Demand Response come strumento di remunerazione
Articolo a cura di Giulio Italo RODIO
L’avvento delle rinnovabili ha portato fattori come intermittenza e non-controllabilità nella generazione, spostando quindi l’attenzione sull’altro lato dell’equazione di equilibrio del sistema: la domanda. Offrendo la flessibilità del loro profilo energetico, i consumatori possono offrire un servizio alla rete tradotto in guadagni diretti e risparmi sull’utenza energetica.
Demand Response
Il servizio della demand response consiste nel modificare il profilo energetico offrendo flessibilità. Ciò permette di consumare l’energia quando, per esempio, la produzione solare è al picco anziché in un momento con meteo non favorevole. In altre parole, la demand response è la capacità di regolare la carica del profilo energetico così da ridurre, incrementare o spostare il consumo elettrico durante i periodi di peak o valley in risposta a tariffe orarie o incentivi (Energy.Gov, 2020).
Gli effetti della demand response sul profilo energetico, illustrati in figura 1, sono quelli di peak clipping, valley filling e load shifting. Si distinguono due tipologie di servizio: implicita e esplicita (EC, 2016), rappresentate in figura 2. Importante sottolineare che una non esclude l’altra, bensì possono essere effettuate entrambe con la stessa carica secondo la preferenza del consumatore.
- Implicit Demand Response: questo servizio è price-based e si riferisce ad una situazione in cui il consumatore si espone alle tariffe variabili del prezzo nel mercato elettrico con l’obbiettivo di consumare quando il prezzo è basso e vendere, in caso di prosumers, quando il prezzo sale.
- Explicit Demand Response: questo servizio è incentive-based e si riferisce alla situazione in cui i consumatori partecipano e forniscono risorse nel mercato elettrico. In particolare, possono essere offerti servizi, come il controllo di frequenza, nel mercato del bilanciamento. Questo viene remunerato con pagamenti diretti.
Aggregatore
Per partecipare al Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD) è necessario soddisfare requisiti di grandezza (spesso sopra 1 MW di capacità) imposti dall’operatore di rete. Singoli consumatori faticano a raggiungere tali soglie di capacità e quindi si rivolgono a nuovi agenti di mercato. L’aggregatore raccoglie un numero di risorse distribuito nella rete e si presenta nel mercato come una singola unità. Gestendo diverse cariche aggregate in un unico profilo energetico, l’aggregatore opera una Virtual Power Plant (VPP).
L’aggregatore è un attore versatile in quanto può fornire flessibilità sia di domanda sia di generazione con un portfolio clienti composto da consumatori e produttori. Operando DR implicita, mette insieme un numero di profili energetici e partecipa nello spot market dove compra energia in grandi quantità quando costa poco o vende energia quando i prezzi sono alti. Con la DR esplicita, l’aggregatore raggruppa un numero di profili energetici così da partecipare al mercato del bilanciamento e offrire servizi ancillari all’operatore di rete. Queste sono operazioni che un singolo consumatore o prosumer non sarebbe in grado di fare in quanto troppo piccolo per partecipare al mercato.