Ambiente

Efficienza energetica: l’esempio degli ospedali romani

Ci sono due ospedali romani che sono stati promossi a pieni voti in materia sostenibilità. Il Policlinico Universitario Agostino Gemelli e l’Università Campus Bio-Medico di Roma, grazie all’aiuto di ENEA, stanno puntando ad una gestione sempre più green delle loro strutture. L’obiettivo è quello di migliore l’efficienza energetica degli stabili, garantendo i fabbisogni necessari alla conduzione dell’ospedale attraverso un uso più razionale delle risorse.

La definizione di efficienza energetica

In ingegneria, l’efficienza energetica di un sistema rappresenta la sua capacità di ottenere un risultato utilizzando meno energia e aumentando dunque il rendimento generale. Questa caratteristica comporta due risultati: più è alta l’efficienza energetica, più si risparmia energia, meno si spende. Nel pratico, migliorare l’efficienza energetica significa proporre metodologie e soluzioni innovative per l’uso efficiente dell’energia, la riduzione dei consumi energetici e l’ottimizzazione dei processi.

L’efficienza energetica nelle strutture ospedaliere

L’efficienza energetica è un concetto che coinvolge in maniera trasversale contesti anche molto diversi tra loro. Migliorare l’efficienza energetica di un edificio significa ridurre i consumi (e i relativi costi) correlati alla sua gestione. Le strutture sanitarie, con i loro elevati consumi energetici, risultano particolarmente adatte ad un processo di riqualificazione, che possa integrare alla riduzione dei consumi anche un aspetto produttivo. Il Policlinico Universitario Gemelli e l’Università Campus Bio-Medico di Roma, rappresentano due ottimi esempi di questo tentativo. Le due strutture, infatti, attraverso investimenti mirati, stanno puntando ad un uso dell’energia sempre più razionale, basato su un’attenta gestione delle risorse.

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Le leggi sull’efficienza energetica

Il D.Lgs 102/2014 obbliga le grandi imprese e le imprese energivore ad eseguire una diagnosi energetica dei propri siti a partire dal dicembre 2015 e, successivamente, ogni 4 anni. L’allegato 2 del decreto impone che le diagnosi prevedano una strategia di monitoraggio e una misura dei consumi energetici. Tra i soggetti obbligati vi sono anche le strutture sanitarie e socio sanitarie, che risultano essere molto complesse ed energivore.

Il tavolo di ENEA per l’efficienza energetica delle strutture sanitarie

Per affiancare le strutture sanitarie nel compito di adempiere agli obblighi di legge l’ENEA ha costituito un tavolo tecnico dedicato a cui hanno partecipato:

 • Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli

• Ospedale Pediatrico Bambin Gesù IRCCS

• Ospedale S. Raffaele Srl

• Università Campus Bio-Medico di Roma.

Il tavolo è nato con l’obiettivo di elaborare alcuni strumenti per la redazione del rapporto di diagnosi energetica in campo sanitario, fornendo una metodologia di calcolo specifica.  

L’esperienza dell’Università Campus Bio-Medico di Roma

L’Università Campus Bio-Medico di Roma ha intrapreso da anni un percorso virtuoso di gestione efficiente degli impianti e degli edifici, perseguendo l’obiettivo dell’uso razionale dell’energia mediante investimenti mirati ed una sempre più attenta gestione delle risorse. Nello specifico è stato realizzato un sistema di monitoraggio energetico che interessa 80 contatori presso gli impianti più energivori. Inoltre, nei pressi della struttura è stato installato un trigeneratore con motore endotermico a combustione interna da 1.56 MWh elettrici. L’impianto, attivato nel 2016, garantisce una produzione annua di energia elettrica pari a 12.5 GWh. Di questi, 10.4 GWh sono autoconsumati e i restanti 2.1 GWh vengoni ceduti in rete. Il recupero di calore, inoltre, permette una produzione termica annuale pari a 13.4 GWht. Attraverso degli assorbitori, inoltre, è possibile la generazione di energia frigorifera, per un totale di 5 GWhf.

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L’esperienza della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli

Il Gemelli può essere paragonato a una città di 30 mila abitanti, con consumi di circa 50 milioni di kWh ogni anno e circa 16 milioni di m3 di gas naturale. Attualmente, presso il Policlinico è presente un impianto di cogenerazione, che fornisce alla struttura oltre il 60% del fabbisogno energetico interno (elettricità ed energia termica). L’istallazione di 12 assorbitori a bromuro di litio ha permesso nella stagione estiva di trasformare il calore in freddo, cioè di climatizzare gli ambienti senza consumare altra elettricità, ma solo sfruttando il calore come fonte energetica.

Giulia Rizzotti

Dottoressa magistrale in Ingegneria Energetica, con specializzazione nel settore dell'energia rinnovabile. Profondamente interessata alla tutela dell'ambiente, alla salvaguardia degli ecosistemi e degli esseri viventi tutti. In cerca di una corretta visione di interazione tra uomo e natura. Autrice per #EnergyCuE da giugno 2020.

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