Il parco solare Aurora nasce nel Minnesota (Stati Uniti) nel 2017, ed è il primo impianto solare dual-use di Enel Green Power. Dual-use perché oltre alla fornitura di energia solare fotovoltaica, svolge un ruolo essenziale per gli impollinatori, la fauna selvatica e il miglioramento della qualità delle acque. Questo grazie alla collaborazione con l’NREL per il progetto InSPIRE, incentrato sull’agricoltura rigenerativa, che fornisce servizi per l’ecosistema e migliora l’efficienza operativa. In questo articolo approfondiremo le caratteristiche di questo parco solare, e il suo ruolo all’interno del processo di salvaguardia dell’ambiente.
Il parco solare Aurora ha una potenza totale installata di 150 MW DC. Esso comprende 16 diversi siti e può generare più di 210 milioni di kWh all’anno. Tale energia corrisponde al fabbisogno energetico di oltre 17.000 famiglie americane, ed evita l’emissione nell’atmosfera di più di 150.000 tonnellate di CO2 ogni anno. Aurora è il terzo parco solare di Enel Green Power negli Stati Uniti, dopo gli impianti di Stillwater (Nevada) e Sheldon Springs (Vermont).
Il progetto consiste nell’installazione di una serie di impianti solari di piccola taglia. La scelta comporta diversi vantaggi come la riduzione delle perdite di rete, l’eliminazione dei costi di trasmissione e la differenziazione geografica degli asset di generazione. Ogni impianto solare utilizza sistemi di monitoraggio lineari per massimizzare l’efficienza e la produzione ed e interconnesso con il sistema di distribuzione privato, fornendo energia alla rete di distribuzione locale. La realizzazione dell’intero impianto ha comportato la creazione di 400 posti di lavoro, a fronte di un investimento di 290 milioni di dollari.
Nel Giugno 2017 Enel Green Power e Xcel Energy annunciano che la holding di servizi pubblici acquisterà energia prodotta nell’impianto solare di Aurora. Da allora la holding fornisce ai suoi clienti energia dall’impianto, rincorrendo l’obiettivo di eliminare il 63% delle emissioni di carbonio entro il 2030.
La produzione di energia rinnovabile è solo uno degli obiettivi del parco Aurora. Nell’immaginario collettivo, l’impianto fotovoltaico associa a sé l’idea di ecosistema distrutto. Ciò non accade nei vari siti del parco solare di Enel. Le cooperative di apicoltori che si trovano oltre la recinzione, ma pur sempre sul terreno di Enel, sfruttano la flora locale e l’ecosistema per aiutare le popolazioni di api, con l’obiettivo di promuovere la produttività delle colture per le aziende agricole circostanti.
Il parco solare di Albany (Minnesota), facente parte del Progetto Aurora, ha implementato alcuni metodi di pascolo in collaborazione con l’azienda di restauro ecologico Minnesota Native Landscapes (MNL). In cosa consiste? Il progetto prevede la scenta delle giuste specie di bestiame per realizzare il piano di pascolo. Le pecore trasportano i semi delle piante per il territorio, li spargono in giro e li calpestano con gli zoccoli. Così facendo il rendimento agricolo subisce un incremento del 40%.
Nonostante la tecnologia fotovoltaica sia consolidata, la ricerca in termini di materiali innovativi e metodi di riciclaggio prosegue senza sosta. Gli studi sul silicio bidimensionale confermano la grande potenzialità del materiale in applicazioni fotovoltaiche. E se il pannello fotovoltaico fosse elastico? Anche qui la ricerca si porta avanti, con tecnologie che permettono al pannello di incrementare la sua estensione, mantenendo costante la resa.
Se da un lato il fotovoltaico può creare problemi di smaltimento dei suoi componenti, dall’altro nuovi brevetti consentono di risolvere determinate problematiche. Un esempio è il brevetto ENEA per il riciclo dei pannelli fotovoltaici che permette di diminuire la complessità di processo e aumentarne la flessibilità.
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