Inquinamento atmosferico, plastiche, riscaldamento globale: quali sono i temi ambientali più caldi da affrontare
La salvaguardia dell’ambiente è ormai un obiettivo che non può più essere trascurato. Gli effetti delle attività antropiche negli ultimi decenni hanno infatti portato a una situazione di emergenza, che necessita di interventi seri e della collaborazione di tutti, istituzioni e cittadini, affinché si possano fare passi importanti verso una maggiore sostenibilità a tutti i livelli. Vediamo quali sono alcune delle sfide più urgenti da affrontare e quali comportamenti possiamo adottare nella vita di tutti i giorni per dare il nostro fondamentale contributo.
Sicuramente uno degli argomenti più presenti quando si parla di ambiente e sostenibilità è quello del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici. Strettamente connesso alle attività antropiche e, in particolare, alle emissioni di gas serra, alla deforestazione e alla presenza di allevamenti intensivi, l’incremento delle temperature medie sulla superficie terrestre porta con sé tutta una serie di conseguenze dagli impatti potenzialmente catastrofici: scioglimento dei ghiacciai, aumento del livello dei mari, desertificazione di vaste aree, sono solo alcuni dei mutamenti a cui stiamo assistendo negli ultimi decenni e che, se non verrà trovata una soluzione, potrebbero cambiare in maniera definitiva le condizioni del nostro pianeta.
Parlando di riscaldamento globale, appare dunque evidente il ruolo dell’inquinamento atmosferico su questa problematica. Ci si riferisce all’inquinamento atmosferico in relazione alla qualità dell’aria, in particolare nelle aree geografiche più industrializzate, e al cosiddetto effetto serra, diretta conseguenza della presenza in atmosfera di elevati livelli di CO2 e altre sostanze nocive per l’ambiente. Secondo uno studio dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, pubblicato sul Corriere della Sera, a pesare maggiormente sull’inquinamento dell’aria sono gli impianti di riscaldamento (38%), gli allevamenti intensivi (15,1%) e l’industria (11,1%), seguiti dal settore dei trasporti e da altri fattori. Appare chiaro che le nostre scelte in tal senso diventano fondamentali per assicurare al pianeta un futuro più roseo: anche piccole scelte quotidiane, come la riduzione della temperatura all’interno di case e uffici o il passaggio a una dieta a base vegetale, possono infatti rappresentare un importante passo in avanti per una maggiore sostenibilità ambientale.
Un altro grande tema in materia ambientale è quello dell’inquinamento dalle plastiche, che oggi ha raggiunto livelli assolutamente allarmanti. Basti pensare che ogni anno nel mondo si producono 322 milioni di tonnellate di plastica e solo una minima parte di queste viene avviata verso percorsi di riuso e riciclo. Tradotto, ciò significa una vera e propria invasione da parte di questo materiale non biodegradabile nei nostri mari e nei nostri terreni, con conseguente contaminazione ambientale e danni incalcolabili alla fauna.
Da non dimenticare, infine, l’altro grande problema dei nostri tempi, ossia la sempre maggiore scarsità d’acqua, sia nelle aree più povere del mondo che nel ricco Occidente. Anche in questo caso, tra le cause principali sono da registrare il riscaldamento globale, gli ingenti sprechi nelle reti idriche e l’eccessivo consumo per le attività umane, come la produzione di carne, tutti elementi che richiederebbero una forte presa di coscienza da parte di tutti per fare retromarcia prima che sia troppo tardi.
Di rischi ambientali se ne è parlato anche nell’ultimo World Economic Forum tenutosi a Davos, in Svizzera, sottolineando che tali argomenti rappresentano una delle sfide più urgenti a livello mondiale, sebbene non percepite allo stesso modo nei vari Paesi. A seguito delle numerose conferenze tenute durante l’evento, come quella dal titolo “Global Risk Perception, Deception and Delusion”, a cui hanno preso parte Robert Shiller, professore all’università di Yale e Premio Nobel per l’economia, Maria Konnikova, pokerista, scrittrice e psicologa esperta di rischio e incertezza, e Victor Chu, dirigente di importanti aziende come Airbus, si è sottolineata l’importanza di riconoscere i rischi per l’ambiente in cui viviamo nell’ottica di adottare sin da subito le scelte giuste per ridurre l’impatto delle nostre azioni.
Salvare il pianeta non è più uno slogan o un vezzo, ma una vera e propria necessità a cui tutti dovremmo prendere parte modificando le nostre scelte e i nostri comportamenti. Talvolta basta davvero poco per ridurre il proprio impatto ambientale: perché allora non cominciare sin da subito a lavorare per un pianeta migliore, più sano e più vivibile per tutti?