Biodiesel dal deserto per alimentare gli aeroplani del futuro
Articolo a cura di Luigi SAMBUCETI
Nel 2011 il Masdar Institute ha fondato l’SBRC (Sustainalble Bioenergy Research Project), un consorzio no profit con un obiettivo specifico: ridurre della metà le emissioni dovute al traffico aereo sopra Abu Dhabi entro il 2050.
Ciò ha portato alla creazione del progetto SEAS (Seawater Energy and Agricolture System) per la produzione di biocombustibile ricavabile da una pianta in grado di sopravvivere agli aspri climi desertici: la Salicornia bigelovii.
Biodiesel da piante alofite e salicornia
La salicornia è un particolare tipo di pianta originaria del golfo del Messico. Rientra nella famiglia delle piante alofite oleaginose: le sue radici sono in grado di filtrare l’acqua di mare in modo tale da non assorbire sale e alterare la composizione dell’olio. Ciò la rende idonea non solo come biomassa a fini energetici, ma anche come risorsa alimentare.
Biomassa, cibo e pesci
Con il progetto SEAS è estratta acqua di mare e inviata ad acquacolture. Qui sono allevati pesci e gamberi a scopo alimentare. Ma il loro ruolo non si esaurisce qui. I rifiuti organici prodotti dagli animali si depositano rendendo l’acqua stessa un fertilizzante per le coltivazioni di salicornia. L’acqua è, infine, riversata in mare dopo essere stata filtrata da coltivazioni di mangrovia che rimuovono nitrati e ammoniaca residui.
Usando presse meccaniche si ricava dai semi di salicornia l’olio vegetale che verrà, poi, usato per la produzione di biodiesel. Al momento le coltivazioni di salicornia ammontano solo a due ettari, ma l’obiettivo predisposto è di arrivare a 200 entro i prossimi 5 anni.
Da olio vegetale a biodiesel
Il biodiesel è un carburante composto da esteri alchilici ricavabile dall’olio vegetale e da grassi animali. Esso è prodotto grazie alla reazione chimica di transesterificazione. Tramite catalizzatore, gli acidi grassi presenti nell’olio reagiscono con un alcol, così da produrre esteri metilici assieme a del glicerolo. L’alcol solitamente prescelto per questo processo è il metanolo, in quanto la resa in biodiesel è inversamente proporzionale alla lunghezza dell’alcol stesso.
Il biodiesel è in seguito direttamente miscelato col jet fuel. Così facendo non serve modificare i motori degli aeroplani e si ha una diminuzione delle emissioni di oltre il 60%.
La Etihad Airways è stata la prima compagnia aerea degli Emirati Arabi ad impiegare questa nuova miscela di combustibile col volo EY77 da Abu Dhabi ad Amsterdam.
Il SEAS quindi combina una soluzione innovativa alle emissioni dovute al traffico aereo alla produzione di biocombustibile. Le precedenti regole permettono agli articoli di apparire tra i primi risultati delle ricerche Google. Se non si seguono, o si seguono male, non sarà possibile procedere alla pubblicazione