Il Principato di Monaco è il secondo stato indipendente più piccolo al mondo, subito dopo il Vaticano. La sua superficie è di appena due chilometri quadrati. Il Principato però è celebre per essere uno dei luoghi più lussuosi e ambiti di sempre. È la capitale della vita mondana del jet-set internazionale. È il regno della dinastia dei Ranieri e dell’indimenticabile favola della principessa Grace di Monaco. È la città che ospita una delle gare di Formula1 più emozionanti di sempre, il Gran Premio di Monte Carlo. Qui si trova uno dei casinò più celebri d’Europa, forse il più celebre in assoluto.
La politica economica del Principato si è sempre distinta per scelte peculiari, in particolare in materia di imposizione fiscale. A muovere l’economia locale è principalmente il settore finanziario, seguito dal mercato immobiliare, dal commercio e dal turismo d’élite. Un ruolo importante è rivestito anche dalla chimica farmaceutica. La parte del leone però spetta al gioco. Il celebre quartiere di Monte Carlo nasce proprio intorno al suo Casinò, inaugurato nel 1865 dal Principe Carlo III di Monaco (al quale il quartiere deve il nome). Oggi questo luogo continua ad essere un punto di riferimento per tutti gli appassionati di roulette, dadi, fiche, e non solo. Al casinò di Monte Carlo si tengono alcuni dei tornei di poker più prestigiosi al mondo. È il caso del celebre EPT di Monte Carlo. Qui ogni anno si incontrano i più grandi campioni del tavolo verde, in palio vi sono premi ricchissimi. Il lusso domina sempre in questa sala da gioco, icona assoluta della tradizione del casinò europeo.
Anche l’edilizia di lusso è stato un settore decisivo per lo sviluppo economico del principato. Negli ultimi decenni l’edilizia residenziale di Monaco ha visto come protagonisti assoluti i grattacieli. Questi hanno permesso di ottimizzare al meglio gli spazi, di cui il ricchissimo Principato è molto povero. Tuttavia, la popolazione residente sembra crescere a gran velocità. In 2 chilometri quadrati abitano ben 46.000 cittadini. Il Principe Alberto II ha deciso quindi di far fronte alla crisi abitativa del suo regno con un nuovo imponente progetto urbano, finalizzato ad accogliere in città 2.700 nuovi abitanti. Nel 2016 è stata messa la prima pietra del Portier Cove, un nuovo lussuoso quartiere che vedrà la fine della sua costruzione nel 2025. A progettarlo c’è Renzo Piano insieme a Valode&Pistre. L’idea è quella di edificare una vera e propria isola artificiale di sei ettari di superfice al largo delle coste monegasche, comprendendo anche un ettaro di parco progettato da Michel Desvignes. Il tutto per un costo complessivo di 2 miliardi di euro. Tra gli obiettivi di questo progetto c’è anche quello di minimizzare l’impatto ambientale dell’operazione. L’isolotto sorgerà infatti tra due siti marini protetti: la Riserva del Corallo Rosso e la Riserva naturale di Larvotto.
Un altro celebre architetto italiano è impegnato nel dare un volto nuovo a Monte Carlo. Massimiliano Fuksas si occupa del sito di Fontvieille, nella parte più meridionale del Principato. L’idea è quella di costruire un nuovo complesso, in piena simbiosi con l’ambiente naturale circostante. La nuova architettura monegasca vuole imitare la natura, seguire le onde del mare e la morbidezza delle colline. Ogni piano avrà un colore ispirato ai paesaggi naturali del luogo, i giardini pensili trionferanno. La filosofia alla base di queste nuove imprese può essere riassunta dal nuovo motto del Principato: “Green is the New Glam”. Oggi il vero lusso passa per l’ecosostenibilità e per la salvaguardia ambientale. La priorità è quella di gestire le risorse in modo razionale e funzionale, evitando ogni spreco, promuovendo il ricorso a fonti di energia rinnovabile. Occorre ridurre le emissioni di gas nell’atmosfera e il consumo di acqua potabile, bisogna preservare la biodiversità dell’ambiente marino, e non solo. L’ambientalismo a Monaco di Monte Carlo diventa glamour.
I monegaschi non hanno mai avuto a disposizione molto verde, ma lo hanno sempre curato moltissimo. È il caso dello splendido Giardino Esotico, dei Giardini Saint-Martin, del Roseto Princesse Grace con i suoi 4.000 rosai e le sue 150 varietà di rose, o del Giardino Giapponese, disegnato da Yasuo Beppu. I monegaschi oggi vogliono di più e optano per i giardini pensili. L’esterno di intere abitazioni si trasforma in giardino. Non solo, ma seguendo la stessa filosofia, si punta a un’alimentazione sempre più sostenibile con la costruzione di diversi orti urbani in più punti della città. Così, i ristoranti stellati del Principato scoprono il gusto dell’agricoltura a km0. La produzione autonoma delle materie prime porta l’esperienza gastronomica a un livello superiore e aiuta il pianeta. Anche la moda segue questa via. Alla fashion week di Monte Carlo troviamo celebrità da copertina con indosso splendidi capi, realizzati riciclando spazzatura marina o scarti della produzione industriale. Le pellicce e il cuoio sono cruelty free. C’è un ricco mercato che cresce e muove milioni di euro ogni anno. Una nuova sensibilità sembra aver conquistato tutti, anche il mondo del lusso e del glamour più sfavillante.
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