10 anni e 6 spedizioni sui ghiacciai montani più importanti della Terra. Con “Alpi 2020” si conclude “Sulle tracce dei ghiacciai”, un progetto che coniuga comparazione fotografica e ricerca scientifica. Il fine è quello di immortalare e rendere noti gli effetti del cambiamento climatico, grazie all’osservazione delle variazioni delle masse glaciali.
“Sulle tracce dei ghiacciai” è un progetto fotografico-scientifico nato con il fine di divulgare gli effetti del cambiamento climatico sulle masse glaciali. Comparando fotografie e riprese effettuate dallo stesso punto di osservazione e nel medesimo periodo dell’anno, si riescono a valutare le variazioni subite dai ghiacciai negli ultimi 150 anni.
Il progetto, ideato e realizzato da Fabiano Ventura, rappresenta al momento il più ampio archivio esistente di fotografia comparativa sulle masse glaciali. I confronti fotografici, uniti ad attenti risultati scientifici, rendono “Sulle tracce dei ghiacciai” un progetto dal forte impatto. L’immediato potere comunicativo della fotografia contribuisce, infatti, allo sviluppo di una maggiore consapevolezza sul tema del cambiamento climatico. L’obiettivo è dunque la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’impellente necessità di tutelare le risorse naturali.
I ricercatori impegnati nel progetto hanno condotto 6 diverse spedizioni in alcuni dei ghiacciai più importanti della Terra. Nel corso di più di 10 anni, le tappe di “Sulle tracce dei ghiacciai” sono state:
Il progetto si è definitivamente concluso nel 2020 con la pubblicazione del sesto e ultimo diario di viaggio (Alpi 2020).
L’ultima spedizione del progetto è stata suddivisa in due missioni distinte, una sui versanti italiani e una sui versanti esteri delle Alpi. In tutto, sono 27 i ghiacciai fotografati e monitorati. Il team di esplorazione, durante il lungo itinerario, ha incontrato sul campo diversi gruppi di scienziati provenienti da vari istituti di ricerca. Si tratta in particolare di 23 ricercatori coinvolti, provenienti da 10 istituzioni diverse. Il risultato è stato la realizzazione di un consistente archivio fotografico, supportato da numerosi dati scientifici sulla condizione dei ghiacciai alpini.
Il progetto “Sulle tracce dei ghiacciai” si incentra sul confronto fotografico. Lo step iniziale, dunque, si è basato su un’attenta ricerca iconografica, che ha coinvolto 70 archivi fotografici. Partendo dall’immagine, l’esploratore avrebbe dovuto identificare il punto esatto dello scatto e, da lì, scattare una nuova foto per procedere al confronto. La quantità di immagini trovate è stata tale da convincere Ventura a dividere la spedizione in due missioni. Tra l’estate del 2019 e il 2020 sono stati vistati i versanti italiani, mentre l’esplorazione dei versanti esteri è stata rimandata all’anno seguente.
Un progetto di questa portata non può non incappare in alcuni ostacoli. Gli effetti del cambiamento climatico, delle volte, erano tali da mettere in difficoltà gli stessi ricercatori. Trovandosi davanti paesaggi completamente cambiati, gli esploratori spesso non riuscivano ad identificare il luogo. Ci sono state, inoltre, difficoltà nell’individuazione del punto preciso dal quale era stata scattata la foto. Consideriamo, inoltre, le condizioni climatiche, che a quelle altitudini possono essere alquanto sfavorevoli. Non dimentichiamo poi il peso e l’ingombro dell’attrezzatura tecnica. Tutti questi ostacoli non hanno impedito al team di portare a termine il progetto che, da questo punto di vista, ci risulta ancora più eroico.
“Sulle tracce dei ghiacciai” punta a rendere noti i devastanti effetti che il cambiamento climatico sta avendo sul nostro Pianeta. Senza una giusta consapevolezza della situazione attuale sarebbe impossibile trovare la maniera giusta di arrestare il processo in atto. “Alla ricerca del passato per un futuro sostenibile”: è proprio questo il claim del progetto. I risultati, come ci si poteva aspettare, sono tutt’altro che rassicuranti. Secondo Daniele Cat Berro, ricercatore della Società Meteorologica Italiana e collaboratore nel progetto, “l’analisi dei dati degli osservatori meteorologici dice che sulle Alpi nell’ultimo secolo le temperature sono aumentate di 2 °C, il doppio che nel resto del mondo. Di conseguenza i ghiacciai alpini si sono ridotti come area del 60% in poco più di un secolo“. Se i ritmi sono questi, è davvero arrivato il momento di cambiare rotta.
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