Nucleare

Incendio boschivo vicino Chernobyl. Picchi di radioattività

Un incendio ha colpito una foresta molto vicina alla centrale nucleare di Chernobyl. Nella giornata di sabato 4 Aprile, si è misurato un aumento dei livelli di radioattività nella zona del disastro nucleare. Non è la prima volta che capita in Ucraina.

Radiazioni oltre la norma

Nella giornata di domenica 5 Aprile, Yegor Firsov, capo del servizio di ispezione ecologica statale ucraino, dichiara:

“Ci sono cattive notizie: le radiazioni sono al di sopra del normale nel centro antincendio”

Yegor Firsov

Le parole precedono un video di un contatore Geiger che mostra le misurazioni. Il valore raggiunto, come si nota, è circa 16 volte il valore normalmente misurato in quelle aree. Tuttavia, lo stesso autore del video, dopo alcune ore, ha precisato che il valore è passato da un picco di 2,60 μSv/h a 0.1 μSv/h; per poi stabilizzarsi intorno a 0,30 / 0,35 μSv/h.

Video pubblicato sulla pagina Facebook di Yegor Firsov

La situazione è piuttosto complicata. L’incendio ha iniziato a diffondersi nell’area di circa 20 ettari intorno a Chernobyl. Secondo Firsov, ormai più di 100 ettari stanno bruciando. Kiev ha mobilitato due aerei, un elicottero e circa 100 vigili del fuoco per combattere l’incendio. Un articolo su The Guardian afferma che l’aumento delle radiazioni in alcune aree ha portato a “difficoltà” nella lotta contro l’incendio. L’elevato livello di radiazione riscontrata non ha permesso il diretto intervento dei pompieri. Il 5 Aprile, il servizio di emergenza statale ha rilasciato in una nota che l’incendio non stava visibilmente bruciando. Non è stato rilevato alcun aumento delle radiazioni nell’aria.

Foto dell’incendio sviluppatosi nell’area boschiva vicino Chernobyl.

La possibile causa dell’incendio

Forti le parole di Firsov sulla possibile causa dell’incendio. La denuncia va a coloro i quali raggiungono le foreste per bruciare erba, particolarmente in autunno e primavera. La sanzione per incendio doloso consiste in una multa non troppo cara, a detta di Firsov. Lo stesso afferma la necessità di inasprire le pene per questo tipo di reato, in quanto in una zona estremamente particolare. Purtroppo, però, non è la prima volta che si sente parlare di incendi nell’area di Chernobyl. Si parla di incendi dolosi a fine febbraio. Quasi in concomitanza con gli incendi che hanno devastato l’Australia.

Come è noto, dal disastro del 1986, è vietato per la popolazione vivere entro un raggio di 30 chilometri dalla centrale. Si parla infatti di “zona di alienazione”. Gli altri tre reattori di Chernobyl hanno continuato a produrre energia fino alla chiusura definitiva della centrale, nel 2000. La cupola protettiva sul quarto reattore è stata installata nel 2016.

AGGIORNAMENTO. Lunedì 13 Aprile 2020, Yemelianenko, membro del comitato consultivo pubblico del servizio di emergenza, ha pubblicato un video che mostra fiamme e una nuvola di fumo che si alza in vista del rifugio protettivo sopra la carcassa del reattore nucleare dell’Unità 4 di Chernobyl. Ha affermato che l’incendio aveva raggiunto la città abbandonata di Pripyat e si trovava a soli 2 km (1,24 miglia) dalla centrale nucleare e dal sito di smaltimento delle scorie radioattive di Pidlisny.

Fortunatamente, nella giornata di martedì 14 Aprile, le fiamme libere che bruciano nella zona di esclusione di Chernobyl si sono estinte dopo che la pioggia è caduta nella regione a nord di Kiev, come riportato da un articolo su The Guardian.

Francesca Marasciuolo

Dottoranda in Industria 4.0 al Politecnico di Bari. Mi occupo di Smart Grid, e di come si possano coniugare fonti rinnovabili, mobilità elettrica e sistema elettrico. Autrice di #EnergyCuE da Luglio 2017. Sempre curiosa di nuove soluzioni tecnologiche per la produzione sostenibile di energia elettrica, mai stanca di imparare!

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