La sera dell’8 gennaio 2019 il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha pubblicato su Facebook delle info-grafiche con gli obiettivi principali dell’Italia nel contesto del piano Energia e Clima europeo.
“Energia e Clima? Si volta pagina con impegni concreti e vincolanti.” Così scrive il ministro Costa. In condivisione con il Ministero dello Sviluppo Economico (Luigi Di Maio) e con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (Danilo Toninelli) si sono definite le linee guida e i target fondamentali del piano con temi principali energia e clima da qui al 2030.
In particolare:
al massimo entro il 2025 si spegneranno le centrali a carbone italiane. Al momento sono operative un totale di 12 centrali a carbone in Italia, la maggior parte di proprietà di Enel S.p.A. La capacità totale corrisponde a circa 8.500 MW. La centrale più grande è quella di Brindisi Sud, con quattro unità produttive da 660 MW ciascuna. Bisognerà quindi trovare un’alternativa a questa capacità, alternativa che quasi sicuramente, nel breve termine, significherà gas naturale.
Il Ministro Costa parla di “rivoluzione copernicana“, tuttavia sembra più che altro una continuazione fisiologica dei target previsti dalla SEN2017, oltre che degli obiettivi e delle politiche energetiche europee. Benino così. Ma si potrebbe osare di più.
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