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Miami: il pericolo del livello del mare e le possibili soluzioni

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Miami Beach è un’isola costiera baciata dal sole, circondata dalle acque dell’Oceano Atlantico e dalla baia di Biscayne. La città ha un’altitudine bassa, vicino al livello del mare, e questo può causare problemi di drenaggio e inondazioni dovute a forti piogge, alte maree e mareggiate.

Il rischio di rimanere sott’acqua

All’inizio del 2020, il Southeast Florida Climate Change Compact ha riunito il proprio Sea Level Rise Workgroup per pubblicare le proiezioni unificate del Sea Level Rise 2019   con i dati aggiornati della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) e dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC). La proiezione del 2019 stima un aumento complessivo rispetto alle precedenti proiezioni pubblicate nel 2015. L’aumento del livello del mare è stimato tra 25 e 43 centimetri entro il 2030, tra 53 e 137 centimetri entro il 2070 e tra 100 e 354 centimetri entro il 2120.

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Innalzamento del livello del mare: dove arriva l’ingegneria?

Per far fronte alla crescente preoccupazione ad oggi sono stati installati 32 impianti di pompaggio per la città per prevenire il rischio di allagamento nell’eventualità di forti piogge. Il progetto ha previsto l’adeguamento dell’intero sistema fognario, delle strade e delle abitazioni innalzate in maniera tale da costituire una solida e diffusa rete di tubazioni in grado concentrare le portate di acqua agli impianti di pompaggio che a loro volta spingono l’acqua verso la baia. L’impianto previene inoltre dalla contaminazione di acqua potabile causate dall’intrusione di acqua salata non filtrata che alterebbe l’ecosistema e anche l’accessibilità alla risorsa. L’intero progetto è costato più di 650 mld di dollari

Parallelamente, le stesse aree lungo la costa, che siano pubbliche o private, sono state soggette ad un innalzamento delle barriere per un’altezza minima stabilita parte 5,7’ ovvero circa 170 cm.

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Le iniziative messe in atto rappresentano non solo un investimento sul futuro dei cittadini ma anche un beneficio economico concreto per la società. Infatti, le infrastrutture installate hanno permesso ai residenti un notevole risparmio nelle loro polizze assicurative contro le alluvioni stimato tra i 6,6 e gli 8,3 milioni l’anno.

Innalzamento del livello del mare: un sostegno dalla natura

Lungo tutta la baia, a ridosso dell’acqua, sono state piantate numerose mangrovie. Queste hanno una serie di benefici:

  • Regolano il livello dell’acqua simulando il comportamento di una diga.
  • Costituiscono una barriera contro tempeste, alte maree, venti e onde che rappresentano una criticità ulteriore dell’area.
  • Sono in grado di ridurre l’anidride carbonica con uno dei migliori tassi di abbattimento per le piante.  
  • Le radici costituiscono inoltre un filtro efficiente per la pulizia stessa dell’acqua.
  • Non hanno alcun impatto ambientale e paesaggistico in uno dei litorali più famosi del mondo.   

La città sta anche cercando di ripristinare l’habitat e di incorporare soluzioni naturali. Nel 2014 la città ha completato un progetto di valorizzazione delle dune lungo la porzione orientale della città. Il sistema di dune più sano e robusto non solo fornisce l’habitat per le specie autoctone, ma anche protezione da mareggiate critiche e protezione dall’erosione. Altre infrastrutture verdi attualmente in considerazione includono la creazione di coste viventi, l’aumento della chioma degli alberi della città e il ripristino dello spazio verde.   

Innalzamento del livello del mare: fantaingegneria

Una casa galleggiante può essere una risposta adeguata a problemi come l’innalzamento del livello dell’acqua e la crescita urbana? Questa riflessione ha portato due ingegneri francesi, Nicolas Derouin e Arnaud Luguet, residenti a Miami a fondare Arkup.

Questa bizzarra soluzione combina l’eleganza e la bellezza dello yacht con le necessità pienamente attuali di autosufficienza energetica, sostenibilità. 

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La superficie totale della casa è di circa 400 metri quadrati. È completamente resa autosufficiente da pannelli solari che costituiscono l’intero tetto ricaricando le batterie poste al di sotto del pavimento. Non vi è nessun tipo di consumo di combustibile e quindi nessun tipo di emissione. 

L’abitazione-yacht è dotata di 4 piloni di acciaio lunghi 12 metri che le permettono di rimanere ferma assumendo le forme di una palafitta.

Fornita di ogni tipo di confort questa soluzione tanto innovativa quanto apocalittica per gli stimoli che hanno portato gli inventori a concepirla, può essere vostra per la modica somma di cinque milioni e mezzo di dollari.

Articolo a cura di Corrado CAMINITI