Un incendio senza precedenti. Così viene definito da chi ha memoria e dalle stesse istituzioni regionali. La Sardegna è nella morsa del fuoco da circa 60 ore.
1.500 son le persone sfollate. Ma bisogna tornare indietro alla giornata di venerdì, in cui si son registrati degli incendi nel massiccio di Montiferro. Inizialmente son stati domati, ma grazie al forte vento di scirocco e alle temperature molto alte, son ripartiti unendosi in un unico e grande incendio che, con grande velocità ha raggiunto in maniera pericolosa in centri abitati di Santu Lussurgiu, Cuglieri e Sennariolo.
La notte peggiore è quella trascorsa tra sabato e domenica, in cui gli abitanti del Comune di Cuglieri si son visti, letteralmente, il fuoco a ridosso delle loro case. Scappati nel cuore della notte, son stati prontamente accolti nel Comune di Sennariolo, poco distante. Comune dal quale, poi, son dovuti nuovamente scappare in quanto imminente l’arrivo delle fiamme.
Trascorsa la notte senza poter usufruire dell’aiuto di canadair ed elicotteri, nella mattina di domenica l’incendio ha raggiunto la località turistica di Porto Alabe, in cui, nuovamente le fiamme hanno minacciato pericolosamente un residence e alcune case. Anche in questo caso, prontamente, le persone son state fatte evacuare.
La macchina dei soccorsi che si sta adoperando per spegnere l’incendio che dura da più di 60 ore conta 7.500 persone, tra forze dell’ordine, vigili del fuoco e volontari, 7 canadair, 13 elicotteri e ulteriori 4 canadair in arrivo questa mattina dalla Francia e dalla Grecia.
Per quanto ancora sia difficile fare delle stime, si ipotizzano circa 20 mila ettari andati in fumo. La conta dei danni alle aziende, che hanno perso bestiame, locali, terre e mangimi è ancora approssimativa. Sicuramente finché l’incendio non sarà domato sarà pressoché impossibile stabilire con esattezza a quanto ammontano i danni.
L’economia delle zone coinvolte nel drammatico incendio è incentrata prevalentemente nell’allevamento e nell’agricoltura. Si intuisce pertanto come un evento di tali portate possa aver messo letteralmente in ginocchio l’economia del posto e sarda in generale.
Il fuoco non ha nemmeno risparmiato gli oliveti secolari e l’ulivo millenario “Sa Tanca Manna” motivo di vero e proprio orgoglio per la comunità di Cuglieri ed esempio di archeologi botanica.
Convocato nella serata di domenica, il Consiglio Regionale ha decretato lo stato di emergenza. In un comunicato stampa diramato dalla Regione il Presidente Solinas ha dichiarato:
Chiediamo al Governo, dice il Presidente Solinas, un sostegno economico immediato per ristorare i danni e aiutare le comunità colpite a ripartire. Scriverò al Presidente Draghi, prosegue, per chiedere anche che una quota del PNRR sia subito destinata alla Regione per un grande progetto di riforestazione, che rimargini queste terribili ferite.
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