Che cos’è lo stato di pre-allarme e in cosa consiste il nuovo decreto legge del MiTe?
Il MiTe ha dichiarato lo stato di pre-allarme per le forniture di gas all’Italia ed ha varato un nuovo decreto legge contenente le misure di emergenze relative anche un aumento di flusso dai gasdotti TAP, Transmed e Greenstream.
Lo scorso 27 Febbraio il Ministero della Transizione ecologica ha dichiarato lo stato di pre-allarme per le forniture di gas all’Italia conseguenti alla guerra Russia-Ucraina.
Lo stato di pre-allarme è una misura cautelativa che avvia “un monitoraggio costante della situazione energetica nazionale” ed “un riempimento dello stoccaggio anticipato benché la situazione delle forniture sia al momento adeguata a coprire la domanda interna”.
Gli operatori del settore e Snam stanno riempiendo gli stoccaggi che sono più pieni (38,5%) della media europea (29,7%). Inoltre, il nuovo decreto legge ha previsto delle misure di emergenze riguardanti anche un aumento di flusso dai gasdotti TAP, Transmed e Greenstream oltre all’utilizzo delle centrali a carbone e di GNL.
Livelli di criticità del piano di emergenza gas
Lo stato di pre-allarme è il primo step di un protocollo di crisi che prevede 3 diversi livelli:
- Stato di pre-allarme: si esegue un monitoraggio della situazione e si mettono in atto misure di cautela come il riempimento in anticipo degli stoccaggi.
- Stato di allarme: si verifica se la fonte da cui dipende lo stoccaggio o si riduce in modo massiccio o si interrompe del tutto. In questo caso è possibile risolvere l’emergenza ricorrendo al mercato.
- Stato di emergenza: avviene se, nonostante l’applicazione di tutte le misure legate al mercato, non si è riusciti a fronteggiare il problema. In questo caso si ricorrerà alle riserve stanziate per le emergenze oppure si limiterà la fornitura per alcune imprese.
Quest’ultimo è lo scenario peggiore e meno probabile, poiché il nostro paese sta usando poco gli stoccaggi e li utilizzerà ancora meno in prossimità dell’estate.
Misure di emergenza previste dal decreto legge
Dichiarato lo stato di pre-allarme, il governo italiano intende arrivare a settembre 2022 con le riserve di gas al 90% della loro capienza massima, e per farlo si cercano accordi con Paesi diversi dalla Russia, da cui l’Italia riceve mediamente più del 40% del proprio fabbisogno energetico.
Le misure di emergenza previste dal decreto prevedono
- maggiore flessibilità dei consumi di gas;
- sospensioni nel settore industriale;
- nuove regole sui consumi di gas per quanto riguarda il settore termoelettrico.
Quindi, il primo obiettivo del nuovo decreto legge è incrementare le forniture alternative rispetto a Mosca.
Per questo, oltre a riaprire le centrali a carbone per colmare le eventuali mancanze e a utilizzare gas naturale liquefatto (GNL) che va riportato alla forma gassosa per essere riutilizzato in modo tradizionale. E’ previsto, inoltre, un aumento di flusso dai gasdotti come Tap (Azerbaijan), TransMed (Algeria e Tunisia), GreenStream (Libia).
TAP
Il TAP o Trans Adriatic Pipeline è parte del Corridoio Meridionale del Gas lunga circa 850 chilometri, trasportante in Europa il gas naturale del giacimento di Shah Deniz II in Azerbaijan.
Collegandosi con il Trans Anatolian Pipeline (TANAP) alla frontiera greco-turca, il TAP attraversa il nord della Grecia, l’Albania e il Mare Adriatico per poi approdare nel sud Italia a Melendugno sulle coste del salento, dove si connette alla rete di distribuzione italiana del gas.
Il TAP ha trasportato in Italia 6,8 miliardi di metri cubi di gas naturale entro il 2021. L’obiettivo del governo italiano è raddoppiare la capacità di gas prodotto in Azerbaijan.
Transmed
Il gasdotto Transmed è il canale principale per l’import di gas naturale che passa per la Tunisia, sbarca a Mazara del Vallo in Sicilia e prosegue fino a Minerbio (in provincia di Bologna). Attualmente il colosso algerino si è mostrato disponibile a fornire più gas all’Europa. Difatti, il gas dall’Algeria potrebbe arrivare a 2 miliardi di metri cubi l’anno (bcm/anno) aggiuntivi.
Greenstream
Il sistema GreenStream è un gasdotto lungo 520 chilometri che trasporta il gas naturale dalla costa Libica fino alla costa Italiana, attraverso un gasdotto sottomarino (OPL) dalla Centrale di Compressione Gas (MGCS), in partenza, al Terminale di Ricevimento Gas in arrivo (SRT). La quantità di gas trasportata è 8 miliardi di metricubi all’anno.