Onda Solare A.S.D. è un’associazione nata dall’Università di Bologna nel 2005. Come Futuro Solare Onlus, anch’essa progetta e realizza automobili da competizione completamente funzionanti con motore elettrico connesso a moduli fotovoltaici. Onda Solare ha dato da poco vita a Emilia4, gioiello dall’Emilia Romagna che ha rappresentato l’Italia all’American Solar Challenge 2018. L’auto ha percorso ben 2864 km dal Nebraska all’Oregon, vincendo il primo posto.
Ma conosciamo meglio Morena Falcone, pilota e laminatore dell’associazione Onda Solare A.S.D..
Ciao MORENA, raccontaci un po’ di te e qual è il tuo ruolo nell’associazione Onda Solare.
Ciao! Sono entrata in Onda Solare ad ottobre 2017 quando la professoressa con cui stavo
preparando la tesi, anche lei membro del team, mi ha proposto il progetto. È finita che ho scritto la tesi in aerodinamica su Emilia4, ho laminato il carbonio di cui è fatta e l’ho anche pilotata!
Onda Solare si pone come obiettivo e come base comune dell’associazione il “realizzare veicoli da competizione ad energia solare e portarli a misurarsi e a gareggiare in giro per il mondo [..]”. Perché credete sia importante investire denaro e tempo in questo senso?
Il fatto che per ora il solare nell’ambito Automotive riguardi quasi esclusivamente il mondo della competizione stimola a migliorarsi: si va dalla ricerca di materiali più leggeri ma ugualmente resistenti, a pannelli solari più performanti e pacchi batteria dalle migliori prestazioni. Tutti sforzi finalizzati ad ottenere quel poco in più, nel senso di efficienza energetica, che però sulle lunghe distanze dà i suoi risultati.
Inoltre Emilia4 è come se fosse un laboratorio mobile: tutte le tecnologie a bordo le
progettiamo, costruiamo e testiamo con la speranza che possano trovare applicazione in numerosi altri ambiti, fieri di non infierire sull’impatto ambientale.
Torniamo alla grande vittoria dell’America Solar Challenge 2018. Il team sicuramente avrà giocato un ruolo fondamentale. Da chi è formato il team di Onda Solare? Descrivici il gruppo.
Onda Solare è: Mauro e Adolfo, i migliori artigiani della motor valley; Marco S., Ermes,
Andrea, nati con i motori in mano; il nostro pilota Ruggero; Claudio, Francesco, Marco F.,
Marco B., Davide, Matteo, Gabriele, gli elettrici; Carlo, stratega; Stefano, team manager;
Fiorenzo e Filippo, scrittori; Beatrice, Giangiacomo, Cristiano, professori…
Era il lontano 2005, quando quattro cicliste si posizionano sul terzo gradino del podio della World Solar Challenge in Austrialia. Più che un’auto solare, Emilia1 era una sorta di bici con pedalata assistita da un motorino elettrico alimentato (anche) da moduli fotovoltaici. Primo prototipo in assoluto di Onda Solare. Ci potresti raccontare come è evoluta la tecnologia da Emilia1 fino ad oggi? Quali sono state le sfide più importanti?
La prima vera auto solare è nata nel 2011 ed è stata Emilia2: auto solare monoposto a tre ruote, dotata di un solo motore elettrico. Anche Emilia2 ha gareggiato nella World Solar Challenge. Nel 2013 è nata Emilia3, vettura solare monoposto a quattro ruote, la cui batteria assicurava un’autonomia di circa 300 km. Due motori elettrici e 6 metri quadri di pannello solare, tutto per un peso complessivo di soli 195 kg. Con Emilia3 abbiamo gareggiato in Australia, negli Emirati Arabi, in Cile, in Francia, in Belgio, due volte in Marocco.
Il 2018 è stata la volta di Emilia4: quattro ruote, due motori elettrici ma con la novità di
essere un’auto a quattro posti. Attualmente la multi-posto più leggera al mondo (330 kg batteria inclusa), vincitrice dell’American Solar Challenge 2018 in cui si è aggiudicata i premi per miglior progetto di pacco batteria e miglior design meccanico ed uso dei materiali compositi.
Momento orgoglio! Fateci una lista di tutte le vostre partecipazioni a gare internazionali e soprattutto delle vostre vittorie.
Vista la vostra storia, avrete sicuramente incontrato team provenienti da tutte le nazioni del mondo (o quasi). Quale credete siano i paesi che hanno i migliori risultati nel campo della tecnologia automobilistica solare (oltre l’Italia, naturalmente…)? Da cosa credete
dipenda?
Durante la gara americana abbiamo conosciuto da vicino il team della Western Sydney
University, vincitore dell’American Solar Challenge (categoria monoposto). Ciò che ha
sicuramente aiutato gli australiani a raggiungere tale risultato è l’attenzione che hanno nel testare qualsiasi componente sia all’interno dell’auto, che nelle più diverse condizioni di altitudine, velocità, oltre che considerando qualsiasi condizione meteo (fattore da non sottovalutare nell’ambito di auto ad energia solare).
Altre squadre spesso sul podio sono quelle olandesi e giapponesi con alle spalle ingenti finanziamenti: è più facile per loro permettersi lussi tecnologici di cui la maggior parte dei team fatica a dotarsi.
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