Innovazioni

Witty: il nuovo amico del tuo Smartphone (e dell’ambiente)

“Non posso mi si sta spegnendo il telefono”. Quante volte vi è capitato di pronunciare questa frase? Vi siete mai chiesti perché, dopo appena un anno dall’acquisto di un nuovo telefono, dovete sempre preoccuparvi del suo livello di carica? Come voi, anche il futuro CEO di Witty, nel 2017, stava pensando proprio a questo.

A distanza di due anni abbiamo provato il dispositivo: ecco cosa ne pensiamo!

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La nascita di Witty

Witty nasce tra le mura dell’università La Sapienza di Roma, dalle teste di tre amici (e colleghi) che, stanchi dello stress generato dalle batterie dei lori telefoni, iniziano a interrogarsi su quali potessero essere le cause del deterioramento così rapido dei loro smartphone. Insieme scoprono che il principale fattore è l'”overcharging notturno“, situazione tanto comune quanto deleteria per i nostri cellulari (basti pensare a quando andiamo a dormire con il telefono in carica).

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La concretizzazione dell’idea

Le loro idee si sono concretizzate all’interno dei laboratori de La Sapienza, con uno studio biennale che ha portato alla luce la tecnologia ASO (Automatic Shut Off), ora in corso di brevettazione. Ed è così che ha preso vita Witty, il nuovo dispositivo totalmente made in Italy in grado di duplicare la vita utile della tua batteria, portandola da 1,9 a quasi 4 anni. Witty è compatibile con qualsiasi dispositivo ricaricabile via USB tipo A (smarthpone, tablet, headphone, speakers etc.). Usarlo è semplicissimo: il device si inserisce tra il caricatore e il cavo di ricarica, e si mette in funzione premendo il pulsante di avvio. Non c’è alcun vincolo sul sistema operativo, in quanto è possibile utilizzarlo sia con iOS che con Android. Inoltre, le sue dimensioni sono estremamente ridotte e il peso praticamente insignificante: potrete portare il vostro Witty sempre con voi.

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Quanto sono “smart” i nostri smartphone?

La tensione nominale della batteria di un telefono cellulare è di 4,2 V; in pratica, però, i produttori tendono a sovraccaricarla, al fine di prolungarne la durata durante il giorno. La sovratensione di fine carica, tuttavia, influisce in modo significativo sulla capacità della batteria: ed è qui che interviene Witty. La tecnologia ASO è in grado di leggere quando il device è completamente carico, interrompendo il flusso di carica. In questa maniera, si evita che la batteria rimanga alla tensione di fine carica di 4.35 V, dannosa per le celle a litio.

Molti pensano che i più moderni smartphone siano già dotati, al loro interno, di una tecnologia di questo tipo. Ma non è così: tutti i dispositivi portatili che ricaricano la loro batteria tramite USB non interrompono la carica quando raggiungono il 100%. Vari studi del settore imputano la rapida usura della batteria proprio a questo fatto: secondo il sito web Battery University, i cicli di carica/scarica possono così diminuire da quasi 500 a circa 200.

Witty e sostenibilità

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Le batterie dei nostri smartphone sono batterie al Litio. Lo smaltimento del litio è molto costoso: per riciclarne una tonnellata occorrono circa 5000 dollari. Anche a causa della complessità del processo, in Europa vengono smaltite solo il 5% delle batterie totali. Inoltre, l’estrazione del litio causa uno spreco d’acqua pari a 1 milione di litri per ogni kg di litio estratto. E’ per questo che, aumentando la durata di vita delle batterie, Witty si classifica come un dispositivo eco-friendly; infatti, per ogni Witty venduto, si riescono a evitare fino a:

  • 80 grammi di rifiuti da batterie prematuri
  • 600 litri di acqua
  • 150 kg di CO2

Witty, inoltre, è autoalimentato, dunque non necessita di batterie per funzionare: entra in funzione sfruttando l’elettricità che scorre tra il caricatore e il device, senza causare nessuno spreco elettrico aggiuntivo.

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Giulia Rizzotti

Dottoressa magistrale in Ingegneria Energetica, con specializzazione nel settore dell'energia rinnovabile. Profondamente interessata alla tutela dell'ambiente, alla salvaguardia degli ecosistemi e degli esseri viventi tutti. In cerca di una corretta visione di interazione tra uomo e natura. Autrice per #EnergyCuE da giugno 2020.

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