Nella nuova bozza del Piano Nazionale di ripresa e resilienza si parla anche di sostenibilità. E’ previsto, infatti, un piano da 200 milioni di euro per rendere energeticamente autonome le isole minori non interconnesse alla rete elettrica nazionale. Il progetto nasce con l’intento di trasformare 19 piccole isole italiane in modelli 100% green e autosufficienti.
La maggior parte delle isole minori italiane non è interconnessa alla rete elettrica nazionale. A soddisfare i fabbisogni della popolazione è, ancora oggi, energia prodotta esclusivamente per mezzo di combustibili fossili. Un paradosso, se si pensa all’enorme potenziale che le isole italiane avrebbero dal punto di vista della produzione di energia da fonti rinnovabili. Lo scenario energetico di queste ultime, dunque, è destinato a cambiare completamente se si punta sul contributo di sole, vento e delle fonti altre rinnovabili.
E’ per questo che, già da qualche anno, sono stati stabiliti obiettivi e modalità di incentivazione per le energie rinnovabili nelle isole minori italiane non interconnesse alla rete elettrica del continente. Il tema è affrontato nel Decreto ministeriale 14 febbraio 2017 del Ministero delle Sviluppo Economico, in cui si definiscono gli obiettivi minimi di produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili da raggiungere entro il 31 dicembre 2020. Il D.M. in questione ha rappresentato un primo tentativo di imprimere una svolta al sistema energetico delle isole minori, adesso definitivamente ripreso all’interno del Pnrr.
Le 19 isole minori italiane non interconnesse al sistema elettrico nazionale sono:
Sono proprio questi i 19 territori di cui si parla nel Recovery Plan. L’isola di Capri è esclusa in quanto, come noto, è stata recentemente collegata elettricamente da Terna alla terraferma.
Ancora oggi, in molti casi, la generazione di energia sulle isole minori si basa su vecchie centrali termoelettriche. La distribuzione, allo stesso modo, sfrutta reti a media e bassa tensione, poco estese e frammentate. Tutto ciò si rispecchia in una forte inefficienza, oltre che in squilibri nel sistema di approvvigionamento energetico.
Nella nuova bozza del Recovery Plan italiano è previsto un investimento di 200 milioni di euro per assicurare l’indipendenza energetica delle isole minori non interconnesse. L’intento è quello di trasformarle in modelli 100% green e autosufficienti, delle “smart islands” a tutti gli effetti. “Gli interventi specifici per ciascuna isola interessano la rete elettrica e le relative infrastrutture per garantire la continuità e la sicurezza delle forniture e facilitare l’integrazione di fonti rinnovabili, ma procederanno secondo una logica integrata di gestione efficiente delle risorse”. E’ quanto si legge nella bozza del Pnrr.
In termini di gestione efficiente delle risorse, il Piano Nazionale di ripresa e resilienza cita, come esempi:
A seguito della pandemia e del forte calo del turismo in Italia, la sfida è quella di riportare le isole al vecchio splendore, ma con un approccio totalmente sostenibile. Le isole minori, infatti, rappresentano degli ecosistemi particolarmente delicati e richiedono dunque un’attenzione particolare.
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