Ogni tanto capita di pensare che nel mondo delle rinnovabili si sia già provato tutto e non ci sia più da innovare. Puntualmente, però, si viene smentiti da qualche nuovo progetto rivoluzionario. Un nuovo e rivoluzionario progetto scandinavo promette di catturare il vento con una efficienza mai vista prima, a vantaggio dell’ambiente
Le nostre richieste energetiche sono sempre più elevate. Ogni nuovo device che acquistiamo per le nostre case accresce il fabbisogno energetico. Questo è ben noto alle compagnie energetiche che cercano di venire incontro a questa necessita con impianti sempre più grandi.
Fino a qualche tempo fa per dimensione di un impianto eolico si parlava di estensione in ettari, oggi invece vediamo una corsa alle dimensioni delle pale. C’è una società, però, che ha deciso di provare un nuovo approccio.
Wind catching system (“sistema di cattura del vento”) è il nome di una nuova società che ha in progetto un impianto eolico di dimensioni mastodontiche costruito su una piattaforma galleggiante, composto da 100 mini pale unite insieme.
La società promette a parità di energia generata un risparmio di superfici del 80%, e un aumento del ciclo di vita dell’impianto di 2.5 volte. Si passerà da 20 a 50 anni.
I vantaggi sono molteplici: le pale più piccole sono più efficienti perché riescono a funzionare con un range di velocità del vento maggiore. Possono lavorare con vento a 5 nodi ma anche a 40. Le turbine più grandi non riescono a sopportare le maggiori velocità, ed essendo l’energia generata esponenzialmente crescente con la velocità, una velocità del vento doppia di rotazione genera il quadruplo dell’energia.
Un altro vantaggio è l’affidabilità. Quando una mega pala si guasta o si trova in fermo per manutenzione la produzione sarà zero, mentre con questo sistema si potrà intervenire su ogni singola pala avendo cali di produzione nell’ordine del 1% per elemento fermato.
Ognuno dei sistemi dovrebbe produrre energia per 80.000 abitazioni, praticamente una città come Cagliari (che è anche vicino al mare, chissà magari ci pensa l’amministrazione comunale. In caso lascio il mio contatto per la parcella, ndr).
“Wind Catching will make floating offshore wind competitive as soon as in 2022-2023, which is at least ten years earlier than conventional floating offshore wind farms. In co-operation with our main contractor Aibel, we will commercialize this groundbreaking technology that dramatically increases the efficiency of floating wind farms and cuts acreage use by 80%. Our goal is to enable offshore wind operators and developers to produce electricity at a cost that competes with other energy sources, without subsidies. Simply put, we will deliver floating offshore wind at the costs of bottom-fixed technology solutions, which provides great opportunities on a global basis for the Norwegian supplier industry.”
Ole Heggheim, CEO of Wind Catching Systems
La compagnia prospetta di rendere efficienti e produttivi i loro sistemi entro il 2022-23, che è circa 10 anni prima di quando lo dovrebbero essere gli altri sistemi galleggianti. Il loro obiettivo dichiarato è quello di produrre energia a costi accessibili e competitivi con gli altri sistemi rinnovabili. Queste sono le dichiarazioni del CEO Ole Heggheim.
La compagnia dichiara di aver progettato la turbina con un occhio all’ambiente non solo dal punto di vista energetico ma anche dal punto di vista dell’impatto sull’ecosistema marino.
Una turbina windcatching dovrebbe equivalere a 5-6 turbine eoliche tradizionali e i materiali sono studiati per non disperdere in mare nessuna sostanza dannosa per l’ambiente.
Dal punto di vista dei cablaggi con la terraferma si è scelto di utilizzare un sistema a nodi. Una “nave madre” viene cablata a tutte le turbine e funge da punto di raccolta per andare verso la centrale con un unico cavo in alta tensione.
La sfida dell’energia è una delle imprese più titaniche che la nostra specie si sia trovata ad affrontare. Potremo vincerla solo grazie a persone che riescono ad usare un approccio ingegneristico non tradizionale per affrontare problemi irrisolti.
Abbiamo bisogno di persone che riescano ad innovare trovando soluzioni alternative fantasiose e non convenzionali. Collezionando fallimenti, inizialmente, ma migliorando ogni volta i loro progetti per raggiungere l’obiettivo comune. Obiettivo non più di un singolo stato o nazione ma dell’intera specie.
«Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza».
Articolo a cura di Marco LOTTA
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