I temi della sostenibilità e della lotta all’inquinamento sono conosciuti da chiunque: nonostante gli scetticismi ancora diffusi verso alcuni fenomeni, è opinione largamente condivisa che la necessità di ripensare in chiave sostenibile il rapporto con l’ambiente sia ormai improcrastinabile. Un risultato sul quale incidono particolarmente i movimenti dove sono più attive le ultime generazioni, come nel caso di Fridays for Future, ma che nasce da tempi ormai lontani grazie a personaggi particolarmente lungimiranti: è il caso dell’istituzione della Giornata della Terra, nata nel 1970 per diretto interesse del senatore americano Gaylord Nelson e che, ogni 22 aprile, è posta a celebrazione dell’ambiente e della salvaguardia del pianeta.
La portata globale dei problemi ai quali tali movimenti intendono far fronte potrebbe far sorgere in molti il pensiero che il singolo sia in grado di incidere ben poco su questi ultimi; in realtà nel quotidiano si trovano innumerevoli occasioni per fare la differenza, adottando determinate abitudini che, replicate su larga scala, sarebbero invece in grado di incidere in maniera sensibile sulle tematiche da affrontare.
Un settore spesso sottovalutato è per esempio quello alimentare, all’interno del quale possono porsi in essere numerosi comportamenti virtuosi: primo fra tutti, una scelta responsabile dell’alimentazione. Proprio la situazione attraversata dall’Italia in questi giorni pone in luce una questione spesso sottovalutata, quella relativa all’acqua impiegata per produrre un chilo di carne. Pur trattandosi di numeri dipendenti da diverse variabili, si tratta di un consumo idrico particolarmente impattante e del tutto sconveniente rispetto ad altre produzioni.
Un ottimo comportamento sarebbe quindi limitare il consumo delle carni più esigenti da questo punto di vista, come il manzo, per prediligere altre carni meno onerose e altre fonti proteiche, come i legumi. Di riflesso, un comportamento responsabile è anche prestare un occhio di riguardo al carrello della spesa: il cibo sprecato annualmente si attesta, nei paesi occidentali, sulle decine di tonnellate all’anno, un numero che calerebbe drasticamente scegliendo alimenti stagionali e prediligendo produttori locali.
Altro tasto spesso dolente è quello dello spreco di risorse, nato da comportamenti spesso semplicemente sbadati. Tornando alla questione idrica, per esempio, basti pensare a quante occasioni si avrebbero per diminuire l’utilizzo dell’acqua domestica: lavare i piatti dosando il getto del rubinetto, fare attenzione lavandosi i denti, limitare il flusso dell’acqua durante una doccia, tutti comportamenti che porterebbero a risparmiare diversi litri d’acqua al giorno, evitando che questi debbano essere trattati per tornare in circolo. Un discorso analogo può essere fatto per la corrente elettrica: oltre a monitorare eventuali sprechi, in questo caso, si può adottare l’accortezza di sostituire le lampadine con alcune a minor consumo.
Parlando di raccolta differenziata, va rilevato come non sia una vera e propria novità: ormai da anni numerosi comuni di tutto il Paese raccolgono i rifiuti in modalità differenziata. È buona abitudine non approfittare della frazione residua raccogliendovi anche rifiuti destinabili ad altre raccolte: il residuo infatti non viene riciclato, aumentarne la produzione annullerebbe l’intero sforzo della raccolta differenziata.
Quest’ultima tra l’altro è particolarmente utile per il riciclo della plastica, altro grande tema green: la riduzione dell’utilizzo della plastica è un obiettivo al quale puntano anche realtà economiche di spessore internazionale, come documentato dalle iniziative in occasione della Giornata della Terra del 2019 che gravitava attorno all’utilizzo responsabile dei materiali plastici, e da normative internazionali per il superamento di piatti e posate usa e getta, destinati a essere sostituiti da materiali più sostenibili. Nel quotidiano, per esempio, è buona cosa evitare l’uso di bottiglie in plastica: meglio sostituirle con borracce di alluminio per gli spostamenti, e avere in casa un filtro apposito per depurare, laddove necessario, l’acqua domestica.
Infine, ultimo aspetto a meritare maggior consapevolezza di quanta comunemente posta in essere è quello relativo agli spostamenti. Che sia per comodità o per abitudine, nel quotidiano si tende a utilizzare molto spesso la macchina: a differenza di altri Paesi, infatti, in Italia manca una vera e propria cultura alternativa rispetto all’automobile.
Questo comunque non impedisce di scegliere in autonomia dei comportamenti più sostenibili: utilizzare la bicicletta, in assenza di necessità legate a peso o ingombro di un eventuale bagaglio, è una pratica mai abbastanza elogiata. Vale anche la pena preferire l’utilizzo di mezzi pubblici al proprio autoveicolo, e laddove uno spostamento in macchina sia assolutamente necessario, magari per motivi di lavoro, vale sempre la pena sondare l’opportunità di viaggiare su turni con una sola vettura: un risparmio nei costi del carburante, certo, ma soprattutto un gesto a tutela della sostenibilità ambientale.
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