Come cambierà il patrimonio edilizio dell’Unione Europea nei prossimi anni?
È la grande domanda che ci si è posti in questi ultimi mesi, alla luce anche di voci (risultate infondate, all’atto pratico) su possibili divieti di vendita o affitto per abitazioni che non avevano conseguito riqualificazioni energetiche ad hoc.
Nonostante questa smentita vi sono comunque una serie proposte interessanti sul tavolo.
La Commissione UE, lo scorso mese di dicembre, ha presentato una serie di proposte normative atte a regolamentare la classificazione energetica degli edifici e il loro efficientamento.
La finalità è chiara, ossia rendere, passo per passo, maggiormente performanti tutte le abitazioni considerate energivore.
Nella fattispecie, parliamo di quelle abitazioni con uno scadente livello di efficientamento energetico, dagli alti consumi e notevoli immissioni nell’ambiente esterno.
L’intento della Commissione UE è quello di avere, entro il 2050, nell’intera Unione Europea, il più alto numero possibile di edifici ad emissione zero (o quanto mai prossimi a quel valore).
Tra le prime indiscrezioni circolate ve ne è stata una che ha creato non pochi scossoni al settore delle vendite e affitti di immobili. Si parlava della possibilità di vietare la vendita o l’affitto di immobili che si trovano attualmente in ultima classe energetica.
Ovviamente tale notizia è risultata priva di fondamento, di conseguenza non vi è alcuna ingerenza europea sulla tematica delle transazioni immobiliari per case dall’elevato consumo energetico.
Considerando il numero di edifici che si trovano attualmente in questa condizione (non solo in Italia) si creerebbero le condizioni per il blocco della gran parte delle attuali transazioni immobiliari!
Si è comunque stabilito che, qualora un singolo Paese membro lo ritenesse necessario, potrebbe optare autonomamente per questa scelta.
Un caso che potrebbe interessarci nel futuro resta quello della Francia, che ha stabilito il divieto dell’aumento dei canoni di locazione per edifici che si trovano in ultima classe energetica.
Un importante decisione presa è che entro il 2025, tutti i certificati energetici dovranno essere sviluppati sul modello delle 10 classi energetiche.
Inoltre, questo modello dovrà essere armonizzato tra tutti gli stati membri, secondo delle direttive ben precise, individuate dalla Commissione europea.
Questo aspetto è molto importante: se una casa viene valutata in classe energetica A, verrà considerata come tale anche negli altri paesi appartenenti alla UE.
Quindi leggendo un annuncio immobiliare relativo ad una casa con una determinata classe energetica, questa verrà considerata allo stesso modo in tutti gli Stati UE.
Altro aspetto molto importante è che ogni Stato membro della Comunità europea dovrà individuare il 15% degli edifici meno performanti. Si fa riferimento chiaramente a quelli in ultima classe energetica, ossia la G.
Questi dovranno necessariamente essere riqualificati dal punto di vista energetico entro il 2027 (se parliamo di edifici pubblici) ed entro il 2030 (se parliamo di edifici privati).
Si è anche provato a stabilire una sorta di road map, per far sì che si arrivi all’ipotetico traguardo del 2050 con la totalità degli edifici europei riqualificati e senza emissioni.
Nella fattispecie:
Al momento si tratta di proposte non vincolanti. È chiaro che se questa road map diventasse operativa, si dovrebbe puntare su un piano di riqualificazione con un tecnico abilitato per poter vendere casa.
Tale professionista dovrebbe consentirci di valutare tutti i possibili interventi di cui l’appartamento in questione necessita, verificando se è possibile ottenere un miglioramento di classe energetica.
La situazione nel nostro paese risulta migliore rispetto a qualche anno fa, considerando anche il forte incremento di richieste di riqualificazione dovute ai vari bonus fiscali messi in atto.
La riqualificazione energetica, oltre che contribuire alla riduzione delle emissioni, resta comunque un obiettivo da perseguire se si vuole vendere casa più facilmente.
Come sottolinea Italo Paccoi di CasaImmobiliare Grosseto “vendere un immobile oggi comporta un iter più semplice e porta a risultati sicuramente più redditizi, se si sono impostati gli interventi necessari a garantirne l’efficientamento energetico”. La differenza di valore, tra un appartamento in classe A e uno in classe intermedia come la C e la D può essere anche del 20-30% a vantaggio del primo, con variazioni di valore intorno al 10-15% se raffrontiamo un edificio in classe intermedia con uno in classe G”.
Pare quindi ovvio che migliorare la classe energetica incida notevolmente sul valore delle case nelle compravendite immobiliari.
Chi acquista una casa dall’alto efficientamento energetico sa che:
Volete quindi vendere casa più velocemente? Accertatevi che l’immobile abbia i giusti parametri di efficientamento energetico. Se non è così ponete i giusti correttivi, anche sfruttando i numerosi bonus fiscali disponibili.
Valorizzare la qualità energetica di un immobile non è sicuramente l’unico aspetto da considerare in una transazione immobiliare. Risulta, tuttavia, uno degli aspetti che vengono maggiormente considerati nel processo di scelta.
Trascurarlo, rischia di portare a uno stallo nel vostro processo di vendita o affitto dell’immobile.
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