Articolo a cura di Iole Chiara PANNOZZO
L’integrazione delle energie rinnovabili nel sistema elettrico resta ancora una sfida, soprattutto in un sistema elettrico isolato e insufficiente, come su un’isola.
Le fonti fossili soddisfano quasi la totalità della richiesta energetica di questi piccoli paradisi inquinanti. Ma con costi elevatissimi di produzione dovuti al trasporto della materia prima, e agli impianti inefficienti.
La Comunità Europea è stata chiara: bisogna ridurre del 40% le emissioni di gas serra, rispetto ai valori del 1990, e produrre il 32% dell’energia da fonti rinnovabili.
Le isole dovranno dare il loro contributo, sfruttando il loro enorme potenziale e diventando dei veri e propri laboratori di ricerca.
L’ ottimistica previsione del numero di veicoli elettrici sulle nostre strade, stimata dalla CE per il 2030, potrebbe essere la soluzione, offrendo storage, servizi di rete, riducendo la dipendenza da fonti fossili e riducendo le emissioni.
La tecnologia Vehicle to grid o V2G, permetterebbe alle auto elettriche non solo di ricaricarsi, ma anche di reimmettere corrente in rete. Contribuendo alla gestione della stessa e riducendo il curtailment, ovvero il “taglio” della produzione da fonti rinnovabili.
Una ricerca condotta sull’isola di La Palma da Alfredo Ramirez Diaz et al., pubblicata sul Journal of Modern Power Systems and Clean Energy, dimostra come, integrando questa tecnologia nel sistema elettrico, si possa raggiungere una penetrazione delle energie rinnovabili del 47%, una quota di molto superiore all’attuale 10%.
Energia più pulita, riduzione delle emissioni e minor costo dell’energia: uno scenario idilliaco appeso al filo di una fondamentale strategia di ricarica.
Ma il pericolo è dietro l’angolo: cattive abitudini di ricarica potrebbero non portare ad alcun beneficio. Non da meno è il rischio di sovraccaricare il sistema. Soprattutto se la crescita della flotta elettrica non va di pari passo con il potenziamento della rete stessa e l’installazione di potenza rinnovabile.
Il progetto sperimentale JUMPSmart Maui, svoltosi sull’isola di Maui, alle Hawaii, e finanziato da USA e Giappone, ha dimostrato come questa tecnologia, unita a una strategia di ricarica intelligente, possa effettivamente portare notevoli benefici sia sul piano energetico, sia per le tasche dei cittadini, incentivati e ben informati su quando ricaricare il loro veicolo elettrico.
La strategia di ricarica e scarica dovrà seguire l’andamento della domanda. Dando un sostanziale contributo nel peak shaving, nei momenti di picco. E reimmettendo in rete la corrente accumulata, e valley filling, caricando di notte quando la corrente costa di meno.
Grazie alla collaborazione del TSO locale, delle forze politiche e dei cittadini, isole da favola potrebbero diventare esempi di sostenibilità, raggiungendo l’indipendenza energetica. Rimane solo da sperare che gli incentivi e l’informazione siano sufficienti ad un veloce adattamento al nuovo modo di fare rifornimento e a superare lo scetticismo verso questa nuova tecnologia.
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