I parametri che influenzano la scelta del sito di installazione di un impianto eolico sono molteplici. La situazione si complica ulteriormente nel caso di impianti in mare aperto. In questo articolo analizziamo insieme le principali problematiche legate alla sitologia delle macchine eoliche.
Innanzitutto, il sito di installazione di un impianto eolico deve essere selezionato a seguito di un’attenta indagine del regime di vento. Mesi di rilievi anemometrici che consentano di identificare la distribuzione statistica delle velocità del vento. Questo punto è fondamentale in quanto permette di effettuare una stima di producibilità dell’impianto e dunque una valutazione di tipo economico sull’investimento.
Per analizzare a fondo il regime dei venti occorre tenere in considerazione lo strato limite atmosferico. Lo strato limite atmosferico è un fenomeno derivante dalla forza di attrito tra l’aria in movimento e il suolo che determina un aumento della velocità del vento con la quota. Questo incremento, in particolare, si arresta ad una certa altezza, detta appunto spessore dello strato limite, oltre la quale la velocità del vento è pari a quella indisturbata. Per questa ragione, la stima del livello di ventosità deve essere completata da una caratterizzazione orografica del territorio circostante.
Un altro fattore determinante per la scelta del sito di installazione di un impianto eolico è lo spazio disponibile, dal momento che gli aerogeneratori devono essere posizionati ad una certa distanza tra loro. Questo vincolo dipende dell’esigenza di limitare le aerodinamiche che comporterebbero perdite di potenza.
Il sito deve inoltre essere sottoposto a un’analisi paesaggistica mirata alla valutazione del rapporto fra l’impianto eolico e altri luoghi preesistenti. Ad esempio, beni culturali, centri o edifici storici, così come anche boschi, riserve, parchi naturali, etc. A livello europeo le aree naturali sono identificate attraverso la rete Natura 2000, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” e della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli”.
Un altro parametro da considerare è l’impatto sulla fauna. Si fa riferimento, in particolare, ad uccelli e pipistrelli, che corrono il rischio di collidere con le pale della turbina eolica. Per questo motivo è necessario prevedere un’analisi delle principali specie presenti nell’area di intervento in quella circostante.
L’impatto acustico delle turbine eoliche è legato alla rotazione delle pale. Il rumore generato deve essere stimato al fine al fine di verificare l’osservanza dei limiti di emissione indicati nel D.P.C.M. del 14 novembre 1997.
Le interferenze elettromagnetiche sono legate alla presenza dei generatori elettrici e degli elettrodotti che consentono la trasmissione dell’elettricità prodotta. In generale, le interferenze sono molto ridotte nel caso in cui la trasmissione avvenga tramite linee già esistenti. In ogni caso, gli impianti eolici risultano assolutamente compatibili con il limite di 100 μT fissato dal D.P.C.M. del 23 aprile 1992.
Nel caso specifico di un impianto eolico offshore intervengono dei vincoli aggiuntivi. In primo luogo, occorre svolgere delle analisi batimetriche che consentano di conoscere le varie profondità del fondale. Questo step permette di valutare la struttura di sostegno delle turbine eoliche più adatta. Anche in questo caso sono presenti vincoli di natura ambientale, finalizzati alla tutela degli habitat naturali e della biodiversità marina. Infine, occorre tenere in considerazione anche le potenziali interferenze dell’impianto con le attività di pesca e con le rotte di navigazione.
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