Vi sarete trovati più volte nella situazione di chiedervi: “E il Tetrapack dove lo butto?”. Il succo della questione è che non esiste una risposta univoca alla domanda. Plastica, carta e indifferenziata sono ugualmente tutte giuste e sbagliate. La raccolta del poliaccoppiato dipende dal comune di residenza e dalle indicazioni da esso fornite.
La natura complessa del materiale poliaccoppiato fa si che ogni anno, quasi 1,5 miliardi di contenitori vengano inviati ad incenerimento o in discarica. In Europa, ogni anno si generano 350.000 tonnellate di Tetrapack potenzialmente riciclabili. L’attuale procedura prevede il trattamento in cartiera per il recupero della frazione cellulosica. Nessuno però era riuscito a separare l’alluminio dal polietilene.
In provincia di Alessandria, però, sembrano aver trovato una soluzione a questo problema semplicemente lavorando plastica e metallo insieme attraverso un processo di riciclo di natura meccanica. Il brevetto, ad onor del vero, è di un imprenditore italiano, Roberto Lecce, ma era rimasto inutilizzato. Nel nuovo impianto, il materiale poliaccoppiato viene riciclato per produrre Ecoallene.
Per ecoallene si intende un materiale plastico ottenuto dal riciclo di materiali poliaccoppiati. È classificabile come polietilene a bassa densità (LDPE) caricato con alluminio. La natura del materiale ottenuto permette la sua trasformazione mediante i comuni processi di lavorazione della plastica come stampaggio ad iniezione, soffiaggio, estrusione, ecc. Una volta giunto a fine vita, l’ecoallene entrerà nel tradizionale circuito di riciclo del polietilene.
L’amministratore delegato di Ecoplasteam, società proprietaria dell’impianto di riciclo, Stefano Richaud, intervistato, afferma che la produzione di materiale riciclato è ben avviata. Come conseguenza di ciò, altri impianti saranno avviasti in Austria e Francia nel 2020.
Il Corepla, Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero degli imballaggi in plastica, ha premiato Ecoplasteam nella competizione “Call for Ideas”. L’obiettivo è quello di estendere il riciclo anche ad altre tipologie di imballaggi poliaccoppiati.
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