopo di aiutare famiglie e imprese e di permettere maggiori investimenti sulle rinnovabili. I programmi elettorali del Movimento 5 stelle si oppongono alle nuove estrazioni di gas e al nucleare. Tra le altre strategie trovano posto lo sganciamento dal mercato olandese TTF e l’introduzione del tetto nazionale al prezzo del gas.
Tra le proposte di Azione – Italia Viva per queste elezioni politiche 2022 rientra la riduzione del costo dell’elettricità del 50% senza oneri per lo Stato e ulteriori riduzioni del prezzo di gas e di energia elettrica. Il settore elettrico vedrà un mix energetico da rinnovabili e nucleare, con lo sviluppo di sistemi di cattura per le emissioni di CO2 prodotte dalle centrali termoelettriche. Il programma elettorale è favorevole alla riattivazione e potenziamento degli impianti nazionali di gas. Gli investimenti previsti riguardano il teleriscaldamento domestico e nuovi impianti di teleriscaldamento alimentati con legno cippato nei piccoli Comuni montani.
Chiudiamo la panoramica dei programmi energetici dei partiti politici per le elezioni 2022 con Italexit. I programmi elettorali prevedono un piano di riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati e la completa solarizzazione dello spazio disponibile di tutte le superfici coperte. Questo programma riguarda sia gli edifici residenziali che quelli produttivi. Si prevede inoltre un finanziamento a tasso zero per gli interventi di privati nella costruzione e nell’esercizio degli impianti alimentati a fonti rinnovabili. Sono in programma anche nuovi campi eolici, soprattutto off-shore e a distanza dalle coste tollerabile dal punto di vista dell’impatto visivo e ambientale.
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