Le forze militari russe hanno preso il controllo della centrale nucleare Zaporizhzhia, la più grande d’Europa situata in Ucraina. La zona di confine della centrale nucleare la notte scorsa è stata bombardata. I bombardamenti hanno provocato un incendio nella parte convenzionale dell’impianto, ma le strutture di contenimento dei reattori sono a prova di artiglieria convenzionale. Di conseguenza, il rilascio delle radioattività ammonta a zero, come confermato dal direttore della IAEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica).
Attualmente la centrale nucleare costituita da 6 reattori non è più operativa: resta operativa esclusivamente l’unità 4 al 60% della potenza.
Il video del bombardamento alla centrale nucleare è riportato in questo link.
“Le possibilità di esplosione, fusione nucleare o rilascio radioattivo sono basse.”
Tony Irwin
I reattori costituenti la centrale nucleare di Zaporizhzhia sono completamente diversi e più sicuri dei reattori di Chernobyl. Difatti, i reattori di Chernobyl erano RBMK ad acqua-grafite. I reattori RBMK sono reattori di grande potenza a canali costituiti da una struttura cilindrica in grafite con canali all’interno in cui sono collocate barre di combustibile composto da uranio arricchito. La potenza termica viene modulata inserendo o estraendo le barre. Invece, i reattori di Zaporizhzhia sono di tipo VVER1000 di 1.000 MegaWatt ciascuna ad acqua pressurizzata ed hanno la caratteristica di essere tra i reattori più sicuri in circolazione. Inoltre, l’acqua pressurizzata nel reattore funge sia da refrigerante sia da moderatore e in caso di problemi la reazione può essere interrotta in modo veloce e sicuro.
I reattori non possono esplodere. Neppure i reattori di Chernobyl hanno subito una detonazione nucleare: si è verificata un’esplosione di vapore saturo che ha scoperchiato il nocciolo causando un incendio. Ciò non può succedere in un reattore VVER perché il coefficiente di vuoto negativo previene quel tipo di feedback loop incontrollato e perché il reattore si arresta automaticamente in caso di danni al sistema di raffreddamento o alla struttura di contenimento. Inoltre, secondo Emilio Santoro, fisico nucleare, la centrale nucleare gode di quattro livelli di protezione, dei quali l’ultimo potrebbe resistere all’impatto di un aereo.
Per le ragioni di sopra, la centrale nucleare è stata messa in sicurezza e non si sono verificati cambiamenti nei livelli di radiazione, motivo per il quale l’Europa non si trova in una situazione di pericolo. In Italia, inoltre, non si verificherà alcuna possibilità di una contaminazione radioattiva che possa provocare conseguenze sulla salute delle persone a distanze così grandi.
L’obiettivo di Putin secondo alcuni studiosi è quello di mandare fuori servizio la centrale nucleare e di lasciare il paese al buio e al freddo. Secondo altri studiosi, l’obiettivo consiste nel suscitare paura sul nucleare per assicurarsi una dipendenza dal gas nei prossimi decenni.
Da un punto di vista strategico non ha alcun senso causare un disastro nucleare poiché gli effetti sulla salute degli ucraini si manifesterebbero tra 15 anni.
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