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Fotovoltaico domestico: cos’è e come funziona

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Un impianto fotovoltaico è un impianto elettrico costituito da uno o più pannelli solari che sfruttano l’irraggiamento solare per produrre energia elettrica. Le celle solari che compongono il pannello trasformano la luce in energia elettrica tramite effetto fotovoltaico. Le celle solari sono in silicio monocristallino, policristallino o amorfo con leghe di metalli. Le celle monocristalline sono di colore blu scuro e hanno bordi smussati. Sono costituite da cristalli di silicio monocristallino tutti orientati nella stessa direzione. Questa scelta massimizza la produzione di energia quando i raggi del sole sono perpendicolari al pannello. Le celle policristalline, meno costose di quelle monocristalline e dal colore blu decisamente più acceso, sono costituite da silicio policristallino orientato in modo casuale. Questa differenza determina una minore efficienza generale ma, di contro, il pannello sfrutta i raggi del sole durante tutto l’arco della giornata.

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La cella solare è il componente di base per un impianto fotovoltaico e produce una potenza da 3 a 6 Watt. Generalmente 36 celle collegate in serie producono un modulo fotovoltaico che è in grado di produrre circa 50 Watt (altre configurazioni permettono di arrivare a 350 Watt per modulo). I moduli collegati tra loro formano il pannello solare e i pannelli collegati tra loro formano una stringa. Più stringhe in parallelo formano il generatore solare. Completano il sistema un inverter, che trasforma la corrente continua generata dai pannelli in corrente alternata e un sistema di accumulo a batterie. Ovviamente, sono da considerare, tutti i sistemi di protezione e sicurezza che impediscono corto-circuiti, sovratensioni, ecc.

Gli impianti fotovoltaici domestici sono distinguibili in “grid connected” e “stand alone”. Nel primo caso, l’impianto è legato alla rete di distribuzione elettrica mentre il secondo si riferisce a utenze singole poste in zone non fornite dalla normale rete di distribuzione.

Convenienza economica del fotovoltaico domestico

La realizzazione di un impianto di questo tipo non ha particolari limitazioni se lo spazio esposto al sole è sufficientemente esteso. Un esempio di superfici sufficientemente estese possono essere i tetti delle abitazioni. Un impianto fotovoltaico domestico è, quindi, un impianto che, a livello residenziale, permette ai cittadini di prodursi da sé la propria fetta di energia elettrica. Questa energia è prodotta a chilometro zero e vengono eliminati quindi oneri legati al sistema elettrico e le accise. L’unico costo legato all’energia rinnovabile fotovoltaica è quello di realizzazione e installazione dell’impianto.

Il Decreto Rilancio, convertito con modificazioni dalla L. 17 luglio 2020, n. 77, ha introdotto il superbonus con detrazioni al 110% per interventi di efficientamento energetico sulle abitazioni. Tra questi interventi è incluso, sebbene da accoppiare con interventi detti trainanti come installazione di cappotto termico o pompe di calore, il fotovoltaico con accumulo. Tra cessione del credito ed ecobonus, la convenienza legata all’installazione del fotovoltaico diviene ancora maggiore. Va sottolineato come l’installazione di un impianto fotovoltaico sia sempre stata un investimento a lungo termine che, guardando alle statistiche recenti, permetteva di ottenere rendimenti annui del 10%. L’installazione di pannelli fotovoltaici godendo della detrazione fiscale attualmente disponibile rende l’investimento economicamente ancora più conveniente nell’immediato.