Oggi vogliamo parlarvi di Pavegen, un sistema ideato per sfruttare l’energia cinetica e trasformarla in energia elettrica. Si tratta di un prodotto molto innovativo, che ha iniziato la sua storia nel 2009 e che ora è già installato e attivo in varie parti del mondo e potrebbe rappresentare un ottimo sistema di energia rinnovabile nel prossimo futuro.
Il principio a cui si fa riferimento è sempre lo stesso: “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. In particolare, l’idea alla base di Pavegen è quella di sfruttare l’energia cinetica (che altrimenti andrebbe persa), qualsiasi sia la fonte, e trasformarla in energia elettrica da utilizzare seduta stante o da accumulare in batterie.
Di certo, non è stato Laurence Kamball-Cook (Founder di Pavegen) il primo ad aver pensato di sfruttare l’energia cinetica per ottenere elettricità. In passato, vi avevamo parlato di altri sistemi che si fondavano su questo concetto, tra cui LYBRA ed Electric Pedals. Rivediamo in breve questi due sistemi prima di addentrarci in Pavegen.
Partiamo dalla seconda, Electric Pedals. Si tratta di una società londinese che si occupa di alimentare eventi come concerti, cinema, workshops e installazioni artistiche con una serie di generatori a pedali utilizzati dagli stessi spettatori.
In questo caso, viene sfruttata il lavoro meccanico che proviene dall’energia chimica che generiamo ogni giorno, attraverso le azioni quotidiane come camminare, correre o svolgere un qualsiasi tipo di attività fisica. A livello di numeri, ognuno di noi produce circa 75 W/h, che non sono affatto pochi se si pensa che con circa 8 W all’ora si può ricaricare lo smartphone o che un PC consuma in media 200 W.
LYBRA, invece, è un sistema pensato e ideato per essere montato sulle strade. Si tratta di un dosso rallentatore, che ha il compito di recuperare l’energia cinetica generata dalle automobili durante la frenata per poi immetterla nella rete, ricaricare auto elettriche o alimentare l’illuminazione stradale.
Secondo le stime dell’azienda, lungo una strada mediamente trafficata, un impianto di dieci metri genera l’energia sufficiente per alimentare quaranta abitazioni. Inoltre, 15 m di LYBRA producono quanto 600 mq di pannelli fotovoltaici da 80 kW.
Un altro esempio che possiamo inserire nella lista è quello di Nissan, che nel 2016 ha ideato un bar in cui si paga a energia. Questo significa che i clienti devono creare fisicamente energia, in cambio delle bevande della casa.
Passiamo ora a Pavegen e iniziamo cercando di capire “come funziona” il sistema.
In sostanza, si tratta di mattonelle a tre lati, con un volano posizionato per ognuno degli angoli e tre bobine che generano circa 5W per ogni passo. Come visibile anche dalla prima immagine dello schema qui in alto, il passo imprime una pressione in grado di flettere la mattonella di 5 mm (che poi ritorno alla sua posizione iniziale) e l’energia cinetica generata viene catturata e immagazzinata in una batteria a litio. L’energia, può essere poi utilizzata direttamente o accumulata fino a tre giorni per poi utilizzarla in un secondo momento. I tipi di utilizzo possono essere vari e la seconda immagine qui sopra ne mostra alcuni.
Uno dei principali vantaggi del sistema Pavegen risiede nel fatto che le mattonelle sono realizzate per l’80% con materiali riciclati. In particolare, vengono utilizzati pneumatici di automobili, di camion e cemento recuperato da struttura sulla via della demolizione. Tutto ciò si traduce in energia pulita e rispetto dell’ambiente durante il ciclo di produzione.
Le mattonelle sono state sottoposte a numerosi test, dai quali si sono ottenuti dei numeri niente male. Il ciclo di vita del prodotto è stato stimato essere pari a 5 anni, oppure a 20 milioni di passi. Inoltre, le mattonelle sono impermeabili e possono essere installate, ad esempio, all’interno delle piscine.
Attualmente, il sistema Pavegen è in uso sulla Bird Street (traversa di Oxford Street) di Londra, dove i pedoni creano energia per illuminare la strada, a Washington D.C. (nei pressi della Casa Bianca), in un centro commerciale di Londra e in un campo di calcio a Rio de Janeiro. Nel prossimo futuro, grazie anche alla collaborazione con Siemens, il sistema dovrebbe essere installato anche in ospedali, aeroporti e sulle strade, in modo da sfruttare anche l’energia cinetica dei veicoli, sicuramente superiore a quella dei pedoni.
Ovviamente, il problema principale sta nei costi che poi si ripercuotono sul prezzo di vendita. Potete osservare le stime ufficiali dei costi nella prima immagine qui sopra, insieme alle stime ufficiali energetiche nella seconda immagine qui in alto. Ecco le dichiarazioni del fondatore, Kemball-Cook:
“Un giorno vorremmo poter vendere Pavegen allo stesso prezzo di un pavimento tradizionale. Pavegen è piaciuto subito a tutti perché poter vedere immediatamente i risultati delle proprie azioni è divertente: fai un passo e si accende una luce. Nei prossimi mesi l’obiettivo è attivare un sistema che ‘premi’ le persone per i loro passi“.
Senza dubbio, una volta “a regime” sarà un’ottima tipologia di energia rinnovabile, voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.
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