#UnlockTheChange: l’eco-murale antismog
Realizzato a Napoli un eco-murale con vernice in grado di assorbire lo smog di 79 autoveicoli. Il murale ha lo scopo di incentivare i cittadini e contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici.
I cambiamenti climatici, le emissioni di gas a effetto serra e le loro conseguenze sulla vita di ogni giorno sembrano coinvolgere in modo trasversale ogni ambito socio-culturale: dalla politica all’arte. La street art per la prima volta diventa protagonista attiva alla lotta contro i cambiamenti climatici. Infatti, negli ultimi anni sono comparsi sui muri delle città italiane murales antismog realizzati con vernici capaci di assorbire gli agenti inquinanti e di migliorare la qualità dell’aria circostante.
Il 25 Marzo è stato inaugurato a Napoli il più grande eco-murale del sud Italia dal titolo #UnlockTheChange, firmato dell’artista Zed1. Lo street artist ha realizzato il murale su un muro della scuola media Silio Italico in collaborazione con la no-profit Yourban2030 e con il supporto di PalomArt. L’eco-murale napoletano assorbe ogni giorno lo smog prodotto da 79 autoveicoli.
Cosa rappresenta l’eco-murale #UnlockTheChange ?
Il murale rappresenta la favola “di una bambina che svela agli occhi di tutti un nuovo mondo possibile, aprendo il portone del vecchio mondo inquinato alle nuove idee di sostenibilità e di economia positiva. E non lo fa in un luogo come un altro, bensì alla periferia di Napoli precisamente a Fuorigrotta/Bagnoli, in un quartiere che ha vissuto in prima linea i danni dell’inquinamento industriale nel ventesimo secolo con lo stabilimento Eternit e l’Italsider (ex Ilva)” ha spiegato lo street artist.
L’intento dell’opera risiede nel fornire un messaggio di sostenibilità, nel motivare e ispirare i cittadini, le imprese e le istituzioni ad agire e contribuire alla transizione energetica.
Qual è il principio di funzionamento dell’eco-murale ?
Il murale di 370 mq è stato realizzato con la eco-pittura Airlite, una tecnologia innovativa ideata dalla start up Advanced Materials. Tale vernice trasforma le pareti sia interne sia esterne dell’edificio in depuratori d’aria naturale. L’airlite sfrutta il principio di fotocatalisi (simile al processo di fotosintesi clorofilliana) in grado di modificare la velocità di una reazione chimica. Il fotocatalizzatore, costituito da una vernice in polvere a cui viene aggiunta dell’acqua contenente biossido di titanio, in presenza di luce naturale o artificiale è in grado di attivare un processo ossidativo che crea una concentrazione di elettroni. Questi ultimi interagiscono con acqua e ossigeno presente nell’aria per produrre gli ioni negativi dei radicali ossidanti. Gli ioni negativi si combinano con le sostanze inquinanti, come ossidi di azoto, per decomporle in piccole molecole di sali.
Principali vantaggi della vernice Airlite
- Riduce gli inquinanti fino all’88,8%.
- Elimina il 99,9% di muffe e batteri, impedendone lo sviluppo in modo permanente.
- Se applicata sulle pareti esterne, riduce fino al 50% del consumo di energia necessario per il raffrescamento estivo, poiché è una vernice caratterizzata da un alto coefficiente di riflessione solare, e di conseguenza riduce le emissioni di gas climalteranti.
- Elimina i cattivi odori dagli ambienti quotidiani.
- Impedisce allo sporco di depositarsi sulle pareti.
Effetti di Airlite e degli alberi sull’inquinamento ambientale
La superficie proiettata a terra da un albero di circa 36 mq decompone 800 grammi di inquinanti per anno, che corrispondono a 2,19 g / giorno. Invece, una superficie di 36 mq ricoperta con Airlite elimina (0,069 x 36 = 2,48) 2,48 g / 12 ore.
Altri murales ecosostenibili in Italia
L’eco-murale più grande d’Europa si trova nel quartiere Ostiense, a Roma, e occupa una superficie totale di 1 chilometro quadrato. Tale murale ripulisce l’aria come farebbe un bosco costituito da 30 alberi. L’eco-murale romano prende il nome di ‘Hunting pollution’ e raffigura un airone su un barile di petrolio mentre cerca del pesce in un mare inquinato.
A Padova ritroviamo un murale riportante come slogan una frase pronunciata da Greta Thunberg, in un famoso discorso tenuto al World Economic Forum ‘I don’t want your hope’.
A Milano è presente un eco-murale di 200 mq facente parte del progetto air is art. ll murale “Close the Gap, Open your Future” assorbe circa 9.512 g di CO2 e trasforma in sali inerti circa 30,80 g di NOx al giorno.
Infine, presso l’Università di Palermo è raffigurato un eco-murale antismog realizzato con vernici in bianco e nero. La vernice nera deriva dalla fuliggine dei motore delle metropoli indiane, mentre la vernice bianca funge da depuratore d’aria.
Iniziative come questa hanno in sé la forza di riportare la lotta al cambiamento climatico su un piano quanto mai sociale e urbano. L’applicazione di tali vernici di finitura dovrebbero rappresentare uno standard in edilizia con sempre maggior impiego a livello nazionale e internazionale.