Energy mix

Costo energia + 40% in inverno! A cosa è dovuto?

Come tutti ormai sappiamo nel prossimo trimestre l’energia sarà più cara del 40%, proveremo a capire perché e come funziona il mercato energia.

Domanda e offerta di energia

Nel mondo siamo ormai 8 miliardi. Di questi 8 miliardi, oggi 800 milioni di persone non hanno accesso all’energia elettrica. Cose che per noi sono scontate, come accendere una luce, caricare un telefono o scrivere un articolo sono impossibili. Nel 2000 la popolazione mondiale era di 6 miliardi, e le persone senza energia elettrica erano 1.7 miliardi.

Praticamente, nel giro di 20 anni, siamo passati da 4.3 miliardi di persone a 7.2 miliardi che utilizzano energia elettrica. Si prevede che a breve saremo 10 miliardi, e che gli esseri umani che non avranno accesso alla corrente saranno ancora meno. Verosimilmente avremo 9.5 miliardi di consumatori.

È facile quindi capire per quale motivo l’energia sia più costosa, più persone la voglio e più si è disposti a pagare per averla, ma questo non è l’unico motivo

arera.it

Caro materie prime

Buona parte dell’energia elettrica viene prodotta da fonti fossili come carbone, petrolio e gas naturale. L’aumento di questi prodotti causato dalla ripartenza post COVID ha contribuito quindi all’incremento del costo energetico.

Sono rincarate anche le materie prime. Alluminio e silicio sono materiali indispensabili per le fonti rinnovabili e costano sempre di più e questo si riflette sui costi dell’energia. I rincari sono dovuti anche alla spinta che il mondo sta dando verso le rinnovabili, e più spingeremo verso le rinnovabili più ci sarà richiesta di questi materiali.

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Il costo dell’ecologia

Dal 2005 è attivo l ETS  o sistema per lo scambio di quote di emissione citando il sito:

“Il sistema ETS UE opera secondo il principio della limitazione e dello scambio delle emissioni. Viene fissato un tetto alla quantità totale di alcuni gas serra che possono essere emessi dagli impianti che rientrano nel sistema. Il tetto si riduce nel tempo di modo che le emissioni totali diminuiscono.

Entro questo limite, gli impianti acquistano o ricevono quote di emissione che, se necessario, possono scambiare. La limitazione del numero totale garantisce che le quote disponibili abbiano un valore.

Alla fine di ogni anno gli impianti devono restituire un numero di quote sufficiente a coprire interamente le loro emissioni se non vogliono subire pesanti multe. Se un impianto riduce le proprie emissioni, può mantenere le quote inutilizzate per coprire il fabbisogno futuro, oppure venderle a un altro impianto che ne sia a corto.

Lo scambio crea flessibilità e garantisce che le riduzioni delle emissioni avvengano quando sono più convenienti. Un solido prezzo della CO2 favorisce inoltre gli investimenti in tecnologie innovative a basso rilascio di CO2.”

Quest’anno a causa dell’aumento di richiesta di materiali e energie le quote disponibili per lo scambio sono state meno e questo ha prodotto un aumento del costo.

Un impianto può tutelarsi dal dover acquistare quote di emissioni utilizzando un sistema di cattura della CO2. Attualmente questi impianti sono molto costosi e hanno un’efficienza del 90%, quindi una parte della CO2 finisce comunque in atmosfera

L’ ETS funziona secondo un principio di riduzione graduale delle quote per l’emissione con l’obiettivo di arrivare nel 2050 a zero emissioni.

Green premium

Un altro costo importante che abbiamo in bolletta è l’incentivo per le energie rinnovabili, che è quel costo supplementare necessario alle energie rinnovabili per essere competitive con quelle fossili.

Può sembrare un costo inutile, e tanti politici ci si son scagliati contro, ma è un costo necessario in ottica futura per garantirci un futuro, e per far si che si continui a investire e produrre energie da fonti rinnovabili.

Più investimenti si faranno e più aumenterà l’efficienza degli impianti rinnovabili, e meno costerà l’energia, ci stiamo avvicinando al pareggio di costo fra rinnovabili e fossili, ma abbiamo ancora strada da fare.

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Scenari futuri sul costo dell’energia

Possiamo sapere cosa accadrà in futuro?? Ovviamente no, il covid ci ha insegnato che ogni nostra previsione e aspettativa può essere spazzata via in un nonnulla da imprevisti inimmaginabili, ma possiamo provare a fare le nostre previsioni.

A meno di non aumentare enormemente la nostra produzione di energia gli aumenti saranno una costante, avranno i loro alti e i loro bassi ciclici, ma probabilmente il grafico avrà sarà crescente.

I paesi sviluppati stanno diminuendo le loro emissioni, ma non i consumi, non crescono vertiginosamente come quelli dei paesi in via di sviluppo ovviamente, ma la crescita è costante, aggiungiamo sempre nuovi device, nuovi elettrodomestici per semplificarci la vita e quindi consumiamo sempre di più.

Non possiamo ovviamente pretendere che i pasi in via di sviluppo rinuncino alla modernità e all’energia, l’accesso all’energia e strettamente collegato all’aspettativa di vita e alla qualità della vita.

Ciò che possiamo fare è quindi sperare che la politica si indirizzi verso un uso e una produzione più intelligente delle risorse, fare le nostre personali scelte in modo che siano più sostenibili, e per quanto riguarda gli ingegneri, che studino sempre di più modi di produrre più energia impattando meno.

Articolo a cura di Marco LOTTA

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