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Tassonomia europea: gas e nucleare sono fonti green?

La Commissione europea ha incluso, nella tassonomia, il gas e il nucleare tra le fonti energetiche utili alla transizione ecologica dell’Ue. Tali fonti possono richiedere, a determinate condizioni, l’etichetta per gli investimenti verdi al fin di raggiungere brevemente gli obiettivi prefissati dal Green Deal Europeo.

Molti stati membri ritengono che questa classificazione sia greenwashing poiché sia il gas sia l’energia atomica presentano degli aspetti non sostenibili per l’ambiente e per la salute umana.

Tassonomia europea

Da un punto di vista ambientale, la tassonomia europea è una classificazione degli investimenti considerati sostenibili in Europa. Viene utilizzato per informare gli investitori, pubblici o privati, su cosa sia green e cosa no allo scopo di realizzare il Green Deal Europeo, ovvero la strategia che l’Europa si è prefissata al fine di diventare una società a impatto climatico nullo entro il 2050.
Il regolamento sulla tassonomia è entrato in vigore il 12 luglio 2020 e stabilisce 6 obiettivi ambientali:

  1. Mitigazione del cambiamento climatico
  2. Adattamento ai cambiamenti climatici
  3. L’uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine
  4. La transizione verso un’economia circolare
  5. Prevenzione e controllo dell’inquinamento
  6. La tutela e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi

Criteri per il gas naturale

Il gas naturale oggigiorno è la principale fonte di emissioni di gas serra derivante dalla produzione di energia in Europa.

ember-climate.org

La Commissione europea ha riservato il termine ‘sostenibile’ solo per le centrali che produrranno emissioni inferiori ai 270 grammi di CO2 per ogni kWh. Il suddetto livello si presenta inferiore alla soglia attualmente rispettata da molte centrali elettriche, ma superiore al limite di 100 grammi proposta dagli studiosi.

Inoltre, la Commissione ha stabilito che le autorizzazioni per la costruzione delle nuove centrali dovranno essere richieste e ottenute entro il 31 dicembre del 2030. In ogni caso, la capacità produttiva delle nuove centrali non dovrà essere maggiore del 15% rispetto a quella delle centrali obsolete. I nuovi impianti dovranno essere compatibili con la produzione con gas a basse emissioni.  

Criteri energia nucleare

L’energia nucleare non è considerata un’energia sostenibile poiché genera scorie radioattive ad alta attività, molto pericolose per la salute e per l’ambiente.

Secondo la Commissione possono definirsi sostenibili solo le centrali che presentino un piano che delinei con chiarezza l’utilizzo dei fondi e dei siti per lo stoccaggio delle scorie prodotte.

pixabay.com

Inoltre, la Commissione ritiene che le scorie più pericolose pesino per l’1% del totale. Impianti nucleari di terza generazione devono ricevere i permessi di costruzione prima del 2045 per ottenere un’etichetta di investimento verde, ed essere situati in un paese con un piano e fondi per smaltire in sicurezza i rifiuti radioattivi entro il 2050.

Opinione dei paesi membri sulla tassonomia

La Germania e la Spagna hanno immediatamente respinto la proposta della Commissione, reputando l’inserimento del nucleare e del gas nella tassonomia un greenwashing o “truffa delle etichette”.

La Francia si è mostrata favorevole all’inserimento del nucleare nella tassonomia. Questo poiché è un paese che impiega l’energia nucleare per soddisfare gran parte del proprio fabbisogno energetico. La Francia, inoltre, conta sull’appoggio di altri Paesi, che nel mese di Ottobre scorso hanno controfirmato una lettera. In questa, chiedevano alla Commissione europea di “riconoscere l’energia nucleare come fonte di energia a basse emissioni”, da inserire nei piani Ue per la “transizione verso la neutralità climatica”.

Infine, l’Italia si è opposta al nucleare e allo stesso tempo ha chiesto limiti di emissione per le centrali a gas fossili analoghi a quelle delle centrali a carbone, continuando, quindi, a difendere il settore delle fonti fossili.

Nei prossimi mesi il Parlamento europeo e il Consiglio confermeranno o meno l’inserimento del gas e del nucleare nella tassonomia europea.
In particolare, il potere di veto spetta al Consiglio: bloccare la proposta di tassonomia richiederebbe la disapprovazione di almeno 20 Paesi che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’UE.

Articolo a cura di Lucia Clara CAIRELLA

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