Innovazioni

In Cina un drone per combattere il cambiamento climatico

In Cina è decollato un drone contro il cambiamento climatico. Si tratta di una soluzione per raccogliere dati climatici e catalizzare piogge artificiali nelle aree più a rischio. Con la riduzione delle riserve di acqua e ghiaccio sono infatti nate preoccupazioni per le applicazioni agricole e industriali. E si è deciso di intervenire con la tecnologia per modificare il clima.

Le caratteristiche del drone contro il cambiamento climatico

Si tratta di un drone di modello UAV (unmanned aerial vehicle), pilotato mediante un radiocomando con tecniche di intelligenza artificiale. È stato chiamato Ganlin-1, che in cinese significa “pioggia dolce”. È attrezzato per operazioni di rilevamento atmosferico e generazione di piogge artificiali mediante catalizzatori. In particolare, vengono iniettate piccole quantità di ioduro di argento nelle nuvole, favorendo la condensazione e dunque la precipitazione. Le capacità di raccolta dati e di carico del drone sono molto elevate, mentre il costo è piuttosto basso. Grazie a tutte queste caratteristiche può volare fino a 14 ore in autonomia e senza complicazioni. La presenza di un sistema anti-ghiaccio permette inoltre il volo in condizioni climatiche estreme. Il viaggio inaugurale di Ganlin-1 è durato 40 minuti ed è partito dall’aeroporto di Jinchuan all’inizio dell’anno. Durante il volo sono state effettuate con successo tutte le operazioni previste. Sembrerebbe quindi una buona soluzione per il cambiamento climatico.

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L’emergenza del cambiamento climatico in Cina

Lo scopo del drone è la modifica del clima tibetano, in particolare tra le province di Gansu e Qinghai. Questa regione contiene le più grandi riserve di ghiaccio, dopo il Polo Nord e il Polo Sud. Ma a causa del riscaldamento globale, come rilevato dall’IPCC, sono stati riscontrati cambiamenti del manto nevoso e ritiro dei ghiacciai. Le piogge che stanno sostituendo le nevicate implicano un minore accumulo di acqua all’interno dei ghiacciai. E inoltre sta accelerando il processo di desertificazione. Per questo l’obiettivo del Ganlin-1 è quello di aumentare le riserve di ghiaccio e mitigare la siccità in alcune aree. Si intende in particolare proteggere l’area dei Monti Qilian, i cui ghiacciai costituiscono la più importante riserva idrica della regione. Ganlin-1 raddoppierà l’area di intervento ed effettuerà operazioni per l’intero anno, per ridurre i rischi del cambiamento climatico.

Un progetto più ampio contro il cambiamento climatico

Il progetto del drone Ganlin – 1 è stato accolto con grande entusiasmo. Afferma Yin Xianzihi, direttore dell’Ufficio provinciale per la modifica del clima: “Questa è la prima volta che la Cina utilizza un grande UAV per la modifica del tempo atmosferico e la sua tecnologia sta guidando il mondo in questo campo”. Ma il progetto rientra in un programma più ampio per contrastare il cambiamento climatico. La Cina ha infatti intenzione di coprire con la modifica del clima un’area di oltre 5,5 milioni di chilometri quadrati. Il sistema sarà completamente sviluppato entro il 2025, permettendo l’intervento in caso di calamità ed emergenze, come incendi e siccità. Negli ultimi anni il Paese ha già investito in programmi di modifica del clima. E secondo Xinhua, l’Agenzia di Stampa nazionale, sono stati ridotti del 70% i danni da grandine nelle regioni agricole.

Una questione controversa

Il cambiamento climatico che si sta verificando in Cina è una diretta conseguenza dell’alto tasso di inquinamento. Gli interessi economici del governo hanno sempre prevalso su quelli della natura. Per cui ora si sta cercando di modificare il clima a proprio vantaggio partendo dal drone Ganlin-1. Ma questa ambizione ha creato qualche perplessità. Infatti, anche se il progetto è locale, secondo gli esperti le conseguenze sul clima potrebbero estendersi anche nelle regioni vicine. Il vantaggio che otterrebbe la Cina si tradurrebbe allora in un pericolo per altri Stati. Si temono ad esempio ripercussioni sui monsoni, che condizionano fortemente l’agricoltura in India.
Inoltre, il successo nella modifica del clima potrebbe spingere la Cina a sviluppare progetti ancora più ambiziosi. E quindi si potrebbero adottare soluzioni radicali per ridurre le temperature, che potrebbero avere conseguenze impreviste e dannose.

Maria Chiara Cavuoto

Dottoressa Magistrale in Ingegneria Energetica, da sempre curiosa di capire il perché dei fenomeni scientifici e appassionata di divulgazione. Sono autrice per CuE dal 2020, quando ho iniziato ad occuparmi degli articoli sulla pagina Energy, ma in questi anni ho avuto la possibilità di incontrare nuovi mondi e scoprire nuovi interessi. Oggi collaboro e scrivo per l'intero network.

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