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Secondo le stime del WWF, entro il 2030, la produzione di calcestruzzo potrebbe raggiungere l’ammontare di 5 miliardi di tonnellate l’anno. Il cemento è un materiale per niente ecologico.
Questo perché la componente principale da cui si ottiene (il clinker), che è formata da argilla, gesso e minerali, viene trasformata ad elevate temperature (nel range che va da 1000°C a 1500°C). Inoltre è composto da materiali che, per essere smaltiti, producono composti tossici ad elevato impatto ambientale.
L’obiettivo del futuro è quello di costruire città più verdi ed ecologiche. Questo ha portato allo sviluppo della bioedilizia. Per bioedilizia si intende un modo di costruire o ristrutturare un edificio nel modo più ecologico possibile. Una costruzione deve essere eco-compatibile in tutte le fasi del suo ciclo di vita, dalla sua costruzione alla sua demolizione.
Partendo dall’idea che i materiali non sono inesauribili, la bioedilizia tende a prediligere eco-materiali che provengono da fonti rinnovabili. Alcuni di questi materiali sono legno, paglia e mattoni che sono utilizzati sin dall’antichità. Materiali più innovativi sono il legno-cemento e la fibra di cellulosa.
Tra i materiali nuovi della bioedilizia, la canapa è uno dei più promettenti, duttili ed efficienti. Alcune tipologie di mattoni sono in grado di catturare le emissioni di anidride carbonica, rispettando al tempo stesso standard di isolamento termico e acustico.
L’azienda italiana “Equilibrium” ha prodotto il primo bio-mattone composto da calce e canapa, proveniente da coltivazioni italiane. Questo tipo di mattone è ad impatto zero perché realizzato a partire da piante che non necessitano di concimi e/o fertilizzanti chimici.
La mistura con cui il mattone è prodotto prende il nome di Natural Beton. Essa è composta da truciolato vegetale di canapa, che sostituisce ghiaia, pietrisco e sabbia. L’elevata quantità di silice e la struttura micro e nanoporosa garantiscono comfort termico e acustico ed ottime proprietà di resistenza alla formazione di condensa ed umidità, fattori che danneggiano seriamente la muratura.
Fa da legante per la miscela, calce idrata dolomitica che stabilizza la componente vegetale: essa la mineralizza, proteggendola dalla possibilità di decomporsi, incendiarsi o essere aggredita da insetti e roditori. Il bio-mattone è, quindi, molto sicuro per applicazioni domestiche, poiché non emette esalazioni nocive se a contatto con fiamma.
Questo bio-mattone, come tutti i biomateriali in sviluppo per applicazioni edilizie, rappresenta una prospettiva futura interessante ed un’opportunità da cogliere. La crescita demografica, lo spopolamento delle periferie e le grandi migrazioni di masse porteranno, infatti, alla formazione di megalopoli nelle quali la maggior parte della popolazione si troverà a vivere. Questi grandi centri urbani saranno fonte di impatti ambientali in tutte le fasi del proprio ciclo di vita. Immaginare che, in qualche misura, questi impatti possano essere mitigati attraverso l’utilizzo di materiali “green” permette di guardare con maggiore ottimismo al futuro.
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