Negli ultimi anni il dibattito sui temi ambientali e sulla sostenibilità energetica si è sempre più incentrato sul concetto di “smart city”. Insediamenti “intelligenti”, al passo con le nuove esigenze dei cittadini e rispettosi dell’equilibrio ambientale del territorio su cui sorgono. Ma cos’è che rende davvero una città smart e quali sono le realtà che si sono mosse meglio verso l’obiettivo della massima sostenibilità?
É il Sustainable Cities Index a definire i parametri di analisi. People, Planet e Profit sono i tre pilastri per le città del futuro, tutti interconnessi. Il rispetto per l’integrità naturale dovrà quindi andare di pari passo con politiche ambientali green e in grado di dar vita a un nuovo sviluppo economico capace di attirare investimenti e generare un benessere diffuso.
L’Europa sembra essere il continente più sensibile alle tematiche ambientali. Accanto a quartieri come quello di Aspern a Vienna, diventato in pochi anni un esempio di “smart energy city”, ci sono città estremamente avanzate nel percorso verso l’impatto zero.
La città al momento più sostenibile del mondo è Copenaghen. L’estesa rete di piste ciclabili, la decisione di puntare sull’alimentazione biologica e l’abbandono della produzione energetica basata sul carbone hanno portato la capitale danese in cima alla classifica. Sul secondo gradino del podio troviamo Stoccolma che con la sua recente riorganizzazione urbana ha permesso a più del 90% dei suoi abitanti di vivere a meno di 300 metri da un’area verde. Ma non solo: le esigenze energetiche vengono coperte per oltre il 60% da fonti rinnovabili.
Terza in graduatoria Berlino, la capitale meno inquinata in Europa grazie ai suoi 2500 ettari di verde. Esempio di sviluppo virtuoso il Parlamento: l’elettricità è garantita dall’olio vegetale e il calore in eccesso viene contenuto in un bacino idrico sotterraneo e riutilizzato in inverno.
Allarghiamo lo sguardo agli altri continenti e troviamo una piacevole sorpresa. Non fatevi ingannare dalle luci, dagli edifici enormi e dalle auto di lusso: è Las Vegas la città più sostenibile degli Stati Uniti. L’intera città e in particolare la Strip, la via più famosa per i suoi casinò e per essere stata location di moltissime pellicole di successo, si è completamente reinventata in chiave green.
Il primo passo in chiave smart è stato fatto nel 2005 con la legge dello stato del Nevada volta a incentivare l’adozione di LED negli edifici pubblici. Soluzione subito adottata dalla maggior parte delle strutture. In un secondo momento si è guardato al risparmio idrico. Las Vegas utilizza il fiume Colorado come fonte di approvvigionamento, una risorsa sfruttata da ben sette altri stati. Per non gravare in maniera eccessiva sul bacino, gli alberghi hanno installato aeratori nei lavelli e nelle docce dei bagni e hanno ridotto da 6 a 4 litri l’acqua prodotta dagli sciacquoni.
Alcuni hotel hanno puntato in maniera decisa sull’energia solare. Un esempio su tutti quello del Mandalay Bay con i suoi 80mila metri quadrati di pannelli solari è diventato il terzo impianto più grande del Paese.
Spostiamoci verso est per trovare altre due realtà virtuose. La prima è Singapore, la “città giardino”. La politica urbana degli ultimi anni ha guardato all’integrazione ottimale fra esigenze degli abitanti e urbanistica sostenibile. Sono nati così chilometri di percorsi pedonali immersi nella foresta tropicale e i ponti di Alexandra Arch e Henderson Wave, i punti di collegamento tra le riserve naturali che formano la rete di parchi Green Network.
Dalle città più sostenibili a quelle che potrebbero ben presto scalare la speciale classifica di rendimento “green”. È il caso di Macao, regione amministrativa speciale della Repubblica Popolare Cinese. Nel 2010 l’ufficio del Turismo e la Pacific Asia Travel Association hanno varato un piano strategico nell’ottica dell’approccio sostenibile all’industria turistica. È nata così una “carta della sostenibilità”, il nuovo documento di riferimento per uno sviluppo che guarda alla progettazione e costruzione di strutture green, alla riduzione di rifiuti, al risparmio dell’acqua e alle energie rinnovabili. Ma non solo. Il governo ha riservato contributi importanti a tutte le iniziative locali mirate al riciclaggio e alla piantumazione di nuovi alberi.
Dal 2007, grazie all’Environment Protection Bureau, è stato anche istituito un premio per gli hotel in grado di adottare le migliori soluzioni per il turismo sostenibile. Tra i premiati ci sono il Conrad Macao e lo Sheraton Macao, importanti strutture che hanno installato luci più efficienti dal punto di vista energetico e vetrate isolanti per ridurre la dispersione di calore.
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