Un paio di mesi fa vi avevamo parlato della minaccia dell’Iran agli USA. Un recente report dell’IAEA mostra come la minaccia sia diventata realtà. L’Iran adesso dispone della quantità di esafluoruro di uranio necessaria alla produzione di un’arma nucleare.
Dopo l’accordo JCPOA del 2015, l’Iran si era impegnato a spedire all’estero la maggior parte dell’uranio arricchito, prodotto negli anni precedenti. La quantità posseduta fino a quel momento gli avrebbe permesso di costruire 14 ordigni nucleari. Nel 2016 l’Iran aveva mantenuto il 3% della propria riserva di esafluoruro di uranio pari a 300 chili.
Fino al 2019 l’Iran si è mantenuto ben al di sotto del valore limite ritenuto necessario per produrre una sola bomba.
L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, l’organizzazione dell’ONU incaricata al controllo del settore dell’energia nucleare, afferma che l’Iran ha negato l’accesso agli ispettori incaricati di controllare tre cruciali località di stoccaggio.
[bquote by=”Rafael Mariano Grossi” other=”Direttore Generale IAEA”]L’Iran deve collaborare con l’agenzia e rispondere alle domande legate a possibili materiali nucleari non dichiarati e attività connesse al nucleare non dichiarate[/bquote]
Gli ultimi rapporti dell’IAEA ci dicono che le riserve dell’Iran si attestano intorno a 1000 chili di materiale arricchito al 4,5%. Questo va ben oltre il limite del 3,67% stabilito nell’accordo del 2015.
Gli osservatori dell’IAEA affermano che l’Iran, nonostante il divieto di ingresso agli ispettori, ha “fornito” i dati sull’aumento delle riserve di uranio. Questo, probabilmente, per mettere pressione sull’Europa e sugli Stati Uniti.
David Albright, presidente dell’Institute for Science and International Security, spiega come la quantità scoperta sia preoccupante ma che serviranno almeno tre o quattro mesi per trasformarla in materiale ad alto arricchimento utilizzabile per un ordigno nucleare. Questo stando all’attuale disponibilità impiantistica dell’Iran.
L’Iran ha attualmente, infatti, 5060 centrifughe a gas attive nell’impianto sotterraneo di Natanz. Inoltre 1044 delle 1057 centrifughe a gas dell’impianto di Fordow sono attualmente operative ed impiegate per l’arricchimento dell’uranio.
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