Ecovat e l’accumulo termico stagionale

L’accumulo termico stagionale è una tipologia di storage di energia termica i cui intervalli di funzionamento, che includono cicli di carica e scarica, non hanno durata giornaliera, bensì mensile. L’utilizzo di un sistema di accumulo termico stagionale nei paesi caratterizzati da elevate latitudini permette di sfruttare l’energia solare disponibile durante le giornate estive, quando la domanda di energia termica è bassa, per il riscaldamento ambientale durante l’inverno. Ed è proprio questo l’obiettivo dell’azienda olandese Ecovat.

Accumulo termico a serbatoio d’acqua

Lo storage termico di Ecovat prevede un grande serbatoio d’acqua sotterraneo. La costruzione del serbatoio si basa sul principio container-in-container, costituito da un serbatoio esterno in cemento contenente un serbatoio interno altamente isolato. La forma del serbatoio è cilindrica, con diametro e altezza approssimativamente uguali, al fine di rendere minime le perdite. Per mezzo di scambiatori di calore a parete, il calore può essere estratto o aggiunto al serbatoio. 

Il serbatoio viene caricato con il maggior calore possibile. Questo calore, ad esempio, viene fornito da fonti di calore locali come geotermia, calore residuo e pannelli solari, oppure è generato localmente con pompe di calore combinate con caldaie elettriche.

Le perdite

Da grandi volumi che caratterizzano i sistemi di accumulo termico stagionali, derivano grandi perdite termiche. Esse sono dovute al non perfetto isolamento del serbatoio interrato. L’effetto delle perdite è quello di diminuire la qualità dell’energia accumulata.

Per quanto riguarda i sistemi Ecovat, essi garantiscono una perdita di energia inferiore al dieci percento per un periodo di sei mesi. L’acqua che attraversa lo scambiatore di calore viene pompata intorno e lungo i generatori di calore. La temperatura generata successivamente riscalda lo scambiatore di calore. Attraverso la conduttività questo calore viene trasmesso all’acqua nel serbatoio. Al contrario, durante la fase di scarica il tubo di ritorno freddo della rete di calore è collegato a uno strato caldo nell’Ecovat e rispedito alla rete di calore in uno stato caldo. In questo modo, la stratificazione naturale dell’acqua non viene disturbata e viene trattenuta fino al 40% in più di energia, migliorando la qualità dell’accumulo.

Francesca Marasciuolo

Dottoranda in Industria 4.0 al Politecnico di Bari. Mi occupo di Smart Grid, e di come si possano coniugare fonti rinnovabili, mobilità elettrica e sistema elettrico. Autrice di #EnergyCuE da Luglio 2017. Sempre curiosa di nuove soluzioni tecnologiche per la produzione sostenibile di energia elettrica, mai stanca di imparare!

Recent Posts

L’energia del Sole trasforma il carbonio sotto la Terra

Osservata per la prima volta una reazione nucleare indotta da neutrini solari a bassissima energia.…

7 ore ago

Energia pulita a partire dai rifiuti della carta: una nuova via per l’idrogeno

Un team di ricercatori ha sviluppato un innovativo catalizzatore per la produzione di idrogeno pulito,…

2 giorni ago

La forma delle città metterà a rischio l’accesso all’acqua per 220 milioni di persone entro il 2050

Entro il 2050, fino a 220 milioni di persone rischiano di perdere l’accesso all’acqua potabile…

4 giorni ago

Una svolta per l’energia a idrogeno: celle a combustibile efficienti a bassa temperatura

Un nuovo tipo di cella a combustibile a base di ossidi, sviluppato da scienziati dell'Università…

6 giorni ago

Deep Fission: il primo reattore nucleare sotterraneo degli USA sarà in Kansas

Deep Fission realizzerà il primo reattore nucleare sotterraneo negli Stati Uniti, integrando tecnologie già note.…

1 settimana ago

Buco dell’ozono: nel 2025 è tra i più piccoli dal 1992

Il buco dell’ozono sull’Antartide nel 2025 è stato uno dei più piccoli degli ultimi decenni.…

1 settimana ago