Finalmente, è pronta la prima dimostrazione dell’ultimissima novità in ambito accumulo energetico: si tratta della prima batteria a base CO2 (anidride carbonica). Il sistema si prefissa come obiettivo principale quello di essere molto affidabile e di lunga durata.
Energy Dome, azienda milanese leader nel settore CO2, ha mantenuto le promesse. Dopo un periodo di ricerca e sviluppo durato circa 3 anni, finalmente è stata presentata la prima “CO2 Battery” dimostrativa.
Già dai primi utilizzi, questa batteria conferma le aspettative. Il sistema sembra poter offrire un’ottima capacità di accumulo a costi effettivamente competitivi. Rimane presto per trarre delle conclusioni definitive, ma i presupposti ci sono.
“Sono orgoglioso del nostro team dedicato e dei nostri risultati. Ora possiamo fornire una risposta alla questione più urgente del nostro tempo: il cambiamento climatico”, ha affermato in una nota stampa Claudio Spadacini, fondatore e CEO di Energy Dome. “La nostra tecnologia rivoluzionaria, la CO2 Battery, è ora disponibile in commercio per rendere conveniente l’energia rinnovabile distribuibile su scala globale”
Ma come funziona realmente? Si tratta di una diretta evoluzione del Liquid Air Energy Storage (LAES). Quest’ultimo si basa sull’immagazzinamento di energia tramite raffreddamento dell’aria fino allo stato liquido. Quando c’è necessità, l’aria viene riportata allo stato gassoso e immessa in una turbina per generare elettricità. Nel caso della CO2 Battery, l’aria viene sostituita dalla CO2. Siccome il punto di condensazione della CO2 è più alto di quello dell’aria, l’impianto di Energy Dome richiede temperature di funzionamento più alte, riducendo i costi e l’energia in gioco.
Attualmente l’accumulo si basa su batteria al piombo o batterie al litio. Entrambe hanno delle caratteristiche meccaniche che rendono la loro installazione difficile in area poco raggiungibili. Il loro peso specifico è molto elevato e ne limita gli utilizzi. La società milanese spiega, invece, che la CO2 Battery può essere installata rapidamente in qualsiasi parte del mondo ad un costo più che dimezzato rispetto a sistemi con batterie al litio ed al piombo della stessa taglia.
Infine, il costo è il più competitivo nel settore energetico. Energy Dome dichiara che il costo livellato dello stoccaggio delle sue batterie si muove attorno ai 50-60 dollari per MWh. I sistemi di accumulo attuali, al litio, hanno un costo di stoccaggio di 132-245 dollari a MWh.
Il progetto dimostrativo – un impianto da 2.5 MWe di potenza e 4 MWh di capacità – ha confermato la capacità di immagazzinare energia per lunghi periodi di tempo, mantenendo un’efficienza di andata e ritorno altamente competitiva, senza degrado o dipendenza dal sito. Il tutto utilizzando apparecchiature standard già disponibili in commercio. I prossimi passi? Realizzare un impianto su larga scala da 20MW-200MWh e implementare il primo progetto su scala commerciale entro il 2023.
Che sia veramente il momento della CO2? Staremo a vedere!
Articolo a cura di Simone Cataldo.
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