Ambiente

Inquinamento atmosferico, ma quanto ci costi!

È da un rapporto dell’Alleanza europea per la salute pubblica (EPHA) che emerge come siano cinque le città italiane nella top10 europea delle città in cui l’inquinamento atmosferico ha costi pro capite più alti.

Il rapporto EPHA

Sono Milano, Torino, Brescia, Venezia e Padova le cinque città italiane nella top10 europea delle città col costo dell’inquinamento atmosferico più alto. Il rapporto EPHA quantifica il valore monetario di morti premature, cure mediche, giornate lavorative perse e spese sanitarie causate da particolato, ozono e biossido di azoto, tre degli inquinanti atmosferici più pericolosi.

In media l’inquinamento atmosferico genera costi annuali, per gli Italiani, pari a 1535 euro a testa. Primi sono i milanesi, secondi in Europa solo agli abitanti di Bucarest, cui l’impatto dell’inquinamento atmosferico costa oltre 2800 euro l’anno. Secondi i padovani, terzi nella top10, con 2500 euro l’anno. Veneziani (sesti), bresciani (settimi) e torinesi (noni) con circa 2100 euro l’anno.

L’Italia è il paese europeo messo peggio. Il problema dell’inquinamento atmosferico non viene mai affrontato in maniera efficace e ogni anno i livelli di polveri sottili superano quelli consentiti. Solo il lockdown per COVID-19 sembra aver contribuito a ridurre questo fenomeno un po’ in tutto il mondo.

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I costi dell’inquinamento nell’est europa

È proprio nell’est dell’Europa che troviamo le altre città che occupano le restanti posizioni di questa classifica.

I cittadini di Bucarest si piazzano primi con costi annui a partire da 3000 euro. Completano la classifica Varsavia (2433 euro annui), Bratislava (2168 euro annui), Sofia (2084 euro annui) e Monaco (circa 2000 euro annui).

La ricerca

I ricercatori hanno preso in esame anche città del Regno Unito, della Norvegia e della Svizzera. I risultati mostrano come gli abitanti delle città più grandi e costose tendano a subire un impatto maggiore, dall’inquinamento atmosferico, a causa dell’elevata densità di popolazione.

Anche l’Agenzia europea dell’ambiente (EEA) conferma questi risultati. L’inquinamento atmosferico è, in Europa, la prima causa di morti premature per fattori ambientali. Sono circa 400 mila l’anno le persone che vengono a mancare prematuramente a causa di questi fattori. Il problema si concentra maggiormente nei centri urbani. La maggior parte dei centri urbani, infatti, infrange gli standard di aria pulita stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO).

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I principali responsabili del superamento di questo limite sono i trasporti il cui inquinamento è arrivato a impattare, economicamente, per una cifra compresa tra 67 e 80 miliardi di euro, nel 2016, per gli stati membri. Dagli studi condotti emerge che l’aumento dell’1% del numero di automobili in una città determina un incremento complessivo, dei costi relativi all’inquinamento atmosferico, dello 0,5%.

L’Alleanza Europea per la Salute Pubblica chiede ai governi di spingere verso forme di mobilità sostenibili, sostituendo i combustibili fossili con alternative più sostenibili, come la mobilità elettrica. Londra, ad esempio, ha già iniziato la sua transizione verso la green mobility, candidandosi ad essere la capitale europea del trasporto sostenibile.

Per finanziare i progetti di transizione da mobilità tradizionale a sostenibile, inoltre, l’Associazione Europea per la Salute Pubblica ricorda che sarà possibile approfittare dei fondi messi a disposizione dall’Unione Europea per affrontare la crisi COVID-19.

Rosario Tolomeo

Laureato in Ingegneria Chimica. Ingegnere abilitato dal 2018. Ingegnere di processo e consulente prima, Ph.D. Student in Industrial Engineering, presso l’Università degli Studi di Salerno, su veicoli elettrici e batterie al litio ora. Autore su #EnergyCuE da Maggio 2019. Appassionato di tecnologia, scienza, Giappone, energia e sostenibilità a tutto tondo.

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