Articolo a cura di Michele EUGENI
Uno dei principali limiti per gli odierni mezzi di trasporto, che va ad inficiare velocità ed efficienza, è l’attrito. Tale forza, opposta al moto per sua definizione, è un ostacolo tecnico, che, però, si può superare. In questa ottica, sono stati ideati dei condotti a bassa pressione (vacuum pipes), che un mezzo può percorrere incontrando una resistenza minima dell’aria.
“Per risolvere il problema del traffico, le strade dovranno essere 3D, ciò vuol dire che saranno necessarie auto volanti o tunnel”. Così, The Boring Company, sintetizza le prospettive della tecnica per risolvere le problematiche degli spostamenti extraurbani. Con il suo progetto Hyperloop, l’azienda ha scelto di optare per la seconda soluzione. Si basa sull’utilizzo di cabine passeggeri in grado, teoricamente, di raggiungere i 1200 km/h in condotti a bassa pressione di oltre 4 metri di diametro. Tali velocità sono ottenute anche facendo scorrere i treni su cuscini d’aria o utilizzando magneti permanenti. Questo sistema potrebbe essere alimentato interamente mediante fonti energetiche rinnovabili, recuperando anche parte dell’energia spesa durante la frenata.
In Europa, la tecnologia delle vacuum pipelines è studiata da decenni, ma si è concentrata prevalentemente sul trasporto merci. Tra i sistemi attualmente in sviluppo, oltre a quelli di paternità tedesca, inglese ed olandese, vi è Pipe§net.Tale progetto è, ad ora, in fase avanzata di studio e sviluppo presso l’Università degli studi di Perugia. Il sistema consiste in una rete di condotti a bassa pressione di 50 centimetri di diametro, percorsi da capsule. Queste sono in grado di trasportare carichi di oltre 10 kg e 30 litri di volume. Inoltre, viaggiando sospeso su magneti permanenti, raggiunge la velocità massima di 1500 km/h. Viste le dimensioni, i condotti non necessitano di essere sottoterra, ma possono essere integrati a ferrovie ed autostrade, diminuendo notevolmente i costi realizzativi. Per quanto riguarda il trasporto passeggeri, l’azienda Hardt Hyperloop sta costruendo il Centro Europeo Hyperloop in Olanda, che dovrebbe venire ultimato nel 2022.
Teoricamente, una rete di trasporto di persone e merci in condotti a bassa pressione, costituirebbe un’alternativa green al trasporto su gomma. La possibilità di usare fonti rinnovabili per alimentarla, in aggiunta al recupero energetico in frenata, la rende una soluzione sostenibile. Risulta anche molto allettante per l’elevata velocità dei trasporti, soprattutto per lunghe distanze.
Le principali problematiche, però, stanno proprio nella realizzazione di tale infrastruttura, visti i costi. Si parla, infatti, di investimenti iniziali nell’ordine di miliardi di dollari per coprire una tratta con Hyperloop, dovuti allo scavo dei tunnel. Le cifre richieste calano, invece, per la realizzazione di una rete Pipe§net, viste le ridotte dimensioni dei condotti. Vi sono, inoltre, problematiche per la sicurezza, soprattutto per il trasporto passeggeri. Infatti, le alte velocità, rendono estremamente rischiosi minimi disallineamenti delle guide dei condotti.
Nonostante tutto, si tratta di una tecnologia che, per i vantaggi ecologici e logistici proposti, può rendere il mondo dei trasporti maggiormente sostenibile e (ancora) più veloce.
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