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Rapporto del GSE sull’inquadramento delle FER in Italia

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fonte: unsplash.com

Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) pubblica il rapporto statistico in cui restituisce un’istantanea sulle fonti da energia rinnovabile (FER) in Italia, aggiornato alla fine del 2020. Il rapporto restituisce i dati ufficiali forniti dall’Italia all’Ufficio di Statistica della Commissione europea (Eurostat) e all’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA). Dati essenziali ai fini del monitoraggio dei consumi energetici da FER previsti per l’Italia dalla direttiva europea 2009/28/CE. Gli obiettivi fissati per il 2020 sono due. Uno di più ampio respiro, ovvero coprire con le fonti rinnovabili almeno il 17% dei consumi energetici lordi. Il secondo, più specifico, chiama alla copertura del 10% dei consumi relativi al settore dei trasporti. Il Rapporto suddivide allora l’esposizione in tre sezioni, relative alle penetrazioni di FER per consumi elettrici, termici e per i trasporti.

A seconda del settore in cui si considera la penetrazione di energia da fonte rinnovabile si distinguono anche i tipi di generazione. Per il consumo elettrico gli impianti di produzione di energia elettrica sono riferiti a: solare fotovoltaico, eolico, idroelettrico, bioenergie e geotermico. Per il consumo termico si distinguono utilizzi diretti da fonte rinnovabile e gli impianti di generazione termica che si servono delle fonti rinnovabili. Infine, per il settore dei trasporti viene valutata l’immissione di biocarburanti ai fini dell’autotrazione.

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FER nel settore elettrico

A fine 2020 la potenza efficiente lorda installata incrementa del 2% rispetto al 2019, portando a un ammontare complessivo di 56,6 GW per i 949 mila impianti sul territorio. Incremento dovuto essenzialmente all’espansione delle coperture fotovoltaiche, con +785 MW installati, e alle installazioni eoliche, +192 MW.

La produzione lorda di energia elettrica da FER aumenta in ogni caso rispetto al 2019. Con le procedure di calcolo della Direttiva europea 2009/28/CE l’incremento è pari a 2,5 punti percentuali. I 118,4 TWh sono sufficienti a coprire il 38,1% del Consumo interno lordo di energia elettrica.

Dal punto di vista delle variazioni settoriali il balzo più alto lo fa il fotovoltaico con un +5,3%. Seguono idroelettrico, con +2,7% e le bioenergie con +0,4%. Notevole contrazione invece per l’eolico, -7,1%, mentre il geotermico retrocede solo di un -0,8%. Il contributo alla generazione vede comunque in testa l’idroelettrico, che copre il 40,7% della generazione da FER. In coda: solare (21,3%), bioenergie (16,8%), eolico (16,0%) e geotermico (5,2%).

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FER nel settore termico

In calo del 2,4% l’utilizzazione di FER nel settore termico rispetto al 2019. Il calo più drastico si riscontra nel geotermico, -7,3%, a seguire bioenergie, -3,0% e pompe di calore con un -0,9%. Al 2020 la presenza di FER nel settore termico sfiora appena il 19,9% del consumo lordo totale. Ciò significa un consumo di 10,4 Mtep derivati da fonte rinnovabile. Il Mtep è una unità di misura che rappresenta l’energia media liberata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo. La IEA definisce il quantitativo energetico di 1Mtep pari a circa 42 GJ, ovvero 11630 kWh. Il consumo di 10,4 Mtep da fonti di energia rinnovabile corrisponde a poco meno di 121 GWh.

I 10,4 Mtep sono ripartiti in consumi diretti e derivati. Il 90% afferisce al consumo diretto, quindi tramite caldaie individuali, stufe, camini, pannelli solari, pompe di calore e geotermia. Il restante 10% è un consumo energetico derivato, quindi ad esempio con sistemi di teleriscaldamento alimentati a biomasse. Biomasse che sono la fonte rinnovabile maggiormente impiegata per i consumi termici, soprattutto domestici (legna e pellet). Dei 10,4 Mtep complessivi, 6,4 sono coperti proprio dalla sola biomassa solida.

FER nel settore dei trasporti

In questo settore la penetrazione da fonti rinnovabili è valutata come immissione di biocarburanti (bidiesel, benzine bio e biometano). Nel 2020 si registra un aumento del 2,2%, con una immissione di 1,5 milioni di tonnellate, per un quantitativo energetico totale pari a 1,35 Mtep. Quantitativo in aumento vista anche l’imposizione agli operatori di settore della miscelazione con biocarburanti.

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Confronto con la Direttiva 2009/28/CE

Il Rapporto sottolinea che ai fini del monitoraggio degli obiettivi imposti dalla Direttiva europea è necessario tener conto della contrazione dei consumi energetici dovuta all’esplosione della pandemia da SARS CoV-2. Il maggior impatto ha riguardato ovviamente il settore della mobilità, con un calo drastico dei consumi dei prodotti petroliferi. In questo modo allora le FER riescono a coprire il 20,4% dei Consumi Finali Lordi (CFL), rispetto a un 18,2% del 2019. L’Italia quindi supera l’overall target imposto dalla Direttiva, che chiedeva un 17% dei CFL coperti da FER. Anche il secondo obiettivo è raggiunto: la penetrazione nel settore dei trasporti al 2020 si attesta al 10,9%, quasi un punto percentuale oltre la soglia stabilita dalla Direttiva.